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De Luca a Mezz’ora in più: “Non ho firmato il protocollo stato regione”

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Vincenzo De Luca, ospite di Lucia Annunziata a “Mezz’ora in più” ha rilasciato dichiarazioni shock in merito alla disparità di trattamento che la regione Campania riceve dallo stato rispetto alle altre regioni.

Stanotte c’è stato il tanto atteso incontro tra i governatori delle regioni ed il Presidente del Consiglio Conte per stabilire le norme e le regole regionali da rispettare a partire da lunedì 18. Ma il governatore De Luca afferma di non aver firmato nessun accordo.

La prima domanda fatta dalla presentatrice a De Luca è “Riaprirà alla Lombardia?”  “Lasciamo perdere le pesie e veniamo alla prosa“-afferma De Luca in merito alla venata satira di Annunziata riguardo alla prima pagina di “Le Parisienne“- “La Campania ha dato una prova straordinaria e nessuno se lo aspettava. Questo è accaduto grazie ad una preparazione che va avanti da 2 anni, con l’assunzione di 800 infermieri. La Campania è infatti la regione più difficile d’Italia per la più alta densità abitativa. Ciò nonostante abbiamo il tasso più basso di decessi e quelli raggiunti sono risultati importanti a merito dei cittadini e della sanità regionale. La Campania è infatti la regione italiana che riceve meno fondi da destinare alla sanità da parte dello stato. Anche nella vicenda dell’epidemia la Campania ha ricevuto 1/4 dei tamponi del Veneto“.

Dichiarazioni veramente scottanti, soprattutto se si pensa alla situazione di crisi e d’emergenza che stiamo vivendo. E’ impensabile che in uno stato così “unito” vengano fatte tali discriminazioni.

E’ proprio per questo che i meriti della Campania sono maggiori. Il Governatore sostiene anche, con orgoglio, che, come riportato da quotidiani esteri, l’ospedale più efficiente in Italia per la cura del coronavirus è il Cotugno di Napoli.

La giornalista afferma così che l’esperienza è effettivamente riconosiuta. Ma la sua replica è inerente alla perentoria chiusura dei confini regionali da parte di De Luca. Asserisce così: “Ha detto io chiudo le regioni facendo del nazionalismo la sua bandiera“.

Ma De Luca risponde “Io sono per il primato della ragione. Eravamo in una situazione nella quale registravamo dati molto alti di contagio, soprattutto nelle altre regioni“. La motivazione è stata, quindi, dettata da prudenza e ragionevolezza. E’ stato un atto di responsabilità.

Dal 3 giugno si dice liberi tutti ma bisogna ragionare tenendo conto dei livelli di contagio. Bisogna avere equilibrio tra regioni e stato“. De Luca dichiara infatti di non aver firmato l’accordo con lo Stato perchè vuole che si pronunci in merito alla questione, il ben più competente, Ministero della Salute.

La Campania quindi non è del tutto dentro quest’accordo. Oltre ad essere tagliata quasi fuori dalle spese che lo Stato destina alla sanità, è stata così quasi tagliata fuori anche in merito ad un accordo che richiederebbe più unione interna e soprattutto un parere di chi il territorio lo vive nella realtà dei fatti e nel quotidiano e non di chi, invece, distante, lo governa dall’alto.

Il Presidente della Regione sostiene che i suoi provvedimenti in atto da domani, saranno, infatti, differenti. Già a partire dalla decisione in merito alla riapertura di bar e ristoranti. Per serietà e per consentire loro di organizzarsi si è deciso di slittarla a fine settimana.

Con strategia, conclude, esaltando i provvedimenti presi a favore dei cittadini campani: l’integrazione di 300 euro al mese per 3 mesi per coloro che sono impiegati nel settore del  turismo, 104.000 euro alle piccole imprese a fondo perduduto, 2000 euro ai tassisti e l’aumento delle pensioni al minimo nei mesi di maggio e giugno da 400 a 1000 euro. De Luca lancia infatti, al termine della trasmissione, un’altra velata critica allo stato in merito all’impossibilità di poter vivere con soli 400 euro al mese.

Finirà che la Campania è la regione in cui tutti vogliono venire a vivere“. Conclude la presentatrice, forse in bilico tra satira ed ironia.

 

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