Nell’aula 219 del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, davanti alla terza Corte di Assise, si è celebrata l’udienza con il patrigno e la mamma di Giuseppe videocollegati dalle carceri dove sono detenuti. I teste di polizia giudiziaria, hanno informato la Corte riguardo sia le conversazioni al telefono intercettate e sia le ambientali registrate durante i colloqui in carcere.
In un’altra conversazione emerge un’altra chiave di lettura riguardo le percosse che Valentina Casa ha ricevuto quella tragica domenica mattina dal compagno: la donna ricevette i colpi in seguito ad un raptus di Tony, provocato da un gesto accidentale di Valentina, e non, come fu inizialmente asserito, causato dall’intromissione di lei in difesa del figlio.
I testimoni della polizia giudiziaria hanno anche illustrato alla Corte le conversazioni intercettate a Massa Lubrense, dove Valentina Casa era tornata dopo la morte del figlio: nei colloqui non emerge un minimo sentimento di dolore per la perdita del figlio, ne un pianto, ne disperazione. La donna progetta,addirittura, di andare a cinema con le amiche.
La tendenza alla violenza di Tony emerge anche in un’altra intercettazione che vede come interlocutori la sorella dell’imputato, Maria, e una ex di Badre: “Quello (Tony, ndr) – dice la ex – anche quando stava con me è stato sempre stato violento e aggressivo. E io gli dicevo ‘Tony sei un bravo ragazzo, non ti devi comportare così‘”. La prossima udienza è stata fissata dal presidente della terza Corte di Assise di Napoli per il 23 giugno.