Dopo il covid e il calabrone killer, un altro insetto mette in ginocchio un settore già altamente surclassato dalla pandemia. L’agricoltura e la floricoltura sono attività importantissime per il nostro paese, e ora la cimice asiatica ( che già conosciamo dal 2012) ha invaso i nostri campi. Sono in fase ancora non avanzata le ricerche per sottoporle un possibile “avversario” naturale: negli ultimi giorni si è parlato della Vespa americana, ma non sarebbe ancora del tutto funzionale la sua missione.
L’insetto, che non è pericoloso per l’uomo, non lo punge né gli trasmette malattie, lo è, invece, per il mondo vegetale.
La cimice asiatica è, infatti, un fitofago polifago attratto dalle specie coltivate, spontanee e ornamentali, con predilezione per piante arboree e arbustive. Ama, in particolare, pesco, pero, melo, kiwi, ulivo, albicocco, ciliegio, susino, vite, pomodoro, peperone, fagiolini, soia, girasole, fagioli, mais, frumento.
È anche capitato che durante inverni miti, invece di spostarsi dai campi verso le abitazioni o altri luoghi riparati, abbia svernato nei frutteti sulle reti anti-grandine o anti-insetto o su copripali di plastica.
Per evitare l’entrata in casa di questi insetti fastidiosi, si consiglia di blindare tubature e bordi delle finestre oppure qualsiasi punto favorevole al suo passaggio. Per la pulizia delle case, invece, è utile una semplice spazzata con aspirapolvere a vapore, in modo che si eliminino anche dai luoghi meno raggiungibili.