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CAIVANO. Molte ombre sui buoni pasti che saranno distribuiti in assenza di Trasparenza

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CAIVANO – Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 Marzo Scorso il Premier Conte mise a disposizione dei Comuni una quota anticipata dei fondi destinati al Fabbisogno dei Comuni per suddividerla in buoni pasti da distribuire alle varie famiglie meno abbienti. Dal calcolo fatto dal Ministero al Comune di Caivano sono stati assegnati € 392.595,82 e bisognava ripartirli in tagli minori da destinare alle varie famiglie bisognose.

A sistema i Commissari Prefettizi hanno inserito solo un semplice Avviso alla Cittadinanza (leggi qui) senza pubblicare determinazione all’interno dell’Albo Pretorio. Ma non è solo questo.

All’interno di quest’avviso vi è solo traccia dei requisiti che ogni famiglia deve possedere per poter protocollare istanza con allegato tanto di modulo per presentare la richiesta.

Non esiste altra documentazione in merito, ai cittadini caivanesi non è dato sapere i criteri predeterminati scelti per la selezione delle famiglie, né in che modo verranno ripartiti i quasi quattrocentomila euro e in che tagli saranno disposti i vari buoni spesa.

In questo modo è come se ci invitassero intorno ad un tavolo a giocare un gioco di cui non si conoscono le regole e in base a come si mettono le carte in tavola, chi è a capo tavola possa decidere tempi, modi e regole.

La cosa strana però è che durante questi giorni al Comune ci è stato un nugolo di manutengoli della politica, giornalisti, attivisti, giornalisti-attivisti che con faldoni pieni zeppi di domande andavano e venivano dall’Ufficio Protocollo. Come mai nessuno di questi ha avallato questi dubbi? Nessuno ha avanzato nessuna domanda, come mai?

Allo Stato attuale sul sito del Comune e nell’Albo Pretorio non c’è menzione della data in cui verranno distribuiti questi buoni pasto. Quando saranno distribuiti? In che modalità? Chi deciderà, in base a cosa e con quale taglio, chi ne dovrà beneficiare? Tutto questo ai comuni mortali non è dato sapere perché i Commissari si sono ben riguardati da pubblicare atti pubblici in merito.

Ma questo è un problema di giustizia sociale. Lo Stato ha fatto la sua parte, questi sono soldi dei cittadini e non dei burocrati che ci nascondono le carte, sono soldi di quei cittadini che allo stato attuale, è da più di un mese che non possono permettersi un pasto caldo, cosa e chi bisogna aspettare?

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