Dopo la sfiducia in salsa Poziello, i partiti entrano nella fase delle trattative politiche. Una fase da sempre delicata per gli attori in campo. Chiamate, incontri e strategie segrete (o presunte tali) per offrire alla città un’idea di governo distinta e distante, in questo caso, dal sindaco “licenziato”. Ebbene si. Di questa fase, però, ne parleremo in maniera approfondita nei prossimi giorni. Adesso ci soffermiamo su alcuni passaggi sfuggiti alla stampa locale e all’intera opinione pubblica. Andiamo con ordine. In molti stanno sottovalutando, e non ne comprendiamo i motivi, l’incognita politica legata all’ex primo cittadino Antonio Poziello. Proprio così. In effetti spedire a casa il sindaco di Giugliano a 3 mesi dal voto è stata una “mazzata” senza precedenti sul piano politico. In realtà da tempo l’ex fascia tricolore non aveva più i numeri per andare avanti, lo sanno pure le pietre. Ma ormai è acqua passata. La sfiducia avrebbe dovuto “uccidere nella culla” i sogni di riconferma dell’ex sindaco giuglianese. Almeno in teoria. A conferma di questo ragionamento, una prima domanda appare spontanea. Chi e con quali prospettive si candiderebbe con Poziello allo stato attuale? Parliamoci chiaro. Probabilmente nessuno. In realtà le cose non stanno proprio così. In gran segreto Poziello sta tentando la ricandidatura a sindaco. Per poi riprendersi il Pd ed il centrosinistra. Detta così, sembra fantapolitica. Entriamo nei dettagli. Il ritorno di Poziello nel Pd parte da lontano. In tutti questi anni (ricordate la famosa storia della richiesta della tessera a Napoli?) ci ha provato in ogni maniera e il partito locale si è sempre opposto alle avances del primo cittadino. Questa è storia.
L’abbiamo raccontata in tutte le salse ed è inutile tornare a ripeterla. Oggi Poziello torna alla carica e guarda ancora al Pd. Nonostante i democrat lo abbiano sfiduciato la settimana scorsa. E qui casca l’asino. Dopo i tentativi falliti in questi anni, Poziello torna alla carica più agguerrito di prima. La prima mossa che va in questa direzione è l’adesione ad Italia Viva di 3 suoi fedelissimi. Ettore Rosato, coordinatore nazionale dei renziani, venne a Giugliano il 10 gennaio scorso per ufficializzare l’entrata dei consiglieri di maggioranza Iovinella, Russo e Zenna. Al netto delle posizioni su alcuni temi, Italia Viva governa a Roma insieme al Pd. Un primo passo verso il ragionamento in atto. L’obiettivo è sempre lo stesso. La regia, pure. Tutto funzionale al piano di Poziello. Ovvero tornare nel Pd da candidato sindaco. O adesso o, più probabilmente, in futuro. Dopo l’adesione nelle fila renziane di una parte della sua (ex) maggioranza, l’ex sindaco intensifica gli incontri fra Napoli e Roma. Anche perché qui entrano in gioco gli storici rapporti di Poziello con l’ala ex Ds del partito tornata in auge a seguito dell’elezione di Nicola Zingaretti. Con la sfiducia della scorsa settimana, lo scenario non cambia. O almeno cambia in prospettiva. Poziello vuole il Pd senza se e senza ma. Anche a costo di perdere la campagna elettorale. L’ex primo cittadino, e qui entriamo nel piano B, potrebbe candidarsi a sindaco anche contro la sezione giuglianese.
Con lo scopo di spaccare il centrosinistra, perdere (magari) al primo turno e sostenere il centrodestra al ballottaggio. Risultato? Prendersi il Pd a bocce ferme (qualora i democrat fossero bocciati dagli elettori) e ricostruirsi la candidatura a sindaco dai banchi dell’opposizione. Una mina vagante per il Pd giuglianese di cui non può non tenere conto. Poziello c’è ed è più agguerrito che mai. Al netto dei giudizi sul suo operato, nel 2015 vinse la battaglia più ardua che mai. Quella delle preferenze. Peraltro contro un Pd che decise di fare a meno di lui. La storia insegna come l’amore. Fa dei giri immensi e poi ritorna.