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AFRAGOLA. Le Politiche Sociali vere schegge impazzite del Sistema. La Lady Welfare fa asso piglia tutto

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AFRAGOLA – Oltre tutte le incongruenze, problemi mai risolti, aspetti clientelari e interessi personali forse anche troppo denunciati dalla nostra testata, all’interno dell’Amministrazione Grillo quello che rappresenta una vera e propria scheggia impazzita è proprio il settore delle Politiche Sociali con il suo dirigente Alessandra Iroso.

La Iroso diventa dirigente grazie al concorso istituito in epoca Nespoli e fino ad ora proprio all’ex senatore ha sempre dovuto ringraziare per la sua ascesa sociale ma da buoni osservatori del territorio ci si può accorgere che, almeno stando all’andamento del Settore delle Politiche Sociali dove la dirigente detiene la responsabilità, qualcosa negli ultimi mesi sta cambiando. Qualcosa sta dribblando anche l’egemonia del dominus afragolese. Come se al Settore delle Politiche Sociali ci fosse una vera e propria cabina di regia formata da più persone che sono in grado di fare il bello e il cattivo tempo nell’Ambito n°19.

Coincidenza vuole che da quando la Iroso siede sulla poltrona più alta del Settore Politiche Sociali facendo riferimento all’Ambito di zona n°19 non si ha più una varietà di cooperative, ognuna specializzata in un ramo, che si aggiudicava uno o massimo due appalti. Negli ultimi mesi si può assistere ad un vero e proprio “monopolio” dei servizi sociali. Infatti quasi tutte le gare indette dall’Ambito n°19 vengono aggiudicate alla Cooperativa Eco o a qualche ATI che faccia sempre riferimento alla stessa cooperativa o per meglio dire alla sua Presidente Sofia Flauto, battezzata col nickname Lady Welfare nell’ambito di un’indagine condotta dal PM Giuliana Moccia dove si indagava su una cosiddetta “cricca degli appalti” e che vedeva coinvolto l’ex vicesindaco di Torre del Greco Donato Capone e dove la Flauto era persona estranea alle indagini ma ricopriva la carica di assessore alle Politiche Sociali e il marito era amministratore Unico di una cooperativa sociale già affidataria di appalti al Comune di Torre del Greco.

Stando ad indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, Sofia Flauto rappresenterebbe il viatico del sogno proibito di Alessandra Iroso: fare la dirigente in Regione e lavorare a due passi da casa, con uno stipendio più alto e un incarico più prestigioso.

Non a caso, oltre ad aggiudicarsi appalti di alcune centinaia di migliaia di euro fino ad un ammontare di quasi 2 milioni di euro – Centro Polifunzionale Disabili affidato alla Cooperativa Eco per € 595.000 circa; Educativa Territoriale aggiudicata da Eco per € 200.000 circa; Ludoteca affidata sempre ad Eco per € 300.000 circa; Servizio Sanitario Anziani e Disabili affidato all’ATI formato da Ker e Aias Casoria (Luca Borriello è Presidente della Ker ma coordinatore di Eco) per € 860.000 circa; un affidamento diretto per servizio di supporto all’Ufficio di Piano dell’Ambito n°19 di € 30.000 sempre alla Cooperativa Eco. Resta fuori solo la nuova aggiudicazione del ADI che prima era gestita sempre da Eco e Prodos e recentemente è stato affidato, tramite bando di gara, alla Cooperativa sociale “Auro”Sofia Flauto compare inspiegabilmente anche nella Task Force istituita dall’assessorato Politiche Sociali della Regione Campania per l’emergenza COVID e presentata alle varie riunioni dall’Assessore Lucia Fortini come sua collaboratrice.

Non c’è che dire. Una donna piena di risorse la Lady Welfare, ora in salsa afragolese. Però una cosa ce la deve spiegare visto che è anche dipendente del MIUR e che insegna Lettere e Filosofia in una scuola primaria. A quale titolo collaborerebbe con la Fortini? Ha ricevuto autorizzazione dal Ministero per poter espletare il suo ruolo in Regione Campania? Anche perché una visione diversa della sua presenza nella Task Force, al di là dell’enorme conflitto di interessi di cui parleremo più avanti, non giustificherebbe la sua assidua presenza tra gli uffici di via S.Lucia.

Una Presidente di una Cooperativa, tra le più operose nella regione, che siede ai tavoli istituzionali insieme a dirigenti di ambito e assessori comunali delegati alle Politiche Sociali. Ma non ci sembra un po’ stridente tutto ciò? Ma l’Assessore Fortini si è accorta di quale conflitto di interesse ha potuto mettere su, solo facendo da tramite e facendo sedere allo stesso tavolo chi indice gare e chi dovrebbe partecipare?

Fermo restando che siamo sicuri che Lady Welfare sia la più brava in assoluto e che le gare le abbia vinte meritatamente. Non bisogna neanche tenere conto del suo passato turbolento in ambito giudiziario visto che spesso, anche per colpa del marito Luigi Lagravanese, è finita sotto la lente d’ingrandimento della magistratura che l’ha accostata agli affari dei clan dei casalesi, poi, fortunatamente per lei, le accuse si sono sempre dissolte nei vari dibattimenti ma sono le coincidenze che a volte inducono la gente a pensare e comunque anche quelle restano tali, ci dovremmo preoccupare solo se la prossima gara indetta dal Comune di Afragola, quella sull’Asilo Nido, la vincesse una tra Quadrifoglio 2012 o Fiumadea, allora lì le coincidenze aumenterebbero al punto tale da formare un indizio grave. Vi terremo aggiornati.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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