La Mantide di Casandrino è tornata nuovamente in carcere, dopo aver tentato di strangolare una persona.
Dopo aver scontato la condanna di 18 anni per aver ucciso il giovane fidanzato, Salvatore Pollasto, nel 2003, Rosa Della Corte è stata di nuovo accusata di aver tentato di strangolare un’agente mentre era reclusa nel penitenziario di Potenza, quando scontava ancora la sua pena.
Nota alle cronache come la “Mantide di Casandrino” poichè uccise dopo un rapporto sessuale il fidanzato il 4 aprile 2003, la vicenda giudiziaria di Rosa Della Corte non sembra avere fine.
Dopo aver scontato la condanna per omicidio, la donna si era trasferita in Emilia Romagna, per dare inizio a una nuova vita. Ma ha ricevuto una condanna a 13 anni di carcere per aver tentato di strangolare con un laccio un’agente penitenziaria all’epoca in cui era reclusa nel carcere di Potenza. Nonostante il suo legale abbia cercato di derubricare il reato a lesioni gravi per Rosa la Corte è stata stabilita una pena detentiva di 13 anni.
Rosa, oggi 35enne, era stata trasferita nel penitenziario lucano dopo che, fuggita dal carcere di Borgo San Nicola durante un permesso premio, nell’agosto del 2014, era stata nuovamente catturata. Venne rintracciata ad Anzio in compagnia di un ragazzo salentino con il quale si era data alla fuga. Al suo ritorno in carcere, nella cella di Rosa gli agenti trovarono la lettera di un boss della camorra di Sant’Antimo. Dopo la scoperta la ragazza venne trasferita nel penitenziario di Potenza.
Il delitto risale al 4 aprile 2003. Vittima il giovanissimo Salvatore Pollasto, 24 anni, militare negli Alpini, all’epoca fidanzato di Rosa.
Il corpo venne scoperto al mattino, alcune ore dopo l’accoltellamento, nella Ypsilon 10 di sua proprietà parcheggiata alla periferia del piccolo comune in provincia di Napoli.
Salvatore aveva i pantaloni calati ed era morto da alcune ore quando è stato ritrovato. Gli inquirenti puntarono subito all’allora fidanzata Rosa Della Corte, 18 anni, studentessa all’alberghiero.
Rinviata a giudizio per omicidio volontario, Rosa verrà condannata a 18 anni di carcere. Secondo la sentenza che ha ricostruito il delitto, la ragazza avrebbe ucciso in un impeto d’ira dopo che il fidanzato aveva interrotto un rapporto per l’ennesima scenata di gelosia.
La sua fama fu resa nota dopo l’intervista rilasciata a Franca Leosini per “Storie Maledette”, andata in onda il 3 ottobre 2009.