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Caso De Michele, arriva la revoca della scorta al direttore di “CampaniaNotizie”

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L’UCIS ha ufficialmente comunicato che oggi verrà revocata la scorta assegnata a Mario De Michele.

La revoca avverrà sulla base di quanto già deciso sabato scorso dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, dopo che a De Michele è stato notificato un avviso di garanzia dalla Dda. Il direttore del giornale on line è accusato di aver organizzato lui stesso gli attentati poi denunciati come tentativi della camorra di ucciderlo, avvenuti il 16 novembre 2019 ed il 4 maggio 2020. Dovrà rispondere, per il momento, di  calunnia e detenzione di armi da fuoco in concorso con Pasquale Ragozzino, avvocato di Orta di Atella, proprio per aver  organizzato i falsi attentati.

Nel frattempo arriva la confessione del De Michele: “Mi piaceva vestire gli abiti del giornalista anticamorra, giornalista legalitario, giornalista scortato, giornalista coraggioso” ha scritto nell’ultimo suo editoriale pubblicato sul sito di “Campania Notizie” che da ieri risulta non più aggiornato.

Ma quello che sta venendo alla luce in queste ore da più parti, è proprio un “sistema De Michele”, fatto di ricatti sui social, con attacchi personali ad avvocati, volontari,  amministratori, giornalisti che osavano mettere in discussione il suo modo di agire, un sistema alimentato  e condiviso da ambienti politici e imprenditoriali compiacenti.

Sotto i riflettori c’è  anche la  Federazione nazionale della stampa, dove De Michele era stato accolto, pochi giorni dopo il primo falso attentato del novembre scorso,  come una specie di nuovo eroe dell’antimafia della comunicazione. Ora, con una inversione ad “U”, la FNSI annuncia di volersi costituire parte civile contro De Michele e a sostegno dei giornalisti oggetto dei suoi attacchi.

In questi giorni in cui attorno al direttore di Campania Notizie si è fatto il vuoto, cambiano drasticamente le tendenze mediatiche e amministrative sull’opinione creatasi nei suoi confronti. L’ordine dei giornalisti della Campania lo ha deferito insieme a Ragozzino, e lo stesso presidente dell’ordine dei giornalisti ha annunciato la nascita dell’Osservatorio etico sulle minacce ai giornalisti affinchè siano evitati anche altri “casi De Michele”

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Attualità

A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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