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De Magistris tenta il blitz (fallito) a larghe intese. Ultimo capitolo di una fine che viene da lontano

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Prove tecniche di larghe intese. Fallite clamorosamente.Secondo gli ultimi rumors provenienti da Palazzo San Giacomo De Magistris tenta il patto con le minoranze. A cominciare da Pd che gli ha risposto picche. Nulla da fare. Qualcuno già sussurrava di un Pd costretto a piegarsi nel solco del “metodo Ruotolo“. Niente di niente. Il sindaco arancione ad un anno dal voto cerca l’ennesimo blitz politico per restare in piedi (politicamente). L’esodo di alcuni consiglieri comunali, peraltro fra i migliori sul piano elettorale, verso candidature o partiti (pensiamo a Mundo, Iovino e Sgambati) lontani dal mondo arancione, fa preoccupare il primo cittadino napoletano. Inutile girarci intorno. Al momento non si registrano malumori ufficiali ma nei meandri della maggioranza consiliare i mal di pancia non mancano mai. Il voto sul bilancio è l’ostacolo per eccellenza. E De Magistris lo teme particolarmente sulla base dei numeri ballerini che la sua coalizione di governo dimostra negli ultimi mesi. Da premettere un dato. Non vogliamo credere alla storia della bocciatura sul bilancio. Una favola vera e propria. Così come non abbiamo mai creduto alla mozione di sfiducia in quanto strumento capace di spedire a casa l’ex pm.

Ma quella scelta aveva un altro senso. Inutile tornarci sopra, l’abbiamo raccontata in tutte le salse. Ora le fibrillazioni interne rischiano di avere un risvolto politico serio. Ripetiamo. Siamo convinti che De Magistris durerà fino alla fine del suo mandato. Ma il dato di incertezza politica sugli equilibri arancioni ad un anno dal voto espongono il sindaco napoletano ad una riflessione interna molto profonda. A tal punto da sondare il terreno in tutti i gruppi consiliari. Maggioranza e opposizione. Ieri pomeriggio è toccato al Pd. Oggi toccherà ai consiglieri Ulleto e Moretto ed altri. Ma il dato oramai è tratto. De Magistris è politicamente alla canna del gas. Lo sanno pure le pietre. Lo testimoniano gli incontri finalizzati alla ricerca della sopravvivenza. Altrimenti se fosse tranquillo non avrebbe bisogno di tutto ciò. Pure perché secondo indiscrezioni provenienti dai settori dell’opposizione, il grido di allarme su cui si poggia l’impossibilità a dialogare col sindaco resta lo stesso. Perché coinvolgere le minoranze ad un anno dal voto e a ridosso del bilancio? Perché utilizzare lo strumento delle larghe intese in presenza di una maggioranza che scricchiola?

La risposta è fin troppo chiara. De Magistris si avvia verso la fine dell’esperienza arancione, al netto dell’operato da primo cittadino, sulla base di tanti, troppi errori politici commessi in questi anni. Quegli stessi errori che attualmente paga sulla propria pelle. E che gli sta pregiudicando qualsiasi scelta politica. Per dirla tutta. De Magistris ha perso molti treni su cui, e questo glielo riconosciamo senza retorica, aveva tutto il diritto di salirci. Forse più di qualcun altro. Dalla sinistra al M5S. Obiettivamente ci appare impossibile pensare che nessun dirigente politico nazionale non avrebbe accolto fra le sue fila il sindaco della terza città d’Italia nel suo periodo di massimo splendore. A conferma che poteva e doveva dirigere un’orchestra diversa. Un film nuovo. Una storia diversa. Su ciò che è stato e su ciò che non è stato. Pensaci, sindaco, pensaci. La risposta la trovi da solo.

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Attualità

Covid-19 in Italia. I dati del giorno: più di 450 i decessi nelle ultime 24 ore

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Sono 23.987 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia quest’oggi, venerdì 26 marzo, a fronte di 354.982 tamponi eseguiti.

Il tasso di positività, secondo il bollettino del Ministero della Salute e della Protezione Civile, si attesta come giovedì al 6,8%.

Nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 457, per un totale di 107.256 dall’inizio della pandemia.

Aumentano di 8 unità le terapie intensive (3.628 in tutto), mentre sono 48 in più i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid.

I guariti odierni sono 19.764.

Sono 3.628 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, 8 più rispetto a giovedì nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione sono 288.

Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 28.472 persone per coronavirus, in aumento di 48 unità rispetto alle 24 ore precedenti.

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Attualità

Coronavirus. La situazione in Campania: il bollettino dell’Unità di Crisi

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Quest’oggi, venerdì 26 marzo, come di consueto, l’Unità di Crisi della Regione Campania ha comunicato il consueto bollettino quotidiano relativo alla situazione del Coronavirus in Campania.

Questi i dati del giorno:

Positivi del giorno: 1.947 (*)
di cui
Asintomatici: 1.250 (*)
Sintomatici: 697 (*)
* (Positivi, Sintomatici e Asintomatici si riferiscono ai tamponi molecolari)
Tamponi molecolari del giorno: 18.599
Tamponi antigenici del giorno: 3.394
Deceduti: 42 (24 deceduti nelle ultime 48 ore, 18 deceduti in precedenza ma registrati ieri)
Totale deceduti: 5.158
Guariti: 2.894
Totale guariti: 226.818
Report posti letto su base regionale:
Posti letto di terapia intensiva disponibili: 656
Posti letto di terapia intensiva occupati: 181
Posti letto di degenza disponibili: 3.160 (Posti letto Covid e Offerta privata)
Posti letto di degenza occupati: 1.586

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CAMPANIA. Nuova ordinanza pronta: riaperti mercati con percorsi separati

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Il Governatore De Luca sta limando gli ultimi dettagli prima di annunciare e, pubblicare, probabilmente in giornata, una nuova ordinanza.

Con quest’ultima, sulla base degli ultimi dati acquisiti in relazione alla situazione epidemiologica, a modifica della precedente ordinanza numero 10, la Regione Campania dispone che le attività mercatali relative ai generi alimentari, agricoli e florovivaistici sono consentite.

Le attività saranno, però, subordinate all’adozione da parte dei Comuni di piani di sicurezza finalizzati a regolare gli accessi alle aree mercatali, con percorsi separati, a evitare assembramenti e comunque nel rispetto dei protocolli di sicurezza

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