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GIUGLIANO. Pirozzi: “Serve davvero cambiare pagina”

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L’ex Consigliere Metropolitano Nicola Pirozzi, sulla sua pagina, ha pubblicato una riflessione sulle prossime elezioni a Giugliano, soffermandosi sulle differenze tra centrosinistra e centrodestra e su una eventuale “emergenza democratica”.

Ecco le sue dichiarazioni:

GIUGLIANO CHIUDA LE PORTE A MODELLI DI GOVERNO CHE HANNO SCRITTO LE PAGINE PIÙ BUIE DELLA STORIA LOCALE

La politica torna a lavorare in vista delle elezioni; giornali e tv raccontano incontri, dinamiche, scrivono nomi sui papabili candidati e stuzzicano delle riflessioni interessanti. Su una dinamica in particolare ragionavo stamattina durante una chiacchierata con due amici di partito: il cambio generazionale. 

Nel centrosinistra ci siamo arrivati attraverso un percorso naturale, di graduale crescita sui temi e con la consapevolezza della necessità di avere come riferimento sempre l’esperienza. Valorizzandone i contenuti e facendo attenzione a non ripetere gli sbagli. Una nuova classe dirigente si è affermata nel Pd attraverso la militanza.

Nel centrodestra, al contrario, questo modello virtuoso non è riuscito ad affermarsi e in questi giorni assistiamo ad una guerra generazionale tra diverse fazioni, la “vecchia guardia” da un lato e le nuove leve dall’altro. Non è una critica e nemmeno la voglia di guardare in casa d’altri. Semplicemente si tratta di una costatazione su fatti che interessano l’intera comunità giuglianese. Provo ad offrirvi il mio punto di vista.

Giugliano, purtroppo, negli anni non ha visto valorizzate le potenzialità che esprime. Per un motivo o per un altro, ogni epoca ha visto porzioni di territorio sottratte alla collettività e destinate all’inquinamento, al degrado, alla spazzatura. Insomma serve davvero cambiare pagina. Cambiare metodi. Cambiare valori. Ciò accade se il confronto si sviluppa sui temi, sui problemi, sulle soluzioni, senza far prevalere personalismi ai danni della città. Ciò diventa possibile se si affermano due modelli politici capaci di portare il confronto e se necessario anche lo scontro aspro ma sull’idea di città. Come successo in questi anni tra le forze di opposizione, nella legittimazione reciproca che riconosce le diversità sulla visione complessiva ma che è stata invece univoca di fronte a fenomeni deviati. 

Non sono io a dirlo, ma lo raccontano i fatti e la storia. Ecco perché, e solo per questo, mi preoccupa lo scontro generazionale che vede protagoniste fazioni diverse del centrodestra. Non è una questione interna ad un gruppo politico. Questa vicenda interessa tutti perché esula dalla normale dialettica di posizionamento politico o di leadership. 

Uno scontro tra visioni diverse, valori diversi, metodi diversi. A seconda di quale prevarrà così si condizionerà il dibattito sul futuro della città, così come la #dinamica complessiva. Da giuglianese sono preoccupato, perché potrebbero riemergere quei rigurgiti del passato che hanno scritto una pagina buia della vita politica e amministrativa. 

Noi sogniamo una città che discute, una città che si confronta, una città che si divide sulla visione di sviluppo, sull’idea di fondo, ma resta unita di fronte a certe perversioni. E non solo di facciata. Temiamo che addirittura alle porte ci sia una possibile degenerazione rispetto a quella vissuta negli ultimi anni al punto da determinare una vera e propria “emergenza democratica”. 

Di fronte a questo pericolo le forze sane hanno il dovere di fare quadrato. Tutte. A difesa della nostra terra, della nostra città ed a difesa di valori ai quali non possiamo rinunciare. Le nuove generazioni hanno il dovere di affrancarsi dalla restaurazione che non oppone tanto vecchi e nuovi, ma piuttosto quel “vecchio” e i tentativi di questi anni di affermare un modello nuovo. Di politica, di governo e di concezione dell’amministrazione. Insomma, Giugliano merita altro. Molto altro“.

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