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Coronavirus, smentita la tesi cinese: non c’è stata diffusione ‘zoonotica’

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Un recente studio, portato avanti dagli scienziati Alina Chan e Ben Deverman del Broad Institute, un’unità di ricerca affiliata ad Harvard e al Massachusetts Institute of Technology, e da Shing Zhan dell’Università della British Columbia, avrebbe smentito la tesi cinese che parla di diffusione “zoonotica” del virus da animale a uomo.

Ecco le parole degli scienziati:

I dati genetici disponibili non evidenziano la capacità di trasmissione del virus da parte delle specie presenti nel mercato di Wuhan. Dovrebbe essere considerata la possibilità che un precursore non geneticamente modificato possa adattarsi all’uomo mentre viene studiato in un laboratorio“.

Secondo le notizie riportate dal Daily Mail, i ricercatori hanno sottolineato come tutto ciò era stato piuttosto evidente già dopo l’analisi svolta su un paziente di Wuhan contagiato lo scorso dicembre.

Queste ultime notizie alimentano le accuse per il Governo Cinese di insabbiamento: il mercato di Wuhan fu chiuso il giorno dopo aver avvisato l’Oms dell’epidemia, per cominciare gli studi su campioni di animali prelevati. La cosa strana è che dopo oltre 4 mesi non siano stati ancora diffusi i risultati.

Infatti il parlamentare Tory Bob Seely, membro del Comitato per gli Affari Esteri della Commons, ha dichiarato:

Dobbiamo andare a fondo in molte cose in relazione a Covid-19. Dobbiamo sapere da dove è partito questo virus, perché una volta ci fu detto che non vi era alcuna trasmissione umana. Qual è il ruolo del Partito Comunista Cinese?“.

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