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Napoli. Riapre il Bosco di Capodimonte

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L’annuncio è stato dato dai sindacati Fp-Cgil, Fp-Cisl e Uil-Pa. Il Parco di Capodimonte riaprirà domani.

A darne notizia è un comunicato diffuso dalle organizzazioni sindacali di categoria nel quale si chiarisce che nel corso di un incontro promosso dalla Prefettura di Napoli sulle questioni attinenti il Real Bosco di Capodimonte le associazioni sindacali hanno ribadito la posizione di contrarietà alla chiusura.

Il Sindacato ha precisato: “Il confronto positivo e rispettoso dei ruoli istituzionali delle parti ha concretizzato la proposta avanzata dal Prefetto e si è convenuto sulla realizzazione di un programma temporale di tre mesi monitorato attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico permanente che tenga conto dell’emergenza epidemiologica e che affronti la drammatica carenza di personale attraverso proposte condivise nell’impiego e nel reclutamento delle risorse umane disponibili e in linea con quanto concordato con il Dicastero attraverso il confronto con le rispettive Federazioni nazionali di categoria“.

La presenza all’incontro e la garanzia diretta del prefetto di Napoli Marco Valentini sulla serietà della connotazione operativa del tavolo tecnico offre respiro al prosieguo positivo della vicenda nell’interesse dei lavoratori e della città di Napoli. Il tavolo tecnico sarà istituito nei prossimi giorni e saranno informati i cittadini ed i lavoratori sui risultati raggiunti.

Dopo le proteste dei giorni scorsi all’esterno dei cancelli è emerso sempre più il bisogno dei cittadini di fruire degli spazi verdi della città. In questo periodo poi, il Bosco, vero e proprio museo a cielo aperto, è una risorsa importantissima per il territorio. La chiusura avvenuta il 23 maggio scorso aveva creato una vera e propria “guerra” tra il direttore Bellenger ed i sindacati che si erano rifiutati all’impiego di vigilanza privata nel sito.

Il tema è però importante perché riguarda l’intera amministrazione dei beni culturali (il ruolo dei custodi e la possibilità di utilizzare in supporto dei privati in tema di sicurezza) e da sempre ha diviso dirigenti ministeriali e sindacalisti, toccando allo stesso tempo l’idea stessa di parco botanico come luogo di fruizione pubblica.

Se il verde storico è importante quanto la pittura e se il Bosco va realmente considerato un Museo a cielo aperto, perché il ministero non considera l’assegnazione del personale come fondamentale?

E’ però da precisare che i dipendenti del Mibact sono troppo pochi per l’intero territorio nazionale ed il concorso per il reclutamento di altro personale è stato sospeso a causa del coronavirus.

I custodi a Capodimonte sono una settantina, devono lavorare su tre turni, ci sono 120 sale museali, 134 ettari di bosco, tre porte di accesso: al personale interno si aggiunge poi una quindicina di addetti Ales. Quello della sicurezza è quindi un problema molto forte e sentito a Capodimonte dove il bosco è accessibile gratuitamente a tutti.

Quella di domani sarà quindi un’altra prova, una prova necessaria per ricominciare in tempi in cui l’emergenza dovuta al covid-19 è ancora in atto ed è fondamentale fare riferimento ai cittadini e al loro senso civico per far sì che si possa ripartire in sicurezza e fruire dei bellissimi beni del nostro patrimonio culturale.

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