Michele Grasso, un giovanissimo finanziere di soli 29 anni, è morto a causa del Coronavirus. Originario di San Nicola La Strada, fu accidentalmente sparato alla testa, nel 2018, da un altro collega. Era aggregato alla Caserma “Monte Grappa” di Orvieto, sede della Scuola addestramento di specializzazione delle Fiamme Gialle, dove stava seguendo un corso di aggiornamento professionale.
Secondo la ricostruzione dei fatti al termine della cerimonia conclusiva del quinto corso straordinario di specializzazione “Antiterrorismo e Pronto Impiego”, il giovane sarebbe stato colpito alla testa da una pallottola esplosa accidentalmente da un altro militare intento a maneggiare una pistola d’ordinanza all’interno di una camerata.
Il proiettile finì per attraversare il collo e la testa di Michele che, subito soccorso, fu trasferito in eliambulanza presso l’ospedale di Perugia. Qui fu sottoposto ad un delicato intervento e successivamente ricoverato in prognosi riservata.
Le condizioni furono subito dichiarate gravissime, ma ancora vive erano le speranze nei cuori dei familiari fino a pochi giorni fa.
I rilievi e le indagini eseguiti alla “Monte Grappa” videro impegnati anche i carabinieri del Reparto operativo Nucleo investigativo del comando di Terni, coordinati dall’allora maggiore Giuseppe Nardò. Durante le indagini fu posto l’accento sul perché l’altro militare fosse nella disponibilità di utilizzare l’arma in uno spazio come la camerata, diversamente da quanto previsto dal regolamento interno della Guardia di Finanza.
Il ragazzo è deceduto a metà maggio. Ma solo ora sono state dichiarate le reali cause del decesso: il giovane sarebbe infatti morto a causa del Coronavirus e non del colpo infertogli quache anno fa.