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CASORIA. Mancato rispetto dei divieti anti-Coronavirus, denunciate quattro persone

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Denunciate, nella giornata di ieri altre quattro persone dalla Polizia Municipale di Casoria per non aver rispettato i divieti varati dal Governo e dal Presidente della Giunta Regionale della Campania per il contenimento dell’epidemia derivante dal Virus Covid-19.

Nel corso degli straordinari servizi di controllo, gli uomini della Polizia Municipale nel pomeriggio del 19 marzo hanno sorpreso, nella frazione di Arpino, un esercizio pubblico di pasticceria nel pieno svolgimento dell’attività espressamente vietata dai DPCM del 8, 9 e 11 Marzo nonché dalle ordinanze del Presidente della Giunta Regionale della Campania.

Immediato è scattato il sequestro preventivo dei prodotti di pasticceria (in particolare “zeppole di S. Giuseppe” e recipienti di crema) in attesa dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, alla quale il titolare dell’attività è stato deferito a piede libero ai sensi dell’art. 347 c.p.p. per violazione del’art. 650 codice penale. Sarà inoltre inviata comunicazi

Nel contempo, sono stati denunciati altri tre cittadini che, in spregio al divieto di allontanamento dalle rispettive abitazioni, in assenza di valida e comprovata giusticazione, venivano sorpesi sul territorio comunale.

Ora, i quattro rischiano fino a tre mesi di carcere ed un’ammenda di 206,00 euro e nell’immediato sarà inoltrata comunicazione alla Regine Campania per sottoporre i trasgressori alla ulteriore sanzione dell’isolamento obbligatorio per 14 giorni.

 Le denunce sono il frutto di serrati controlli ormai messi in campo da diversi giorni dalla Polizia Municipale che ha identificato oltre 400 persone cotrollondo le attività commerciali presenti sul territorio.

In pratica, dall’11 marzo ad oggi sono stati operati tra persone identificate e verifiche sulla chiusura delle attività commerciali casoriane oltre 1000 contolli, senza contare i numerosi richiami ai cittadini in fila presso gli uffici postali ed altri esercizi di vendita di generi di prima necessità che non mantenevano una adeguata distanza di sicurezza interpersonale.

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