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Campania, “Ludoteche all’Aperto” della Eco onlus: progetto pilota di dodici comuni

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La Campania riapre i parchi ai bambini

Iniziativa pilota di dodici comuni della Regione

Le “Ludoteche all’Aperto” della cooperativa Sociale Eco onlus

L’assessore regionale alle politiche sociali Lucia Fortini: “Le voci dei bambini devono tornare a risuonare in parchi e giardini”  

I comuni della Campania pronti ad aprire i parchi per i bambini: in orari limitati, sotto il controllo di familiari, volontari, e rispettando le normative di distanziamento sociale.

Sono dodici le Amministrazioni che hanno reso operativo l’invito di Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, per la quale è necessario e urgente che ai bambini e agli adolescenti venga riconosciuto il diritto di riconquistare luoghi di gioco, di movimento e di aria.

Lunedì saranno in discussione i primi atti formali per permettere tale iniziativa nelle aree verdi e nei parchi comunali.

Caserta, Cesa, Frattamaggiore hanno aderito come singolo comune; Cercola capofila ambito sociale N.24 dei comuni di Volla, Pollena Trocchia, Massa di Somma; Afragola capofila ambito sociale N.19 dei comuni di Caivano, Crispano, Cardito.

Destinatari diretti della proposta sono i minori disabili e normodotati residenti nel Comune di appartenenza del verde pubblico messo a disposizione.

L’iniziativa sarà pronta a partire dal 4 maggio 2020, data che si prefigura come inizio della fase due dell’emergenza COVID-19, sempre con le stesse modalità: accesso e uscita contingentata e a turni.

Per i bambini e gli adolescenti con disabilità psichica, considerando la valenza terapeutica riconosciuta dalle Asl delle attività all’aria aperta, si propone di attivare la misura nell’immediato, almeno due volte a settimana con accesso e uscita contingentate e a turni.

Secondo il progetto pilota adottato dai Comuni, che trae ispirazione dalla proposta della Cooperativa Sociale Eco onlus, si tratta di attivare delle vere e proprie “Ludoteche all’Aperto” con tanto di gazebo, laboratori didattici e doposcuola.

La quarantena – sostiene Sofia Flauto, presidente della Cooperativa Eco onlus ci ha messo davanti agli occhi la responsabilità di pensare principalmente ai bambini nella fase di ripresa, prima che il danno psicologico e relazionale diventi irreversibile, trasformandosi in isolamento sociale, dipendenza dai social e depressione.

La proposta progettuale di Ludoteca all’Aperto attraverso una metodologia pedagogica innovativa converte quei baci e abbracci mancati in attività ludico pedagogiche. Ci ispiriamo ai vecchi giochi di quartiere i quali prevedono il distanziamento sociale non come imposizione ai bambini, ma come regole del gioco“. E così ecco rispolverate “La Campana”, “Un, due, tre stella”, “gli elastici”, il salto della corda” e così via.

Ai volontari della cooperativa il compito di regolamentare gli ingressi, sanificare le aree, vigilare sul distanziamento, costruire dei percorsi fisici che evitino contatti troppo ravvicinati, istruire i bambini all’utilizzo di guanti e mascherine.

Il progetto pilota è sul tavolo dell’assessore regionale alle politiche sociali Lucia Fortini pronto ad essere esteso a tutti i comuni della Campania.

Se di fronte a questa emergenza siamo tutti un po’ fragili, i bambini, soprattutto quelli con disabilità psichiche, sono i più fragili tra i fragili – sottolinea l’assessore Lucia Fortini Il mondo chiuso nel lockdown è un mondo silenzioso senza i suoni delle loro risate e delle loro grida. Sono d’accordo con la proposta della Ministra Bonetti e sostengo il progetto della Cooperativa sociale Eco di Sofia Flauto che ne ha prontamente interpretato lo spirito. Le voci dei bambini – con le dovute misure di sicurezza – devono tornare a risuonare in parchi e giardini“.

Primo Comune ad aprire i propri parchi sarà quello di Cesa, in provincia di Caserta, che consentirà già lunedì 20 aprile l’accesso al parco Giochi “Lepre” alle persone affette da disabilità intellettiva e con autismo residenti a Cesa, in autonomia o accompagnate da un familiare, da un caregiver e/o da un volontario.

Riaprire il parco Lepre – sottolinea l’assessore Giusy Guarinoè una misura di fondamentale importanza allo scopo di andare incontro a quelle che sono le esigenze dei residenti affetti da talune patologie”.

Caserta è il primo dei grandi centri ad aderire all’iniziativa “perché – dicono il sindaco Carlo Marino e l’assessore alle Politiche Sociali Giovanna Sparagodobbiamo ripartire dai bambini, dal loro entusiasmo, dalla loro voglia di socializzare”.

Per Vincenzo Fiengo, sindaco di Cercola, capofila ambito sociale N.24, “in un momento storico così difficile, sposiamo un’iniziativa di volontariato mirata a una fascia debole come i ragazzi disabili. Saranno accompagnati in uscite nei parchi pubblici compatibilmente alle norme di contenimento. Dopo tanti giorni a casa sono indispensabili per loro misure che pian piano li riportino alla quotidianità e il contatto con la natura è uno strumento indispensabile“.

Claudio Grillo, sindaco di Afragola aggiunge: “Aderiamo con entusiasmo al progetto “Ludoteca all’Aperto” della cooperativa sociale Eco onlus mettendo le nostre aree verdi a disposizione dei bambini del territorio“.

Adesione anche dal sindaco del Comune di Frattamaggiore Marco Antonio del Prete: “Aprire i parchi ai bambini come uno dei primi atti di questa ripartenza oltre che un dovere nei confronti di chi ha probabilmente accusato di più questa forzata quarantena, vuole essere anche un segnale di speranza per il futuro”.

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AFRAGOLA. Il duo Martusciello-Silvestro pronto a perdere un altro importante pezzo.

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AFRAGOLA – Ieri alle 13.17 il consigliere comunale Giacinto Baia pubblica un post facebook dove declama l’incontro avuto col consigliere comunale di Napoli Domenico Brescia, asserendo che insieme hanno trattato temi politici che riguardano i nostri territori e che insieme hanno voglia di trasformare l’hinterland napoletano da Cenerentola a protagonista.

Fermo restando che Domenico Brescia, dopo aver cambiato le casacche di Forza Italia e Italia Viva, oggi si riconosce nelle idee estremiste della Lega, è giusto precisare che Giacinto Baia è attualmente capogruppo di Forza Italia del gruppo consiliare di Afragola mentre il papà Aniello ricopre il ruolo di coordinatore territoriale del partito azzurro.

Allora la riflessione che balza subito a chiunque è: che ci fa Giacinto Baia in compagnia di un esponente della Lega, soprattutto con uno che è risaputo che oltre ad essere un facoltoso imprenditore è anche un appassionato delle competenze elettorali dato che si è candidato perfino alle ultime elezioni politiche e non se ne fa scappare una?

Quindi, o Giacinto Baia ha intenzione di lasciare il gruppo forzista dell’eurodeputato Alfonso Martusciello e del Senatore Franco Silvestre per accasarsi in casa Nespoli, il che non meraviglierebbe nessuno, oppure quest’amicizia intercorsa tra Baia e Brescia ha una natura che attualmente può sfuggire ai più ma non ai veri intenditori di campagne elettorali e di cacciatori di consensi in odore di elezioni regionali.

Nella prima ipotesi, sarebbe un grave smacco per il duo Martusciello-Silvestro, dato che oltre a perdere un vero riferimento provinciale come Annarita Patriarca, molto presto perderanno anche un altro riferimento territoriale storico come quello della famiglia Baia. Il resto? Lo scopriremo solo vivendo.

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Assunte nipote della Castiello e figlia del suo dominus politico all’Università dove l’attuale compagno è Rettore.

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CAIVANO – Ancora una volta devo assistere alla Propaganda di regime. Ancora una volta devo ascoltare le bugie del regime clericofascista che si è instaurato a Caivano. Ancora una volta devo assistere alle passerelle di legalità fatte da gente che di legalità, abbiamo già dimostrato a chiare lettere, non possiede neanche il pensiero.

Stamattina si è inaugurato il sistema di videosorveglianza al Comando della Polizia Locale di Caivano. A presenziare all’evento è il sottosegretario della Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano in compagnia della sottosegretaria ai rapporti col Parlamento Pina Castiello.

Ancora lei, l’ereditiera del ranch abusivo inesistente fino al 2004 e accatastato chissà come nella parte inferiore al netto dei sottotetti e della piscina. La plenipotenziaria dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli condannato in secondo grado a otto anni di reclusione nel processo “Sean”, a nove anni nel processo “La Gazzella” per bancarotta fraudolenta, a un risarcimento in favore del curatore del fallimento della società «La Gazzella srl» per la “modica” somma di oltre 16 milioni di euro, alla quale si aggiungono anche le spese legali di primo e secondo grado, che ammontano a quasi 130mila euro e che non ha mai interrotto il rapporto politico e amicale con la sottosegretaria della Lega.

Oggi scopriamo, inoltre, che grazie a questo fatidico rapporto le file del partito del carroccio in Campania si infoltiscono con l’entrata della sezione carditese capeggiata dal Consigliere Comunale Nunziante Raucci che durante le scorse elezioni politiche ha portato in dote al partito ben 397 preferenze per una percentuale pari al 4,60%, ponendo un grosso argine di contrapposizione in città alla scalata del Sindaco Giuseppe Cirillo alla Regione Campania.

Coincidentalmente però nello stesso periodo vengono assunti all’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli di Caserta lo stesso Nunziante Raucci, la figlia dell’ex Senatore Enzo Nespoli, Angela e la nipote della sottosegretaria Pina Castiello, figlia della sorella Rosmunda, tale Viviana Capone e altra coincidenza vuole che il rettore dell’Università Vanvitelli sia proprio Giovanni Francesco Nicoletti, nientepopodimenoché, l’attuale compagno della sottosegretaria Pina Castiello.

Troppe coincidenze per non pensare a qualcos’altro. Ma torniamo alla videosorveglianza presentata stamattina in pompa magna dalla Castiello, da Mantovano e dalle bugie dette dalla Stampa di regime. La dimostrazione valida che presentando il sistema di videosorveglianza c’è stata la chiara volontà di attuare ancora la famosa propaganda di regime sta nel fatto che a tale evento sono stati invitati tutti gli organi di stampa tranne la nostra testata e siamo sicuri che sia stato fatto apposta per due validi motivi, uno perché non poteva non mancare da parte nostra qualche domandina “scomoda” da porre alla sottosegretaria Castiello e il secondo motivo è che non essendo un organo di stampa allineato e coperto al regime cattofascista che si sta instaurando sul territorio, non avremo perso tempo a scrivere il contrario di quanto hanno fatto i colleghi allineati al pensiero meloniano, ossia che i fondi della videosorveglianza non sono stati messi a disposizione dal Governo Meloni bensì erano soldi già in pancia all’ente comunale e facevano parte delle risorse FSC 2014-2020 per il finanziamento del CIS “Dalla Terra dei Fuochi al Giardino d’Europa” per un valore di € 1.160.127, 05 più € 100mila presi dall’Autorizzazione di spesa a valere sul Programma operativo complementare “Legalità” 2014-2020.

Tali fondi sono anche menzionati e descritti regolarmente nel Piano Straordinario redatto dal Commissario del Governo per il risanamento del territorio Fabio Ciciliano, non lo dice solo un giornalista in netta contrapposizione con la riqualificazione clientelare e scellerata che sta attuando la Premier Giorgia Meloni.

Il Governo Meloni e il suo strascico di Ministri e Sottosegretari si sbracciano affinché la gente sappia che tali fondi siano stati messi a disposizione da loro perché artatamente all’inizio del loro insediamento hanno tenuto bloccati i 220 milioni di fondi CIS messi a disposizione dall’allora Ministro per il Sud del Governo Draghi, Mara Carfagna e che distribuì su 52 comuni ricadenti nell’area interessata dalla cosiddetta Terra dei Fuochi. Tanto è vero che l’ex Ministra in un suo intervento alla Camera invitò proprio la Premier Meloni a sbloccare tali fondi per far respirare i comuni afflitti dal problema annoso dei roghi tossici e del mercato parallelo e sommerso legato a tale fenomeno, come si può ascoltare qui in questo video social.

La continua propaganda del Governo Meloni fa sempre più paura, dato che alla stregua del messaggio che si vuole far passare di aver buttato fuori 36 famiglie camorriste dal Parco Verde, nascondendo ai più che all’interno di quel Parco si sta dando la possibilità di regolarizzarsi a boss egemoni, affiliati e appartenenti al cerchio magico delle zone d’ombra vicino all’ambiente clericofascista, con la scusa che all’interno di quei nuclei familiari non vi siano associazioni mafiose e condanne passate ingiudicate per più di sette anni, quando poi tutti noi sappiamo che non c’è molta differenza tra affiliati e associati, così, qualsiasi cosa che si faccia sul territorio si vuole lasciare intendere che sia stato fatto dal Governo Centrale, come i progetti PNRR legati ai lavori della villetta comunale che dovrà sorgere al posto del Campo “E. Faraone”, la torre dell’orologio e l’altra villa comunale di via Lanna. Mala tempora currunt, miei cari concittadini.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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