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NAPOLI. Progetto IPA, nuove sfide e cooperazione di polizia

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Si è concluso a Napoli il progetto IPA 2017 “Countering Serious Crime in the Western Balkans- IPA II Balcani, area di equilibrio per le politiche di sicurezza europea. Nuove sfide e cooperazione di polizia“.

L’iniziativa ha consentito un’attenta riflessione tra i Ministri dell’Interno e i Capi della Polizia dell’area balcanica, la comunità internazionale e la società civile sulla lotta alla criminalità nella regione balcanica.

Per la delegazione italiana era presente il Vice Ministro dell’Interno, Vito Claudio Crimi, e il Capo della Polizia- Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Franco Gabrielli.

Nel corso della Conferenza Ministeriale conclusiva sono stati illustrati i risultati delle nazioni aderenti. La data del 31 gennaio costituisce il termine di “fine operazioni” sul territorio.

Già a partire dal luglio 2014, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha sviluppato, nell’area dei Balcani occidentali, progetti finanziati con fondi rinvenienti dal programma europeo IPA (Strumento di assistenza pre–adesione destinata ai Paesi candidati e ai potenziali Paesi candidati all’adesione all’UE).

Il primo, denominato IPA 2013 Balcani Occidentali “Lotta al crimine organizzato: cooperazione internazionale in materia di giustizia penale” di importo pari a 5 milioni di euro, si incentrava sul rafforzamento delle capacità “operative” delle forze di polizia e del sistema giudiziario degli Stati beneficiari (Albania, Bosnia Erzegovina, Kosovo*, Macedonia – ora Macedonia del Nord- Montenegro e Serbia) con l’obiettivo generale di prevenire e combattere il crimine organizzato transfrontaliero nonché smantellare le organizzazioni criminali coinvolte nei traffici illeciti destinati anche all’UE.

Il fine strategico era quello avvicinare i Paesi dell’area balcanica agli standard Ue in vista dei negoziati e del futuro ingresso nell’Unione.

Il progetto ha visto impegnate sul campo consistenti aliquote di personale appartenete alla Forze di polizia e si è concluso a fine novembre 2017.

Grazie agli ottimi risultati conseguiti con il primo ciclo di attività di cooperazione nei Balcani Occidentali, il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha proseguito con la collaborazione con gli stessi 6 Paesi beneficiari grazie al secondo Progetto IPA 2017 “Contrasto al crimine organizzato nei Balcani Occidentali”.

Il progetto, in collaborazione con l’agenzia tedesca GIZ, è iniziato il 1 gennaio 2018 e terminerà il 31 marzo 2020, con un finanziamento per 3,5 milioni di euro.

Due gli obiettivi del Progetto uno generale volto ad incrementare il livello generale di sicurezza nei Balcani Occidentali e, di conseguenza, anche nell’Unione europea grazie al contrasto al crimine organizzato e al terrorismo.

L’altro specifico finalizzato ad aumentare l’efficacia della cooperazione tra le capacità regionali e nazionali nell’affrontare i diversi gruppi criminali esistenti, compreso il recupero dei proventi illeciti ottenuti attraverso diverse fattispecie di crimini transfrontalieri e la lotta al traffico illegale di migranti.

I destinatari principali sono stati gli uffici della pubblica accusa (per il crimine organizzato), la polizia (dipartimenti per la lotta contro le forme gravi di criminalità e il crimine organizzato e la cooperazione internazionale di polizia), la polizia di frontiera, i ministeri della giustizia (dipartimenti per la giustizia internazionale cooperazione), i Ministeri dell’Interno e altre forze dell’ordine competenti nei Paesi beneficiari.

I beneficiari finali sono stati invece i cittadini e la società civile dei Paesi beneficiari, dei Paesi limitrofi e dell’Ue le forze dell’ordine dei Paesi dei Balcani occidentali e i cittadini dell’intera area che potranno godere di un ambiente più sicuro e maggiormente governato.

Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, in una ripartizione di compiti con l’agenzia GIZ, è stato individuato quale responsabile delle seguenti attività:

– rafforzamento della struttura dello scambio di informazioni e di dati tra le rispettive unità di polizia e le pertinenti autorità europee e regionali;

– miglioramento dell’efficacia e del rafforzamento delle capacità operative e cognitive delle rispettive unità di polizia in materia di indagini preliminari attraverso una cooperazione più efficiente con le autorità europee e regionali competenti e l’uso di strumenti regionali, in particolare Europol, Interpol e PCC SEE;

– miglioramento delle capacità e della conoscenza delle rispettive unità di polizia circa le tecniche investigative speciali, il recupero di proventi illeciti e indagini sui fuggitivi.

A conclusione dei lavori è stato comunicato l’impegno del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, unitamente all’agenzia tedesca GIZ e al CILC, di continuare con il prossimo esercizio IPA 2019 il Progetto con i sei Paesi dei Balcani occidentali.

Le azioni relative alla componente “sicurezza”, assegnate al Dipartimento, riguarderanno lo scambio di informazioni di polizia con particolare riferimento all’interconnessione dei sistemi informativi, la valutazione della minaccia criminale per l’Unione europea e i Balcani, le successive azioni di contrasto alle principali minacce individuate con la suddetta valutazione per il quadriennio di riferimento (EMPACT), il training operativo sul Ciclo Politico dell’Unione finalizzato all’avvicinamento dei Paesi balcanici agli standard europei e all’Acquis di Schengen.

Al termine della conferenza sono stati consegnati, per la prima volta in Europa, alcuni premi realizzati per l’occasione dal noto artista partenopeo Lello Esposito, nei confronti di persone che, in Italia e nell’intera area balcanica, si sono particolarmente distinti per lo specifico impegno profuso nella lotta alla criminalità.

In particolare, per l’Italia, sono stati consegnati premi anche ai familiari degli agenti della Polizia di Stato della Questura di Trieste, uccisi durante la sparatoria dell’ottobre 2019.

In piazza del Plebiscito la cittadinanza ha potuto visitare e conoscere i numerosi stands esposti, i mezzi e le attività svolte dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza.

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Napoli invasa dai turisti, Manfredi dichiara: “Preferisco una città piena piuttosto che vuota e povera”

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Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi è stato interpellato sull’ondata di turismo che ha invaso il capoluogo campano nelle ultime settimane, ma quest’overtourism non sembra preoccupare il primo cittadino. Ecco le sue parole:

“Stiamo vivendo una grande crescita economica della città e ciò significa lavoro per decine di migliaia di persone e crescita del reddito. Il turismo porta presenze ed io preferisco una città piena, anche troppo piena, piuttosto che una città vuota e povera. Dobbiamo sempre più spingere sull’organizzazione dei servizi”.

Poi, riguardo la morte della ragazza salentina presso un B&B di piazza Municipio, Manfredi ha aggiunto:

“La responsabilità dei controlli di sicurezza sui B&B dipende anche da norme nazionali che oggi non ci sono, e quindi noi sempre di più stiamo lavorando sull’emersione: con il codice unico abbiamo, entro fine anno, la possibilità di regolarizzare tutti i B&B, e credo pertanto che chi verrà a Napoli troverà una città accogliente, sicura e anche in grado di includere tutti”.

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Stellantis, parla Salvini: “Il problema non sono le richieste di Tavares, ma è la proprietà”

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Tiene banco in questi giorni il caso Stellantis, dopo che l’AD Tavares è stato liquidato con una buonuscita da 100 milioni di euro.

Sulla questione è intervenuto stamane il vicepremier nonché ministro di Trasporti e Infrastrutture Matteo Salvini, che a margine dell’assemblea Alis ha così dichiarato:

“In Stellantis il problema più che Tavares e le sue esorbitanti richieste, è la proprietà. E’ una proprietà che di italiano ormai ha ben poco, che ha preso soldi in Italia per decenni per aprire fabbriche all’estero. Bisogna convocare i sindacati. Il mio pensiero da ministro dei Trasporti è vicino agli operai e alle loro famiglie, faremo di tutto per salvaguardarli”.

Poi, prosegue: “Stellantis è il peggior esempio di come si fa impresa con il denaro pubblico. John Elkann avrebbe già dovuto venire in Parlamento e con un assegno non a parole, con un assegno che ricordi quanti miliardi di euro di denaro pubblico quest’azienda ha incassato negli anni. Ci sono ancora prestiti garantiti dallo Stato per miliardi di euro, a fronte di quali risultati economici, di quali chiusure, di quali licenziamenti e cassa integrazione”.

Infine, conclude: “Quest’azienda che quando c’è qualcosa da guadagnare incassa e scappa, e quando c’è qualcosa da chiedere lo chiede ai suoi operai”. 

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Napoli, corteo di tir per protestare contro il governo: le ultime

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Nel corso della mattinata odierna si è svolto a Napoli un corteo di tir, organizzato dalla sigla Trasportounito che rappresenta diverse imprese di autotrasporto.

La protesta è iniziata stamane dalla zona industriale di Gianturco, paralizzando il traffico cittadino. In particolare, i manifestanti chiedono maggiore attenzione al governo e al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, criticando l’inerzia nell’affrontare i gravi problemi che riguardano il settore dell’autotrasporto italiano.

Pertanto il corteo è stato accompagnato da cartelli e slogan, tra cui uno che ritraeva Salvini con orecchie d’asino e la scritta ‘No i ministeri agli asini’. La protesta denuncia la scarsa somma di 5 milioni di euro destinata alla formazione di nuovi conducenti e chiede misure più concrete, simili a quelle adottate in altri paesi europei.

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