AFRAGOLA – Ieri sull’Albo Pretorio del Comune è comparsa la determinazione per l’indizione della gara pubblica per l’affidamento dell’Asilo nido. Ad una prima lettura sembra che tutto scorra liscio come l’olio ma da indiscrezioni raccolte da Minformo si viene a conoscenza del fatto che questo tipo di gara presenta alcune anomalie fino al punto da farla considerare infruttuosa. Ma andiamo nei dettagli.
La prima discrasia riscontrata è la durata descritta all’interno del bando. Infatti da quello che si legge, la durata dell’appalto dovrà essere di dieci mesi mentre nell’allegato della “lex specialis” cioè la norma che deroga quella generale sugli appalti di questo genere si legge: “Tale tipologia di servizio è erogata presso strutture comunali. Il servizio prevede la ricettività di n. 60 posti per 0-36 mesi attraverso il finanziamento delle spese di gestione per 11 mesi di attività.”
Inoltre discorrendo all’interno dell’allegato “Scheda Gara” si legge che per quest’appalto è richiesta una figura da dirigente denominato Coordinatore CCNL Cooperative D1. In realtà per la figura del coordinatore è prevista una figura E1 che è superiore a quella descritta nel bando di gara indetto dal Comune di Afragola e quindi una figura più costosa per le cooperative che vorranno partecipare.
Un’anomalia ancora più grande è quella della tabella dei costi orari del personale a cui si fa riferimento nella gara indetta. Oggettivamente riconducibile a quella di novembre 2019 quando un educatore professionale veniva pagato €21,89 all’ora senza tenere conto degli aggiornamenti delle tabelle che si sono avuti nell’aprile 2020 e nel settembre 2020 portando quel costo a € 22,54 all’ora.
Nella gara indetta, inoltre, manca la richiesta di una figura amministrativa sempre di livello D1 e di un addetto alle pulizie denominato Ausiliario di livello B1 delle cooperative sociali. Chi pulirà i locali? Mah. Se poi consideriamo che all’interno della gara è prevista un’utenza di sessanta bambini e la regola vuole che nella struttura deve essere previsto un rapporto ausiliario bambino di 1 su 20, vuol dire che almeno nel bando di gara doveva essere prevista la richiesta di tre ausiliari.
In ultima e non per ultima, la paradossale discrasia del passaggio di cantiere. Come se nulla si fosse scritto finora, la dirigente Alessandra Iroso, nel procedimento di gara, all’art. 4 del capitolato di gara scrive: “l’aggiudicatario del contratto di appalto è tenuto ad assorbire prioritariamente nel proprio organico il personale già operante alle dipendenze dell’aggiudicatario uscente, come previsto dall’articolo 50 del Codice, garantendo l’applicazione dei CCNL di settore, di cui all’art. 51 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81.”
Praticamente l’aggiudicatario della gara dovrà assorbire anche personale – tra cui tre ausiliari e responsabile amministrativo, nonché coordinatore di livello E1 – che non è previsto nel bando di gara.
Logicamente non siamo stati gli unici ad accorgerci di queste anomalie, ditte e cooperative molto preparate sull’argomento, infatti, prima di presentare documentazione per la partecipazione hanno inoltrato istanze di chiarimento ma, ahimè, tutte rimaste inevase.
Non vorremmo che tale bando di gara è stato redatto per abbassare intrinsecamente i requisiti richiesti e il costo complessivo dell’intero appalto per favorire qualche ditta amica e far registrare ancora una gestione nepotistica della cosa pubblica. Vi terremo aggiornati.