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De Luca, consapevole che l’emergenza coronavirus finirà, continua a fare campagna elettorale

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NAPOLI – Ha destato svariate reazioni il messaggio che il governatore De Luca ha voluto dare alla Campania ieri pomeriggio. A seconda dei vari schieramenti politici ognuno ha voluto interpretare le sue parole a proprio uso e consumo. Come sempre, con l’indipendenza che ci contraddistingue cerchiamo di fare chiarezza.

Non dobbiamo sottovalutare il fatto che chiunque di noi è sicuro che questo periodo è transitorio, nessuno di noi è talmente pessimista da credere in un’apocalisse e che il coronavirus non sia altro che lo strumento che spazzerà via l’umanità da questo pianeta e nemmeno il governatore De Luca lo pensa. Quindi? Al di là delle misure restrittive da applicare per evitare un collasso di un sistema sanitario ridotto ai minimi termini dai continui tagli applicati dalla Politica, nonché l’uso sconsiderato che si è fatto per curare le varie clientele dei governi che si sono succeduti, si va avanti e si cerca di sfruttare a pieno questo momento unico quanto raro per continuare a fare campagna elettorale, in vista di una data ancora da stabilire per le prossime elezioni.

Dove eravamo rimasti prima dell’arrivo della Pandemia? Alla fuga in avanti del Governatore De Luca sulla campagna elettorale. Un Presidente uscente in lotta col proprio partito che arrivati a Febbraio ancora non aveva ancora sciolto le riserve su chi doveva essere il candidato Presidente della Regione Campania alle prossime elezioni. Così l’ex sindaco di Salerno è stato costretto a farsi strada a spallate, cominciando a riempire la sua agenda di appuntamenti e andare in giro ad illustrare quanto di buono aveva fatto la sua Amministrazione. Bene. Allora, se si è consapevoli che tutto andrà bene, perché mai si dovrebbe cambiare rotta? Perché mai non si dovrebbe pensare già a quella che sarà la futura campagna elettorale? Ed è proprio quello che sta continuando a fare il governatore De Luca.

A chi gli condanna i tagli alla sanità, si può rispondere che quei tagli sono serviti a far uscire la stessa dal commissariamento. Cosa che non ci è mai riuscito nessun altro governo regionale, applicando comunque tagli alla sanità. Il sistema sanitario campano deficitario è un problema annoso, non l’ha creato certo De Luca, quindi quando il cosiddetto sceriffo alza la voce contro il governo e la Protezione Civile perché rei di non fornire a tempo debito mascherine e attrezzature idonee per contrastare l’emergenza coronavirus, lo fa per due motivi. Il primo di natura demagogica perché la bassa stima che il governo centrale nutre nei confronti delle popolazioni meridionali è un sentimento che i campani hanno sempre sentito e subito sulla loro pelle e il secondo motivo è per pescare consensi della sua candidatura a Presidente della Regione tra le file di “Italia Viva”, non a caso i suoi attacchi contro il governo attuale si sovrappongono a quelli che fa l’ex Premier Renzi a Roma.

Oramai De Luca sa che il rapporto col suo partito non è idilliaco e cerca di comunicare sia alla gente che al PD stesso che, nonostante quanto di buono fatto prima e durante il coronavirus, la sua figura continua ad essere messa in bilico per alimentare gli interessi delle lobby e delle clientele che gravitano intorno al partito di Zingaretti.

Così non gli resta altro da fare che alzare i toni, evidenziare le mancanze del governo centrale, criticare il ritardo decisionale del proprio partito, cercare consenso tra la gente col suo modo di comunicare in maniera demagogica e nella peggiore delle ipotesi, spaccare il centrosinistra in Campania dividendo i voti della sinistra, appoggiando le idee di Renzi.

Che il governatore De Luca sia più amministratore che politico si sa, la sua comunicazione anch’essa è risaputa, i nastri tagliati dalla sua amministrazione pure, i traguardi raggiunti da De Luca sono oggettivi, l’emergenza coronavirus passerà e il PD si ritroverà ancora col problema dell’impossibilità di scaricare il Presidente uscente, proprio perché, volente o nolente, in Campania il centrosinistra un candidato migliore dell’ex sindaco di Salerno non ce l’ha.

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Politica

Elezioni regionali 2025, Piantedosi chiarisce la sua posizione: “Sono onorato, ma faccio un altro mestiere”

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Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è intervenuto ieri sera durante la presentazione del libro di Italo Bocchino a Napoli, rispondendo alle domande dei cronisti sulla diffusione delle armi tra i giovani nel capoluogo campano. Ecco le sue parole:

“C’è un piano straordinario che stiamo affinando e che si alimenterà, realizzabile anche attraverso un notevole sforzo di attribuzione di altre risorse che faremo adesso da dicembre a gennaio, e comunque nei primi mesi dell’anno tra Polizia e carabinieri. Metteremo a disposizione delle risorse che saranno quasi tutte dedicate al rafforzamento di questi servizi, che saranno fatti in quadranti cittadini e in orari soprattutto notturni, che sono quelli in cui certi fenomeni hanno fatto registrare la maggiore incidenza”.

Poi, aggiunge: “C’è sicuramente questa grande iattura che riguarda soprattutto Napoli, non solo ma soprattutto Napoli, di una diffusione che crea una disponibilità soprattutto per i ragazzi. Siamo impegnatissimi su questo, sono grato al Prefetto Questore e autorità giudiziaria. Abbiamo avuto uno scambio proficuo di opinioni sul punto anche con il procuratore Gratteri, che ringrazio per il supporto che dà con l’attività giudiziaria che porta avanti ma anche per il contributo che dà all’attività di prevenzione. Io spero di poter ritornare quanto prima e di poter commentare e raccontare anche qualche risultato tangibile di quello che verrà messo in campo”.

Inoltre, il ministro ha risposto alle domande su una sua eventuale candidatura alle prossime elezioni regionali del 2025:

“Sono molto onorato e ringrazio persone come Cirielli, ma faccio un altro mestiere, il ministro dell’Interno; è molto difficile, per motivi soggettivi e oggettivi, che ci sia la mia candidatura. Non sarei un papa straniero, sono avellinese nato a Napoli, sono intimamente legato, ma è giusto che ci sia qualcosa che maturi dalla classe dirigente locale”.

Poi, conclude parlando del diverso peso che potrebbero avere i partiti del centrodestra:

“Segnalo che tutti i partiti del centrodestra registrano un margine di crescita, la stessa Lega registra in alcune province del Sud percentuali maggiori rispetto ad altre del nord e lo stesso accade per Forza Italia, lo dico non per contraddire il rapporto squilibrato tra i partiti, con Fdl che è accreditato al 30%”.

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Casalnuovo si prepara ad accogliere gli Stati Generali di Forza Italia: i particolari

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Il comune di Casalnuovo si prepara ad accogliere gli Stati Generali di Forza Italia per la Provincia di Napoli in vista delle elezioni regionali del 2025.

L’incontro si terrà domani, sabato 23 novembre, a partire dalle 16:30 presso Palazzo Lancellotti. Pertanto saranno presenti all’appuntamento vari sindaci, consiglieri e dirigenti azzurri per discutere del rilancio politico del territorio e del ruolo centrale di Forza Italia nella prossima campagna elettorale. Ad aprire i lavori sarà il senatore Francesco Silvestro, in qualità di Commissario Provinciale.

Inoltre sono previsti gli interventi degli amministratori locali, sindaci, consiglieri metropolitani, consiglieri regionali e dirigenti del partito azzurro. Le conclusioni politiche saranno affidate a due figure chiave del partito: l’onorevole Tullio Ferrante, Sottosegretario al MIT, e l’onorevole Fulvio Martusciello, Segretario regionale di Forza Italia Campania.

A chiudere l’incontro sarà il senatore Maurizio Gasparri, Capogruppo di Forza Italia al Senato, con un intervento sulle prospettive nazionali e regionali del partito.

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Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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