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Arzano. Parla “Il Bello dell’intimo”

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Continuiamo con la carrellata di brevi interviste dedicate alla spina dorsale economica di Arzano con la sig.ra Anna Cataneo, amministratrice de’ “Il Bello dell’intimo”, il negozio di abbigliamento intimo e lingerie per uomo, donna e bambino sito lungo l’arteria principale del Paese, in via Napoli.

F.F.: “Si presenti ai nostri lettori in tre righe: chi è, quali sono le sue esperienze?”.
A.C.: “Sono l’amministratrice del negozio di abbigliamento “Il Bello dell’intimo” che da tantissimi anni è operante qui, a via Napoli. Svolgo con grande dedizione questo lavoro che mi permette di capire i miei clienti e le loro esigenze e, quindi, di scegliere capi belli, comodi, di qualità ma alla portata di tutte le tasche. Non c’è relax in casa senza un bel pigiama, né benessere senza una canotta o una nostra maglia intima. E per i bambini, scelgo solo prodotti di qualità, resistenti e facili da lavare, perché si sa, i bambini amano sporcarsi ed io capisco molto bene le mie clienti quando si lamentano delle macchie. Insomma, amo il mio lavoro!

F.F: “Come sta vivendo la condizione di lockdown da Coronavirus?
A.C.:”Con grande difficoltà, naturalmente. Abbiamo 12 dipendenti in questo negozio e vi assicuro che non è semplice ignorare le loro richieste e i loro problemi, perché un buon lavoratore è quello che si sente capito dal suo datore di lavoro. Per entrare nel concreto, ad esempio, come potevo non anticipare la cassa integrazione per tutti i dipendenti, che altrimenti non avrebbero portato a casa nulla? I soldi arriveranno, ma intanto li abbiamo anticipati perché siamo come una grande famiglia”.

F.F.: “La sua condizione può essere considerata uguale a suoi colleghi di settore?
A.C.: “Certamente, stiamo tutti nella stessa barca. Per adesso stiamo sborsando in continuazione per sanificare, per applicare il protocollo sanitario, per fornire i disinfettanti, i guanti, le mascherine. E vedo che tutti i colleghi commercianti fanno le stesse cose. Noi tutti ci teniamo alla nostra  salute e a quella dei nostri clienti”.

F.F.: “Cosa chiede alla politica per affrontare ed uscire dalle difficoltà?”
A.C.: “Chiedo più attenzione ma non al Presidente Conte, io chiedo più attenzione ai commissari che ci amministrano. Vi faccio un esempio. E’ mai possibile che non pensano di annullare il pagamento delle tasse locali per permetterci di ripartire? Il Governo la sua parte la sta facendo, ma qui non c’è nessuno che si pone il problema della crisi economica. Le persone non spendono volentieri in questo periodo, anche se abbiamo riaperto. Molti hanno perso il lavoro e tutti quelli che si “arrangiavano” veramente non sanno dove mettere la testa. Noi abbiamo tutta la merce in deposito e la vendita è molto lenta; le persone ci pensano bene prima di spendere, tranne quei pochi che hanno bambini piccoli che crescono e sono obbligati a comprare in base alle loro taglie. Allora, per esempio, si potrebbe chiedere ai commissari di non farci pagare la tassa sui rifiuti per tutto lo spazio privato che occupo davanti al negozio? Ecco questa sarebbe una bella cosa, che ci darebbe coraggio”.

F.F: “Quali sono i suoi progetti per il futuro?”
A.C.: “Naturalmente continuare il mio lavoro, cercando sempre di accontentare i miei clienti, mantenendo alta la qualità e bassi i prezzi: noi lavoriamo con margini di guadagno bassissimi proprio per consentire a tutti di acquistare capi necessari e questa scelta aziendale finora ci ha premiato”.

                                                                                              FillyFilandica

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