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[ESCLUSIVA] Ascierto a Minformo: “Consigliabile votare a luglio”

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Questa sera su Minformo Tv, nella quinta puntata post lockdown di Palla al Centro, è presente un grande ospite.

La trasmissione versione ‘Covid’, condotta da Giuseppe Libertino, ha uno special guest: il Prof. Paolo Ascierto, l’uomo del momento, colui che ha pensato di utilizzare per la prima volta in assoluto il Tocilizumab, farmaco anti-artrite, per combattere il Coronavirus.

Il Prof. Ascierto saluta gli ospiti in studio e passa subito a parlare dei difficili momenti vissuti negli ultimi mesi:

È stata una battaglia. Ci siamo trovati in mezzo ad una guerra. Mettere in piedi il protocollo con il Tocilizumab, andare ogni giorno al Cotugno, selezionare i pazienti da trattare. Insomma è stata un’esperienza che ci ha preso. Abbiamo lavorato anche per 20 ore al giorno“.

Entrando nel vivo della trasmissione, alla domanda del conduttore su una possibile seconda ondata, l’oncologo risponde citando Alessandro Manzoni: “Meglio agitarsi nel dubbio che riposare nell’errore“.

La storia del Covid-19 – spiega – nasce nel momento in cui abbiamo sottovalutato quello che avveniva in Cina, l’ondata in Italia ci ha colti impreparati e questo l’abbiamo pagato a caro prezzo, con tante vite umane. Quindi meglio essere preparati anche se la seconda ondata, come ci auguriamo, non dovesse poi arrivare. Ci siamo preoccupati dopo le prime riaperture (4 Maggio, 18 Maggio e ora 3 Giugno). Il momento importante sarà adesso intorno al 20 giugno quando avremo un altro parametro importante, verificheremo se ci sarà stato un aumento della contagiosità.

In Campania – continua Ascierto – le cose stanno andando bene, con due giorni a contagi 0 e numeri comunque bassi. Non bisogna abbassare la guardia. Basti pensare al focolaio del San Raffaele. Il virus circola ancora e quindi c’è ancora il pericolo. Il lockdown ci ha permesso di contenere l’infezione e di arrivare a questi numeri. Dobbiamo continuare così per arrivare ad essere una zona ‘Covid Free’.

Vaccino? Ci sono diverse aziende al lavoro per il vaccino. Alcune aziende sono avvantaggiate perché avevano già esperienze con il vaccino della Sars e della Mers. Vorremmo iniziare uno studio clinico. Al momento con l’azienda, con cui stiamo collaborando, stiamo facendo dei test sugli animali. Faremo una sperimentazione sull’uomo ad ottobre-novembre. Poi dovremo verificare che il vaccino sia sicuro e non dia effetti collaterali. Solo dopo potrà partire la produzione su larga scala. Il vaccino sarà disponibile non prima di Giugno 2021. Alcune aziende potrebbero anticipare e qualcosa potrebbe essere pronto all’inizio dell’anno prossimo“.

Libertino passa poi a parlare delle ultime dichiarazioni dell’OMS su guanti e sugli asintomatici. Sui guanti, Ascierto spiega che già da mesi ha imposto ai suoi collaboratori, quando non era necessario, di non utilizzare i guanti perché “con i guanti alle mani è facile inquinare le altre superfici. Con i guanti mi sento protetto e tocco tutto, favorendo la diffusione del virus. Senza guanti, invece, faccio più attenzione, metto il disinfettante e tendo a proteggere me stesso e di conseguenza anche gli altri“.

Sugli asintomatici, invece, l’Oncologo dell’Istituto Pascale di Napoli si mostra un po’ più incerto, affermando: “Dipende anche dalla carica virale. In ogni caso lo dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità e dunque avrà le sue certezze“.

Uno degli ospiti in studio, Mario Abenante, Direttore Responsabile di Minformo, chiede poi al Prof. come mai non sono stati utilizzati fin da subito gli antinfiammatori e se si fosse potuto evitare di ricorrere a misure così restrittive. Ascierto, in questo caso, è sicuro: “Di certo il fatto di conoscere poco il virus e di aver sottovalutato quello che succedeva in Cina, l’incertezza, l’effetto sorpresa, non aver chiuso prima, ha determinato ritardi. Il lockdown era necessario. Un articolo di Nacional ha spiegato che il lockdown ha salvato 3.100.000 persone. Era ed è una misura necessaria. I numeri bassi in Campania sono dovuti al lockdown. Inoltre si doveva chiudere e si dovevano isolare i focolai molto prima“.

Ascierto poi torna a parlare del vaccino: “Stiamo lavorando ad un vaccino, ma sappiamo che il virus muta e che abbiamo poi bisogno di vaccini aggiornati. Questa è una delle sfide più importanti. Abbiamo bisogno di un vaccino, come quello per l’influenza, che ci consenta di aggiornarlo. Inoltre bisognava isolare tutte le persone provenienti dalla Cina, così si sarebbe contenuto il problema“.

Il Direttore Generale dell’Aias Ciro Salzano, altro ospite in studio, poi fa una domanda importante: “Il mondo medico cosa dice alla politica? Come deve comportarsi per il futuro?“.

Ascierto risponde senza problemi, affermando: “C’è bisogno di una Task Force che decida immediatamente se portare i pazienti in ospedale oppure mettere in atto un discorso territoriale, portando negli ospedali solo i casi più gravi. Questo sarà fondamentale. Già ci sono delle strutture: la Protezione Civile e l’Iss. Bisogna potenziare queste strutture per avere risposte immediate in caso di emergenza. Questo è un problema internazionale. Bisogna investire di più nella ricerca, che è il migliore investimento. Dalla ricerca nascono le idee, che diventano fondamentali nell’emergenza“.

Ascierto si sofferma anche sul calcio: il Prof. è d’accordo con la ripartenza, con le dovute precauzioni, perché “per noi italiani il calcio è importante e in momenti di tensione come questi ci fa anche comodo per distrarci. Tutto va fatto naturalmente in sicurezza. Temo però per la chiusura del campionato: in caso di nuovo contagio si paralizza tutto“.

Chiusura sulle Elezioni Regionali. Ascierto sta con De Luca: “Sarei stato più contento se le elezioni fossero state organizzate in questi mesi estivi perché a settembre ci sarà la riapertura delle scuole e sarà un test molto importante. Tutti temiamo la seconda ondata in autunno, rifacendosi a quello che accade per l’influenza. Però non c’è nulla di certo. Semplicemente io non avrei messo le elezioni nel momento in cui ci deve essere attenzione al ritorno in classe di tanti ragazzi“.

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