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App Immuni attiva in tutta Italia: funzionamento e notifica di esposizione

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A partire da oggi, lunedì 15 Giugno, Immuni, l’app per il tracciamento dei contatti in ottica anti-Coronavirus, è attiva e utilizzabile in tutta Italia.

L’app è disponibile sin dal 1 giugno ed è già stata installata da 2,2 milioni di utenti: la scorsa settimana è stata sperimentata in quattro regioni (Liguria, Abruzzo, Marche e Puglia).

Funziona su iPhone, smartphone Android e Huawei (con alcune limitazioni) ed è stata validata dal Garante per la protezione dei dati personali per l’attenzione dedicata alla privacy.

Non è obbligatorio scaricarla e/o utilizzarla. Chi deciderà di farlo, però, potrà ricevere notifiche e avvisi in caso di contatti con persone positive al Covid-19.

Dopo aver scaricato l’app, vengono richiesti alcuni dati, quali l’età (min. 14 anni), il consenso per la privacy e la provincia di appartenza. Per funzionare bisogna tenere il Bluetooth sempre acceso in modo da poter individuare la distanza con un altro dispositivo che ha installato il software.

L’app, sviluppata da Bending Spoons, non utilizza gps e wifi, sulla base delle interfacce del cosiddetto modello Apple/Google, a tutela della privacy.

Immuni registra e traccia, attraverso codici anonimi, l’incontro tra due utenti (entrambi con l’app scaricata) che si trovano a meno di due metri di distanza e restano a contratto dai 5 ai 30 minuti. Tale traccia viene registrata e conservata per 14 giorni sui singoli smartphone (e non su un server centrale). In caso di positivo, accertato con un tampone, le strutture sanitarie e le Asl, dietro consenso del soggetto, inseriscono il suo codice anonimo nel database e, grazie ad un algoritmo, vengono incrociati i dati e in automatico il sistema invia una “notifica di esposizione” a tutti gli utenti entrati in contatto con il soggetto positivo.

Gli utenti, che ricevono la notifica, dovranno contattare il medico di base e informarlo. Il medico provvederà poi a mettersi in contatto con l’Asl che prenderà in carico la situazione occupandosi della sorveglianza sanitaria. Naturalmente le persone, anche asintomatiche, in attesa delle indicazioni del medico o dell’Asl, dovranno mettersi in quarantena, lavarsi di frequente le mani, tenere un metro di distanza, limitare i movimenti negli spazi comuni della casa e i contatti.

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