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Picchiano la figlia perchè disabile: “Sei una scimmia”

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“Odio mia figlia e ho un rifiuto per lei. Ho fatto cose bruttissime che non poi immaginare alla scimmia. Le ho pure rotto il braccio. L’ho picchiata a morte. Lei capisce, lei sa tutto, ma è furba e viziata. Metto il veleno dentro il suo mangiare”.

A parlare è una mamma di 29 anni riguardo alla figlia, una bimba con una piccola disabilità. La donna era stata arrestata dalla polizia locale di Milano assieme al marito e padre della bambina, anche lui 29enne, dopo che i medici di un ospedale in cui la piccola era stata portata a seguito degli ennesimi maltrattamenti subiti in famiglia, avevano riscontrato lesioni pregresse sulla bambina stessa.

I due cittadini egiziani vivevano abusivamente in un appartamento in zona San Siro. La coppia si era trasferita in Italia nel 2010: due dei loro cinque figli sono nati in Italia. Mentre la figlia era ricoverata in ospedale, avevano provato a fuggire con gli altri quattro figli in Egitto, ma erano stati bloccati dalla polizia locale, che da tempo ne monitorava le mosse e le conversazioni. Parole agghiaccianti, in cui i due prospettavano di voler uccidere la loro figlia: “Portala in bagno ora e strangolala subito – diceva il padre alla madre -. Chiudi il suo naso così non respirerà più e falla finita”.

Adesso i due genitori, sono stati entrambi condannati: la madre, ritenuta la più violenta, ha ricevuto cinque anni di reclusione per maltrattamenti e lesioni al termine del processo con rito abbreviato, che ha comportato lo sconto di un terzo della pena. La donna aveva anche provato a chiedere l’incapacità di intendere e di volere, ma una perizia ha dimostrato il contrario. Il marito e padre della bambina invece patteggiato una condanna a quattro anni di reclusione.

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