La prima pagina del Mattino riporta della nuova disposizione di De Luca su bar e vinerie.
Il Governatore della Campania chiude la movida alle 23: « l Comuni chiudano le aree pubblici Bar e vinerie: stop anche all’asporto dove non si rispetta il distanziamento.
Sarà quindi adíeu movida. Almeno per ora. Una doccia fredda per gli operatori e il popolo della notte per la decisione del presidente De Luca: bar e vinerie devono chiudere inderogabilmente alle 23. Niente cocktail e calici di vino, nemmeno da asporto, dopo quell’ora. Perché a De Luca non sono passate inosservate le immagini di quello che è accaduto in questi giorni: frotte di ragazzi, nelle strade della movida delle città della Lombardia e del Veneto. Sui social circolano decine di video e foto che ritraggono piazze e vicoli pieni di ragazzi, molti senza mascherina.
Tutto come se nulla fosse o, peggio, come se tutto fosse ormai alle spalle. Lo ha chiaro anche il premier Conte che afferma «nessuno pensi che siano saltate le regole di precauzione». «Chiariamolo, non è il tempo dei party e della movida, altrimenti la curva risale», uscendo ¡eri dal Senato. E così ieri il presidente De Luca ha deciso di giocare di anticipo ed eliminare subito il problema alla radice fermando tutto sul nascere e fissando la chiusura alle 23. Solo per i bar. L’ordinanza arriva solo in tarda serata. Verso le 20 gli uffici regionali diramano una nota che disciplina le aperture previste a partire da oggi .
«Con l’Unità di Crisi è stata decisa da domani (oggi, ndr) la riapertura di ristoranti e pizzerie senza limiti di orario. L’orario di chiusura dei locali dove si svolge la cosiddetta movida, e in particolare bar, “baretti”, vinerie, gelaterie, pasticcerie, chioschi ed esercizi di somministrazione ambulante di bibite, resta fissato inderogabilmente alle ore 23», scrivono da palazzo Santa Lucia frenando gli entusiasmi degli operatori costretti dopo quasi tré mesi di stop a chiudere le saracinesche alle ore 23. Da domani, invece, riapriranno le aree marcatali non più soltanto per i generi alimentari e possono riprendere le attività anche le autoscuole. Ma attenzione perché la Regione avverte come «gli orari fissati per i locali pubblici saranno soggetti a periodica valutazione relazione alla situazione epidemiologica e al rispetto delle misure di sicurezza». E, sempre nell’ordinanza, si raccomanda ai Comuni <<l’adozione, laddove necessario, di provvedimenti di chiusura temporanea>> Infine viene confermata la zona rossa a Letino, nel Casertano.