CARDITO – Si è appena concluso il Consiglio Comunale monotematico chiesto dalle forze di opposizione riguardante lo stato di avanzamento dei lavori al Cimitero per la consegna dei nuovi loculi.
Una mera questione di lana caprina, insomma, visto che tra le defiance del territorio, quello che è rimasto inconcluso è solo il “famoso” cappellone al cimitero. Quindi, superato, il tema “concorsopoli” di qualcos’altro si deve pur parlare per alimentare un dibattito che non esiste sul territorio.
Così, a precisa domanda, il Sindaco risponde. Dopo una relazione esaustiva che non poteva non toccare anche un excursus storico, il sindaco informa tutti che allo stato attuale esiste una relazione stilata dal nuovo Direttore dei Lavori che illustra tutte le criticità presenti sia nel progetto iniziale che nell’esecutività dei lavori. Tra i quali, al di là, della già conosciuta questione della facciata del cappellone, sono sorti altri problemi legati all’agibilità della scala antincendio che essendo stata costruita in cemento presenta alcune criticità per essere considerata a norma. Da qui, si è arrivati alla conclusione di presentare una variante al Consiglio di Amministrazione del Cimitero che in seguito verrà approvata per mettere a norma la scala e tutto quanto non può essere considerato sicuro allo stato attuale.
Intanto i lavori procedono spediti per tutto quanto riguarda l’ordinario e messo in coda tutte le questioni spinose che possono mettere a repentaglio una futura agibilità dell’intero lotto. Per questo non è stato possibile accogliere la proposta avanzata dalle opposizioni e presentata dalla Consigliera Pina Tignola che invitava l’amministrazione a consegnare ai diretti assegnatari i loculi già finiti per poter cominciare ad incassare l’ultima rata degli stessi, vista l’oggettiva penuria di liquidità presente nelle casse del Consorzio cimiteriale.
Bocciata la prima proposta, l’opposizione per mera opportunità politica, non può abbandonare l’aula senza aver posto una bandierina durante il civico consesso e ne fa una questione di principio, avanzando un’ulteriore proposta, quella di istituire una commissione speciale di controllo sui lavori del Cimitero. Una proposta che per la forma presentata non può essere accolta dalla maggioranza visto che in questo modo si andrebbe a scavalcare i lavori dell’unico ente istituito preposto sia alla gestione che al controllo dei lavori al Cimitero, ossia il CdA del Cimitero.
Ma i Consiglieri di maggioranza rimangono comunque aperti al dialogo sulla questione cimitero e riconoscono che un vero problema sul territorio esiste ed è quello che riguarda la modifica dello statuto della Convenzione che esiste da diciotto anni tra i due comuni Cardito e Crispano e che andrebbe rivista e nella fattispecie modificata. A farlo notare è il Consigliere Luigi Fusco che rimanda un’altra proposta al Consiglio Comunale, quella di istituire nel prossimo Consiglio Comunale una Commissione Speciale che si occupi della modifica dello Statuto del Cimitero Cardito Crispano. Durante la discussione in aula, si è appurato che a tale commissione sarà riconosciuta comunque il ruolo anche di interlocuzione per i vari problemi legati al Cimitero ma che nella maniera più assoluta non si possa parlare di Commissione d’inchiesta, perché la sua genesi non è prioritariamente quella del controllo così come da volontà delle opposizioni. Così la proposta avanzata dal Consigliere Luigi Fusco, viene votata all’unanimità dei presenti in aula, compresi i Consiglieri di opposizione che riconoscono l’importanza del tema e la democrazia espressa nel dibattito odierno.
Il dato politico che esce fuori è pressoché nullo, visto che se ci sono problemi economici relativi ai lavori legati al cimitero, se ne può discutere tranquillamente in una delle Commissioni permanenti esistenti, così come faceva notare, oggi in Consiglio, il Consigliere Giovanni Aprovidolo. Alla fine, basta solo conoscere, i reali poteri che un consigliere comunale possiede e metterli in atto, poi si possono chiedere tutti i Consigli comunali e le Commissioni straordinarie che vogliamo.