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Morto ingegnere 33enne stroncato da un malore

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Il giovane sognava di aiutare il suo paese ma lo hanno trovato morto, disteso sul letto della camera dove si era appoggiato.

Lutto all’università di Ingegneria per la scomparsa di un giovane ricercatore, Dagmawi Mekuria, di 33 anni, originario dell’Etiopia. Sabato pomeriggio il 30 maggio, è stato trovato privo di vita dalla famiglia che lo ospitava, a Chiaravalle. Quel mattino si sentiva affaticato. Aveva pranzato poi si era messo a seguire un corso online al computer che ne non ha terminato. Mentre guardava la lezione non si è sentito bene e si è appoggiato sul letto. Lí lo hanno ritrovato attorno alle 18. Lo hanno per il tè ma non rispondeva.

Entrando in camera la famiglia lo ha trovato ormai morto. Inutile i soccorsi del 118. Dagmawi, detto Dag, arrivava dalla capitale etiope, Addis Abeba. Il 27 aprile scorso aveva compiuto 33 anni. Un piccolo genio della domotica che tre anni fa aveva vinto un dottorato di ricerca alla Politecnica delle Marche finanziato da una azienda modenese per studiare come realizzare una badante virtuale in casa in grado di aiutare anziani e disabili nella vita di tutti i giorni. Laureato all’università di Trento era arrivato ad Ancona, all’airt-lab il laboratorio di intelligenza artificiale del professore Aldo Franco Dragoni del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione.

Nessun problema di salute che lasciasse pensare a quanto accaduto. A stroncarlo un arresto cardiocircolatorio per il quale non è stata disposta nessuna autopsia. Il medico ha parlato di una ma morte per cause naturali. Ma in ateneo sono rimasti tutti sotto choc. L’università è in contatto con la sorella che vive fuori Italia. Dag lascia anche due anziani genitori. Adesso si sta organizzando il rientro in patria della salma che dovrebbe avvenire la prossima settimana con la riapertura di alcuni voli a spese dell’Università che ha avviato una raccolta fondi. La salma è all’obitorio dell’ospedale di Torrette.

L’azienda di Modena era intenzionata ad assumerlo per farlo lavorare in Etiopia, il suo paese. Avrebbe così coronato il sogno di aiutare la sua popolazione ma la morte è arrivata troppo presto.

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Attualità

A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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