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SANT’ANTIMO. Indagine Antemio: l’ex sindaco Russo dice la sua a Minformo

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Questa sera, a L’Assise, la trasmissione politica condotta dal Direttore Mario Abenante, si è parlato di Sant’Antimo e in particolare dei 59 arresti, della conseguente decapitazione dei clan egemoni, della corruzione elettorale, del concorso esterno alla Camorra e dello scioglimento del Comune per infiltrazioni camorristiche.

L’ospite in studio non poteva che essere l’ex Sindaco Aurelio Russo, al comando della città fino a luglio 2019, quando appunto i consiglieri si dimisero e fecero cadere la Giunta.

La prima cosa che voglio subito chiarire: – ha affermato l’ex Sindaco Russo – mi è dispiaciuta la contraddizione chiara e netta tra quella che è l’indagine condotta dalla DDA di Napoli e la distorta relazione della Commissione d’Accesso. Mi sorprendo di quanto fosse capillare la penetrazione all’interno dell’ente locale.

In ogni caso – ha continuato – noto che c’è qualcosa che non va nell’applicazione dell’art.143, che regola lo scioglimento dei Consigli Comunali. I Comuni sono enti costituzionalmente garantiti e vanno trattati con serietà e attenzione. Non è possibile che il Prefetto nomini una Commissione e poi un Commissario della stessa vada a fare il Commissario nel Comune sciolto. La legge va rivista. Questa contraddizione corre il rischio di trasformare l’articolo 143, necessario ad arginare la camorra, in un’arma per commissionare i Comuni“.

L’ex Sindaco poi ha spiegato che nei suoi 37 anni di partecipazione politica ha contribuito “alla costituzione degli anticorpi contro la camorra“, facendo notare che durante il suo mandato sono state messe bombe e sono stati comprati consiglieri con l’unico scopo di mandarlo a casa. Dunque anche nella relazione della Procura è documentato chiaramente che Aurelio Russo combattesse la camorra, al contrario di quello che si è voluto far passare fino ad oggi.

Quando sciolgono un’Amministrazione Comunale – ha spiegato il Dottor Russo – si danneggiano soprattutto le persone perbene del paese, che tendono istintivamente a tirarsi indietro accomunandoci in un unico giudizio negativo

Tornando all’articolo 143 del TUEL (Testo Unico Enti Locali), Aurelio Russo ha criticato l’organizzazione dell’articolo: “E’ diventato una norma che da prevenzione è passata ad essere di previsione. Diventiamo maghi pensando e vaticinando. La gente deve capire. Ora di nuovo tornano ad avvicinarsi perché quando vieni sciolto per camorra diventi un lebbroso, non ti chiama più nessuno. Dopo la relazione stanno di nuovo dalla tua parte. Purtroppo un uomo da solo non può cambiare nessuna realtà. Io combatto da tanti anni e tre volte ho vinto l’elezioni, quindi sono credibile agli occhi della gente. E’ complicato vivere la politica onesta in un Comune come Sant’Antimo. La gente è sfiduciata. La camorra è una zecca sull’economia locale: Sant’Antimo è la penultima città per Pil nella provincia di Napoli in un processo di impoverimento durato 20 anni“.

Russo ha poi annunciato la presentazione di una proposta ai rappresentanti del PD: “All’interno della Commissione deve essere inserito un magistrato inquirente, che renda la situazione più seria e conosca i fatti“.

Nella seconda parte della trasmissione, Russo è ripartito con la stessa determinazione: “Io non voglio provincializzare la situazione e ridurla al problema sant’antimese. Il problema è proprio l’interpretazione della norma (il riferimento è sempre all’articolo 143 ndr)”.

Dalla relazione della DDA, ha fatto notare Abenante, l’ex Comandante della Polizia Municipale Piricelli, nominato proprio quando Russo era Sindaco di Sant’Antimo, ne è uscito un po’ con le ossa rotte. La DDA, nella relazione, ha citato l’ex Comandante, in quanto l’ex Sindaco l’avrebbe chiamato perché contiguo alla camorra. Russo, in questo caso, è sicuro che Piricelli “abbia scontato un rapporto molto problematico con la Prefettura che ha avuto nel Comune di Casavatore, dove c’era sempre una Commissione, con la quale Piricelli ha avuto grandi tensioni

Terminato l’ampio discorso sullo scioglimento del Comune per infiltrazioni camorristiche, si è arrivati ai giorni nostri, con la maxi operazione della DDA a Sant’Antimo, che ha portato ad avere 59 arresti e 103 indagati.

Aurelio Russo ha iniziato a parlare di questo argomento, raccontando un aneddoto sul Maggiore D’Agosto, che guidava il nucleo operativo di Castello di Cisterna: “Ricordo quando ci fu il primo attentato. D’Agosto venne in Consiglio Comunale, non disse una parola ma mostrò la sua vicinanza all’Amministrazione. Lo Stato deve essere presente. La legalità non si ripristina con le relazioni“.

Alla domanda del conduttore su un possibile sentore ricevuto circa la ‘caduta’ dell’Amministrazione, il Dottor Russo ha affermato: “La DDA ha salvato la mia Amministrazione un anno prima dello scioglimento con la sua presenza fisica obbligando un Consigliere Comunale a presentarsi in Consiglio. Li ringrazio. Dunque possiamo dire che avevo avuto un sentore, nonostante sia una persona ottimista“.

La gente perbene si deve mettere insieme. – ha continuato Russo – Io potrei rappresentare un tappo alla crescita di altri personaggi. Se Aurelio Russo esce trionfatore da questa situazione (il 9 luglio ci sarà il processo ndr), con una sentenza di estraneità totale e una riabilitazione della Procura, io chiederò le scuse dello Stato. E’ chiaro che poi vengo visto dalla gente come un santo martire“.

Russo poi ha fatto una particolare richiesta al Prefetto di Napoli: “La Prefettura dispone dei mezzi per sollevare e sospendere candidati e funzionari collusi con la camorra. La scommessa nella prossima elezione, quando se ne andrà la Commissione, sarà quella di verificare con attenzione l’elenco dei candidati e, laddove ci siano cugini o parenti diretti entro il quarto grado di persone condannate o allontanate per Camorra, bisognerà sollevarli dalle liste“.

Russo, nel suo discorso sulla Commissione d’Accesso, ha fatto anche una piccola parentesi sull’Emergenza Coronavirus e sulla particolare vicenda dei Buoni Spesa: “La Commissione sbaglia in certi aspetti come qualunque altro amministratore. Non è vero che chi viene dalla Prefettura sa amministrare i Comuni. Anzi fa anche alcuni errori grossolani, tipo quando so stati chiamati 1200 cittadini al Comune, in piena emergenza, per ritirare i buoni spesa. Quella è stata una follia totale“.

Sui fratelli Cesaro, Russo ha affermato: “Le cose umane finiscono sempre. Loro hanno avuto, negli ultimi 20 anni, un’epopea e alcuni momenti di forte potere personale, forse anche grazie al lassismo e alle gestioni del centrodestra. Io non ce l’ho con i Cesaro, ma con il sistema che avevano creato e che non lasciava libero sfogo alla democrazia“.

La domanda finale di Abenante riguarda le prossime Elezioni Amministrative. Aurelio Russo si ricandiderà?Poiché c’è questa reale possibilità di fare piazza pulita del sistema che per anni ha limitato la crescita democratica della nostra città, io credo che ci vogliano facce nuove. Io sono parte integrante di questo sistema corrotto, dalla parte giusta. Se ci sarà un reale rinnovamento, credo ci vorranno delle facce nuove. Non mi tiro indietro per mio carattere. Sono sieropositivo della politica e sarò sempre al fianco delle persone perbene che parteciperanno alla vita politica del mio comune. Questa sarà un’occasione unica“.

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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