Nunzia Catalfo su twitter ha annunciato lo sblocco dei pagamenti del Reddito di Emergenza: “L’Inps ha avviato le procedure di pagamento per le prime 67mila domande di Reddito di Emergenza. Con questa misura straordinaria, introdotta con il Decreto Rilancio, assicuriamo una protezione economica ai cittadini più duramente colpiti dall’emergenza Coronavirus“, ha scritto il Ministro del Lavoro.
Il Reddito di Emergenza sarà destinato alle famiglie in difficoltà economica causata del coronavirus. La richiesta del contributo deve essere inoltrata con una Dichiarazione Sostitutiva Unica ai fini Isee, ordinario o corrente.
Il contributo del decreto Rilancio avrà valore di circa 800 euro e sarà erogato per due mesi; 840 euro qualora il nucleo sia composta da due adulti, due minorenni e un componente non autosufficiente. I cittadini potranno richiedere il Reddito di Emergenza entro il 30 giugno attraverso il sito dell’Inps, inoltre le domande potranno essere presentate anche con l’aiuto dei Caf e dei Patronati.
Potranno richiedere il Reddito di Emergenza le famiglie che hanno un Isee inferiore ai 15mila euro. Il contributo oscillerà tra i 400 e gli 800 euro a seconda della composizione del nucleo familiare: 400 euro per i single, 560 euro per una coppia, 640 per una genitori con due figli maggiorenni, 480 euro per un genitore single con un bambino, 720 euro per una coppia con due figli.
I requisiti per richiedere il Reddito di Emergenza sono la residenza in Italia al momento della domanda, verificata con riferimento al solo componente richiedente il beneficio. Un valore del reddito familiare, nel mese di aprile 2020, inferiore a una soglia pari all’ammontare del beneficio. Valore del patrimonio mobiliare familiare, riferito al 2019, inferiore a 10mila euro.
La soglia è accresciuta di 5mila euro per ogni componente successivo al primo fino a un massimo di 20mila euro. In presenza di un componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza come definite ai fini ISEE. Un valore ISEE, attestato dalla DSU valida al momento di presentazione della domanda, inferiore a 15mila euro.
Saranno invece esclusi dal contributo i detenuti, le famiglie che beneficiano già del Reddito di Emergenza o della pensione di un loro componente. Saranno poi esclusi coloro che hanno un contratto di lavoro dipendente con una retribuzione che superi la soglia dell’Isee ed i nuclei familiare che hanno già usufruito dei contributi del Decreto Cura Italia.