AFRAGOLA – È di questi giorni la notizia dell’esistenza di una missiva redatta dalla segreteria della Lega e indirizzata al primo cittadino. All’interno di questa lettera si contesta una scarsa partecipazione ai processi decisionali e la totale assenza dalla giunta. Quest’ultima affermazione lascia intendere il totale scollamento tra il gruppo consiliare che riconoscono l’Assessore Camillo Giacco come rappresentante in giunta della Lega e la segreteria cittadina rappresentata da un coordinatore non nominato dal partito centrale, dall’ex senatore Vincenzo Nespoli e la deputata Pina Castiello.
Il dato preoccupante non sono le divisioni tra legislativo, esecutivo e la sezione del partito ma il tono con cui chi commissione e redige la lettera usa per esplicare le proprie rimostranze. All’inizio della lettera si legge: “Spettabile Sindaco,in queste lunghe settimane che hanno caratterizzato la vita cittadina all’insegna dell’emergenza Coronavirus, abbiamo “in silenzio” seguito la tua azione, e “accettato” le tue decisioni, anche il tuo auto-commissariamento delegando il vice sindaco a sostituirti “in tutto” nei rapporti con i rappresentanti della maggioranza politica-amministrativa”. Perché accettare in silenzio? Su cosa la segreteria di un partito può mettere bocca in un’emergenza sanitaria dove l’unico responsabile della salute dei cittadini è il primo cittadino? Ma non solo, il coordinatore cittadino della Lega ha da ridire anche sul ruolo di “delegato” che il vicesindaco ha avuto in questo periodo di emergenza, evidentemente il coordinatore non conosce il significato della parola “vice”. Ma andiamo oltre.
Un altro periodo inquietante della lettera è dove si legge che si è d’accordo con alcuni punti all’Ordine del giorno della prossima riunione di giunta ma in disaccordo con altri punti, come a lasciar intendere che la sezione cittadina del carroccio voglia mettere bocca sulle decisioni esecutive della città e lo dimostra il periodo dove scrive: “Ti risulterà (sempre riferito al sindaco, dimenticando o non conoscendo l’uso della terza persona che si usa di consueto per rispetto istituzionale ndr), ovviamente chiaro che non avendo la possibilità di partecipare “organicamente” ai lavori della Giunta, siamo costretti a questo rapporto epistolare per parteciparti la nostra posizione al riguardo”.
Non avendo la possibilità di partecipare “organicamente” ai lavori della Giunta? E Giacco chi é? L’assessore di quale gruppo? Esiste un altro gruppo, oltre la Lega, in aula votato dagli elettori che noi non conosciamo? Oppure questo è un mero tentativo per far entrare nei processi decisionali gente che i cittadini afragolesi manco conosce o che ha conosciuto fin troppo bene, a tal punto che non rivoterebbe neanche con le cannonate? Ma in tutto questo il gruppo consiliare della Lega che fa? È d’accordo con quanto scrive la segreteria o il dominus del proprio partito cittadino? E Pina Castiello, che fine ha fatto? Perché non si sente mai la sua voce? È normale secondo la deputata un atteggiamento del genere?
Se all’interno di un partito c’è un problema tra gruppo consiliare, assessore e sezione cittadina, questo non deve essere assolutamente problema del sindaco è inutile scrivere: “riteniamo utile, un confronto che individui criteri trasparenti ed obiettivi per assegnare le “Posizioni Organizzative” in una Struttura, quella del nostro Comune, che per tua affermazione reiterata “fa acqua da tutte le parti”. Ecco un utile confronto per vedere “dove scorre” e come otturare le falle, ed in tale contesto chi premiare o meno”.
Questo vuol dire decidere le sorti della macchina burocratica e mettere le mani nella gestione, non vuol dire risolvere i problemi della città o peggio ancora dire al sindaco di risolvere il problema della rappresentatività in giunta. Camillo Giacco gode della fiducia del sindaco, del capogruppo e del gruppo consiliare. Con questo comportamento l’ex senatore Nespoli che ha esautorato tutto il suo potere politico non fa altro che mettere in imbarazzo uno dei suoi fedelissimi Francesco Fusco che è diventato Consigliere comunale proprio grazie alle dimissioni date dal Giacco subito dopo le elezioni. Il fine che giustifica i mezzi non sempre è valido in politica.
Come dicevamo prima l’ex senatore ha esaurito tutto il suo potere politico, una volta non si muoveva foglia nel meridione d’Italia nel centro destra se non si chiedeva l’aiuto di Nespoli, oggi questo suo comportamento in città fa accendere gli allarmi del partito a Roma che mandano in avanscoperta sul territorio il coordinatore provinciale Catapano, ex plenipotenziario dell’ex senatore ma che durante la sua carriera ha saputo farsi strada ed oggi arriva ad Afragola per vederci chiaro, al di là del passato dell’ex senatore ma tenendo conto solo del presente e del futuro del partito. Chi rappresenta la Lega ad Afragola? Chi tira le redini? Ma soprattutto quali interessi ci sono sotto per continuare ad alimentare una rottura tra sezione e gruppo consiliare? Una rottura che certamente non fa piacere nelle sfere alte del partito.
Quindi il dato politico che esce fuori è preoccupante ai limiti del monopolio. Da un lato abbiamo un gruppo della Lega democraticamente eletto che al di là dei capricci dell’ex senatore continua indisturbato il proprio lavoro per il bene della città, da un altro lato abbiamo l’assessora Iovino che seppur vero sia presente in giunta in rappresentanza del sindaco Grillo, in realtà come tutti sanno in città, oggi risponde solo ed esclusivamente ai diktat di Nespoli, vista la rottura col sindaco derivante dall’ultimo litigio dove l’assessore all’urbanistica decise di mostrare la sua natura leghista partecipando ai vari eventi cittadini organizzati dal partito del carroccio. Oggi con la lettera, il coordinatore cittadino, non disdegna di lasciar trapelare la sua voglia forsennata di essere rappresentato nell’esecutivo, in maniera tale che, rispondenti o no, gli assessori in forza alla Lega passassero a tre per avere un maggiore controllo sulla gestione della città.
Ci manca solo che l’ex senatore Nespoli chieda le chiavi del Municipio a Grillo e sarà completata l’opera.