Nei giorni scorsi sono arrivati diversi attacchi al PD di Giugliano, reo di non aver celebrato, su Facebook, la Festa della Liberazione (25 Aprile) e la Festa dei Lavoratori (1° Maggio).
Sulla vicenda è intervenuto l’ex Consigliere Metropolitano Nicola Pirozzi, che, attraverso la sua pagina, ha affermato:
“LA COMUNITÀ DEMOCRATICA MERITA RISPETTO…
Viviamo un momento di grande difficoltà. L’emergenza sanitaria, il disagio economico che avanza, l’economia che affonda, il rischio di una città dove i contagi da Covid non sono ancora azzerati ed a sorpresa il Pd locale viene tirato in ballo in una polemica sterile sul fatto che non sia stato fatto il post sul 1° maggio e il 25 aprile. Difficile crederlo ma è così.
E lo scrivo io che ho avuto il tempo di celebrare quei giorni sulla mia pagina “Facebook”. E nemmeno è bastato.
L’editore di “Teleclub Italia”, Giovanni Francesco Russo, col quale ho avuto modo di competere politicamente e lealmente alle primarie di partito di 5 anni fa questa volta ha preso un abbaglio. In piena pandemia ci attacca con una polemica irrilevante (come se la Liberazione e la Festa dei lavoratori dipendessero da un post su Facebook) quando tutta l’attenzione della politica è rivolta a come superare questo momento, il momento più difficile dal Dopoguerra ad oggi.
Mi dispiace che l’attacco sterile al partito di cui faccio parte, volto a mostrarci nella migliore delle ipotesi come degli incapaci, sia arrivato da un politico che in passato ha dimostrato di voler condividere i nostri valori; arrivi da un editore del campo dell’informazione, opinionista, editorialista che proprio per il ruolo che riveste dovrebbe garantire nei suoi interventi un minimo di onestà intellettuale e di valutazioni che vanno oltre un ragionamento da orticello;
Detto questo, mi dispiace che la nostra doverosa risposta ad un affondo tanto sterile quanto inutile, sia stata vista come una risposta personale. Assolutamente no, caro Giovanni. La nostra è una risposta politica e di contenuto su una polemica che, quella sì, ha il sapore del tono personale. Quei riferimenti non erano ascrivibili alla tua persona. I valori espressione della nostra comunità, li pratichiamo ogni giorno; nel partito, nella società, nelle istituzioni, da liberi cittadini che si impegnano per costruire una città migliore, una società migliore. Per noi questa è la politica. Questo significa fare politica. La politica per noi è avanzare proposte, come abbiamo fatto anche in questo difficile periodo di emergenza, alle quali il mondo dell’informazione non ha voluto dare luce e interesse. Per noi la politica è battersi sui temi per realizzare la nostra idea di città, ben oltre il mondo virtuale che spesso riesce ad alterare la realtà;
Un esperto di comunicazione come G.F. Russo lo sa. Noi dedichiamo tempo alla politica sottraendolo alle nostre famiglie, alla professione, senza alcun interesse economico. Un impegno collettivo che andrebbe valorizzato, aiutato, sponsorizzato, sostenuto rispetto a chi fa “politica” solo per ambizione personale;
Spesso l’informazione, utilizzata male, fa passare messaggi distorti dietro ai quali, in larga parte, si nascondono obiettivi politici.
Noi sappiamo bene che non è il caso di Giovanni Russo, lo sappiamo bene perché lo abbiamo conosciuto e sappiamo con quanto amore e con quanta passione investe nell’informazione a Giugliano. Non a caso “Teleclub Italia” non è solo un’emittente televisiva ma un patrimonio di tutta la comunità. E noi, democratici di nome e di fatto, difenderemo sempre il diritto ad informare anche quando pensiamo di aver subito un torto, difenderemo la libertà di stampa e il diritto ad essere informati anche quando ci ritroveremo di fronte un organo di parte proprio perché quei valori che in molti esprimono nei post, e solo nei post, rappresentano il nostro vivere quotidiano;
Niente di personale caro Giovanni, dopo aver criticato ingiustamente e senza motivo la nostra comunità politica, e fino a prova contraria anche la tua, potevi tranquillamente, da persona onesta e leale quale sei, ammettere un errore senza nemmeno chiedere scusa. Sarebbe finita lì. Invece no, parli di “questione personale” quando, semplicemente ci siamo difesi da un attacco gratuito frutto di chi pensa che i social abbiano preso il post della vita reale. Non è così. La comunicazione, i social, ripeto, potranno anche far passare per assurdo un sindaco che negli ultimi 5 anni ha mostrato il peggior modo di amministrare, come un tutore della legalità. Poi però arrivano i cittadini che non sono stupidi e vivono il quotidiano e lo riflettono nell’urna, col voto democratico. E lì ti accorgi che la vita reale, per fortuna, è migliore di quella virtuale.