NAPOLI – In principio fu il 2D e sembrava già il futuro. L’evoluzione grafica nei videogame e nei giochi online ha fatto passi da gigante, offrendo agli utenti esperienze sempre più positive e tendenti al reale.
Siamo negli Stati Uniti, tra il 1960 e il 1970, e c’è grande interesse nel mondo accademico attorno ai computer ed alla possibilità di rappresentare, in maniera computerizzata, tutto il mondo che ci avvolge e circonda. Tutto sullo schermo del computer. Cose che oggi fanno quasi sorridere, ma come siamo arrivati ad una tale qualità grafica?
Il 2D all’inizio era quasi una scelta d’obbligo legata ad aspetti tecnici, come l’utilizzo di hardware per la grafica non altamente performanti. Due sono stati i gruppi dediti alla ricerca: il Mit (che è stato anche il primo nel 1965 a trasmettere immagini in 3D) e l’Università dello Utah, prima università a sviluppare la “trasposizione” di due oggetti in grafica digitale.
Il primo modello 3D risponde al nome di Utah teapot o Newell teapot. Nonostante l’evoluzione sembra incredibile che questo modello sia ancora oggi il primo modello di riferimento. C’è stata anche una puntata arcinota dei Simpson, quella in cui Homer entra nella “terza dimensione”, dove quello che si vede è il modello in 3D Utah teapot.
Oggetti attraverso modelli matematici, possiamo riassumere così il concetto alla base della grafica 3D. Partire da un modello semplice, una figura per comporre diversi elementi e richiamare la forma desiderata. Il cambio di paradigma si ha con l’avvento della tecnica CSG (Constructive Solid Geometry). Il concetto alla base è di partite da figure dette primitive per arrivare a modelli complessi. Un esempio su tutti è il classico cono rovesciato e tre sfere che si intersecano tra di loro: il risultato è un cono gelato con tre gusti.
Questa tecnica molto efficace e dalle grandi prestazioni è stata utilizzata tantissimo per la realizzazione di ambienti di gioco esterni, come per esempio città, metropoli, sfondi pieni di rocce e grotte. In seguito, la modellazione grafica ha trovato nella figura del triangolo la soluzione alla modellazione poligonale.
Super Mario è probabilmente l’esempio grafico di maggior successo di questo nuovo approccio. A fare la differenza, adesso sono i pixel, dove pare ovvio che quanti più ce ne siano tanto migliore sarà la risoluzione dell’immagine.
Negli anni ’90, con lo sdoganamento della grafica 3D, è stata una partita a due tra l’utilizzo della modellazione poligonale e la modellazione volumetrica. Titoli come Blade Runner, Outcast, Alpha Centauri sono alcuni dei giochi realizzati con queste due tecniche.
Una menzione speciale anche per le slot machine online. Tra quelle che più hanno catturato l’attenzione dei giocatori troviamo la slot online prodotta da NetEnt Gonzo’s Quest. Si tratta di una slot machine online dotata di una grafica tridimensionale molto ben sviluppata e realistica, la quale catapulta l’utente in un’avventura ricca di adrenalina.
La slot prende il nome dal protagonista del gioco, Gonzalo Pizarro, un temerario partito alla ricerca del tesoro che – secondo la leggenda – è nascosto nell’antica città di Eldorado.