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AFRAGOLA. Caso Appalti “Mani Pulite”. Sindaco Grillo se ci sei… batti un colpo!

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AFRAGOLA – Non termina qui la polemica innescata dai nostri articoli circa gli appalti “mani pulite” che riguardano l’acquisto a cifre esorbitanti di mascherine, liquido igienizzante, camici e guanti monouso alle ditte appartenenti ai F.lli Cerbone, uno conosciuto come editore e tipografo e l’altro come giornalista e direttore responsabile della testata giornalistica NanoTv.

Ad aggiungere un capitolo significativo alla vicenda è il silenzio “assordante” del Sindaco Grillo che da tre giorni si rintana nel proprio ufficio o tra le mura della sua abitazione di via S.Antonio e non proferisce parola sull’argomento. Come mai?

È gravemente complice e colpevole su questi appalti o ritiene che la storia non sia importante o determinante per essere presa in considerazione?

Al di là delle sue opinioni personali che possono lasciare il tempo che trovano. Il sindaco Grillo conosce quali sono i suoi doveri? Sul territorio è montato un caso. Ieri sera il Consigliere Caiazzo, mettendoci comunque la faccia, dichiarava indignazione, distanze e denunce alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. In vista ci potrebbero essere, conflitti di interessi tra organi di informazione locale e politica, tra Presidente del Nucleo di Valutazione e Commercialista di una delle due ditte, frazionamento dell’appalto e la cosa più indecente la scelta di comprare da aziende con codice Ateco diverso da quello specializzato per la fornitura di tale materiale. Il Sindaco Grillo ha il dovere di informare la gente su come stanno realmente le cose. Accettiamo anche una sua dichiarazione fatta attraverso il suo organo di stampa amico. Ci va bene tutto, basta che di quest’argomento il primo cittadino ci dica quale sia la sua opinione e quali sono le responsabilità che si prende a riguardo.

Certamente, non vorremmo ascoltare la litania del fatto che la macchina burocratica viaggia su binari indipendenti, che la politica non ne era a conoscenza e baggianate varie. Prima di fare questo tipo di dichiarazioni, rispondiamo per primi. La Politica, quella con la “P” maiuscola, quella che abbiamo capito già da tempo che manca ad Afragola, ha il dovere di controllare cosa e come la macchina burocratica investe soldi pubblici e se la politica non ne è a conoscenza, vuol dire che la politica ha fallito, non ha controllato, è in balia del volere dei dirigenti, dirigenti che ad Afragola rispondono agli ordini che arrivano da via Oberdan. Allora, il sindaco, si deve mettere davanti ad una telecamera o ad un microfono e farci capire se quest’amministrazione è ancora in grado di far virare le attenzioni dei settori secondo i propri indirizzi o se non può farci nulla al confronto con l’egemonia di ex politici che illo temporae hanno trasformato semplici e mediocri cittadini in una classe dirigenziale assurta ai livelli dell’alta borghesia provinciale.

In quest’ultimo caso allora sarebbe utile per l’intera comunità se questo sindaco, rimettesse di nuovo nelle mani della Segretaria Comunale le ennesime dimissioni ma stavolta senza mettere in atto l’ennesimo mercatino delle vacche! Perché stavolta a chiedere una Politica seria sono i cittadini e non le prebende dei Consiglieri comunali.

Ma non vogliamo condannare a priori la fascia tricolore afragolese e per venirgli incontro elenchiamo una serie di domande dove la maggior parte le abbiamo preso in prestito dall’ex Consigliere Giovanni Tuberosa alle quali, durante una sua conferenza, il sindaco potrà rispondere:

Dove sta il materiale acquistato?
Come è stato possibile acquistare delle mascherine ancora non presenti sul MEPA?
Perché non fare un bando pubblico di durata di 24/48 ore aperto a tutti oppure una RDO (Richiesta di Offerta pubblica come fatto da altri comuni anche nostri vicini? E di consegenza avere prodotti a prezzo agevolato e soprattutto da ditte del settore?
Perché acquistare e liquidare due ditte di comunicazione?
Perché dividere l’appalto se ammesso che al Comune di Afragola servisse una fornitura di 43mila euro?
Come fa una ditta di Comunicazione a disporre di tali quantità di materiale se nemmeno gli ospedali hanno questi numeri?
Come può essere che il Dirigente ha ritenuto vantaggioso acquistare 3000 mascherine a 4 euro cadauna?
Perché acquistare le mascherine se la protezione civile e le ditte incaricate da Invitalia erano quasi pronte a inviare forniture al Comune e soprattutto in trasparenza e gratis?
Il Dirigente non ha ritenuto sospetto che il prodotto in catalogo fosse stato inserito il 24 Marzo?
Nessuno al Comune ha ritenuto di verificare tali acquisti particolari seppur in emergenza visto che ogni giorno ci sono decine di arresti di speculatori e produttori di tali prodotti?
Ci dobbiamo preoccupare di tutti gli altri fondi spesi in nome dell’emegenza?
Visto che oltre questa fornitura, la ditta ADV Cerbone Solutions srl, ha fornito il Comune di Afragola altri tipi di materiale sempre al di fuori del proprio codice Ateco, si è sincerato del fatto che l’avere come commercialista e quindi detentore dei registri contabili sia lo stesso che occupa il ruolo di Presidente del Nucleo di Valutazione, alla fine risulta essere solo una coincidenza?

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