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Ospedale Pascale. Arrivano le cabine di decontaminazione: “Entri e sei disinfettato in 15 secondi”

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All’ingresso dell’Ospedale Pascale di Napoli saranno poste delle cabine di decontaminazione, per igienizzare e sanificare tutti coloro che accedono alla struttura ospedaliera: sia i pazienti che i dipendenti. La cabina sanificherà, oltre alle scarpe, l’intera persona con un getto nebulizzante dalla durata di soli 15 secondi.

Lo strumento, che va ad integrare i dispositivi di sicurezza già attivi nel nosocomio, è quasi un’invenzione futuristica. Le cabine saranno poste all’ingresso del Pascale: all’interno interno una pedana sanificherà le scarpe dell’occupante, mentre un getto nebulizzante, molto lieve affinché non si rovinino i vesiti, igienizzerà l’intera persona.

L’operazione sarà velocissima: durerà soltanto 15 secondi. Le cabine di decontaminazione andranno ad integrare le misure per impedire il contagio già esistenti, tra cui la misurazione della temperatura corporea, all’interno dell’Istituto nazionale tumori di Napoli.

Attilio Bianchi, direttore generale dell’ospedale Pascale di Napoli, ha dichiarato: “È importante che i nostri pazienti sappiano che tutti i nostri dipendenti sono accuratamente controllati e che nel Pascale entra soltanto chi è sicuro e sanificato. I dipendenti che verranno trovati con una temperatura superiore a 37.5 saranno indirizzati presso la direzione sanitaria per verifiche più approfondite. Siamo assolutamente convinti, vista anche la peculiarità dei nostri pazienti che hanno patologie oncologiche, che sia importante trasmettere il messaggio che tutto il nostro personale è controllato sia in entrata che in uscita“.

L’iniziativa fa parte della campagna “Pascale in sicurezza” che si occupa di tracciare le linee guida per la messa in sicurezza della seconda fase dell’emergenza sanitaria nel presidio ospedaliero del Pascale.

 

 

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Attualità

A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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