Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, in diretta su Facebook, ha parlato dell’emergenza Coronavirus:
“Le mezze misure non risolvono il problema. L’Italia è il paese del mezzo mezzo. Diciamo che non possiamo stare per strada ma consentiamo il footing, diciamo di tenere la distanza di un metro ma consentiamo la movida. Noi oggi rischiamo perchè in Regione c’è un 20% di persone incivili. Rischiamo di trascinarci un calvario per mesi, penalizzando persone corrette. E’ arrivato il momento di chiudere tutto e militarizzare l’Italia.
L’obiettivo vitale per l’Italia è contenere il contagio, tutti i corpi dello Stato devono essere funzionalizzati verso questo obiettivo. Invito il Governo a emettere ordinanze perentorie, non equivoche.
Abbiamo chiesto l’invio di forze armate. Abbiamo avuto un primo risultato, 100 unità. Ancora poche. Non dobbiamo correre il rischio di diventare come la Lombardia. Se perdiamo il controllo nell’area metropolitana in Campania densamente abitata, allora i morti saranno contati a migliaia. Le pattuglie devono avere il potere di comminare sanzioni, sequestri, rispetto delle ordinanze che ha fatto la Regione.
E’ indispensabile il controllo militare, con poteri eccezionali alle forze dell’ordine. Ci prepariamo a contare i nostri morti altrimenti. Per bloccare l’aumento nel Sud altrimenti avremo un problema moltiplicato per 3.
Primo: abbiamo un incremento rilevante dei contagi. Le cause: rientri incontrollati dal Nord. Dopo dieci giorni da quel controesodo misuriamo i primi effetti. Secondo: picco di contagio del personale sanitario. Dobbiamo mettere in campo il massimo della tutela. Se arriviamo a 20 % del personale medico contagiato (oggi 8%) salta tutto. Terzo: inciviltà, bestialità di componenti della nostra società, che non vogliono rispettare ordinanze.
Amici, potete comportarvi come volete. Fra una settimana se continuate così conteremo i morti, e rischiamo di non avere posti per ospitare padri e madri. Arrivano dalla Lombardia immagini drammatiche. Provate a immaginare nell’area della Campania. E’ stata la festa del papà, c’era chi vendeva zeppole di San Giuseppe. Crema al Coronavirus. Siamo nella bestialità totale.
Entro il 20 marzo c’era un accordo con il commissario Arcuri: 225 ventilatori polmonari e 621 caschi che servono per rendere possibile ventilazioni polmonari. Ne sono arrivati 5. Per reggere ne abbiamo bisogno di 5. L’impegno era arrivare al 27. Non è arrivato niente. Mi auguro che arrivi qualcosa. Capisco la situazione, la realtà è questa. L’impegno assunto dal commissario Arcuri è saltato. Abbiamo tentato di risolvere per conto nostro. Un nostro concittadino ad Harvard ci ha consentito di trovare fornitori cinesi, ne abbiamo acquistati 150 di ventilatori. I problemi sono i tempi di arrivo e i controlli da fare a Shanghai.
Mascherine: non vi dico quello che ci è arrivato dalla Protezione Civile. Abbiamo provveduto ad acquistare un milione e oltre di mascherine. Da lunedì cominciano le produzioni. Acquistati 700mila kit per test rapidi, li avremo fra 3 o 4 giorni. Utilizzeremo il test rapido in primo luogo per garantire tutela del personale medico e infermieristico.
Stiamo cercando aziende che facciano moduli di terapia intensiva. Fatta una gara, aggiudicata da un’impresa di Padova. Impegnata per garantire 3 moduli da 24 posti letto (a Napoli, Salerno e Caserta) e ogni dieci giorni altri due moduli per il Loreto Mare. Quindi il Loreto Mare avrà 72 posti. Ci siamo mossi per dotarci autonomamente di posti letto aggiuntivi nelle terapie intensive. Abbiamo chiesto di raddoppiare i posti letto per ricoverati in condizioni non drammatiche. Questo sottoporrà le nostre strutture a sforzo eccezionale. E’ difficile, ma bisogna svuotare i reparti e avere, fra non più di una settimana, 460 per i ricoveri e 140 per terapia intensiva.
Stiamo facendo anche una verifica con strutture private convenzionate. Se arriveremo ai livelli della Lombardia dovremmo spostare ricoverati ordinari nelle cliniche private per far posto ai malati di Covid-19.
Tutto questo sforzo immane stiamo facendo ma la cosa principale da fare rimane quella su cui insistiamo senza successo: senso di responsabilità. Più siamo rigorosi oggi più si accorciano i tempi dell’emergenza, più facciamo gli imbecilli più il calvario dura mesi.
Primo: manteniamo le distanze. Mi arrivano notizie che qualcuno vuole organizzare festa di laurea. E noi mandiamo i carabinieri con i lanciafiamme.
Per i giovani: ricordate quei ragazzi impegnanti nella movida? Tutti allegri, ammucchiati, magari dopo aver bevuto dallo stesso bicchiere? Bene. Chi vuol esser lieto sia, adesso sono andati negli ospedali. E hanno mandato in ospedale i loro papà, le loro mamme, i loro nonni.
C’è chi non ha voluto rinunciare al footing sul lungomare. Qualcuno ha dato vita a manifestazione religiose con decine di persone. Queste sono manifestazioni di imbecillità. Prime comunioni, cresime: vietato. Qualcuno ha fatto ricorso al Tar, che ha dato ragione a noi. Vietato andare a fare footing anche individuale.
Cassa integrazione in deroga, è pronta un’ordinanza dopo l’accordo con i sindacati. Ho deciso per l’interruzione attività di 550 comuni della Campania, salvo servizi essenziali. Chiudere tutti. Basta. Ringrazio i tanti privati che offrono contributi, sostegno finanziario, anche grandi gruppi. Lo sforzo è gigantesco.
La terapia è partita dal dottor Ascierto, dall’Istituto Pascale, una terapia che dà ottimi risultati.
Non ci sono donne incinte contagiate, ma c’è un reparto attrezzato nella Federico II. Scesa l’età della popolazione contagiata. Non dobbiamo cedere allo sconforto, all’angoscia, abbiamo tutti bisogno di rilassarci, tirare una boccata d’aria. Ora però non ci è consentito, siamo in guerra. Abbiamo dovere di pretendere da tutti lo stesso rigore“.