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Mugnano. La lunga notte di Sarnataro. Il Pd scarica il sindaco “ostaggio” del suo silenzio

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Riunione infuocata nel Pd. Volano stracci e perplessità a pochi mesi dalle elezioni amministrative. Il sindaco uscente Luigi Sarnataro perde tempo e terreno. Quasi un paradosso per chi dovrebbe essere in clima di campagna elettorale. Ma è così. Rischiando di distruggere il patrimonio politico ed amministrativo messo in piedi negli ultimi 5 anni di amministrazione. Al netto dei giudizi sul suo operato da primo cittadino. A tenere banco è il dato politico emerso nella sede del partito di Zingaretti. Ancora una volta, dinanzi ai numerosi inviti a far luce sulla sua posizione, Sarnataro non chiarisce. E non sgombra il campo da possibili ritirate in extremis. La verità è che il sindaco mugnanese teme ripercussioni interne alla sua amministrazione. In cuor suo sa bene di essere inviso innanzitutto al suo partito. E poi al resto della coalizione (o quel che rimane). Tante, troppe sono state le guerre fratricide col Pd negli ultimi mesi. Fino a ieri sera. Gli stati generali dei democrat arrivano al punto di rottura.

Chiedendo chiarezza sul futuro. E soprattutto sulla ricandidatura a sindaco. Sapete il risultato qual è? Nisba. Nisba più totale. Sarnataro declina ogni passaggio. Anche il più formale. Prende ancora tempo. Anche se non ne è rimasto molto. Un segno di debolezza politica grande quanto una casa. Pure perché se davvero si è sicuri che la coalizione sia compatta attorno al progetto, perché Sarnataro lancia dubbi sul suo futuro? Quando deciderà di sgombrare il campo da qualsiasi equivoco?La mossa della candidatura alle Regionali, di cui si è parlato qualche mese fa, fece infuriare (e non poco) chi ha creduto fin dal primo momento al progetto incarnato dal giovane sindaco di Mugnano. In molti si chiesero da dove derivasse una strategia simile, che nei fatti ha spiazzato tutti, a pochi dalle elezioni. Un piano fallito in prossimità di una scadenza elettorale. Mistero della fede. Onestamente nessuno l’ha capito. Anche perché se Sarnataro puntava a “contare” i dissidenti interni, ha scelto la strada sbagliata. La risposta in chiave politica è servita. Di questo passo il centrosinistra in città rischia seriamente di perdere l’appuntamento col voto. Atteggiamenti del genere non hanno fatto altro che lacerare la coalizione di governo. Con la conseguenza che chi oggi sostiene Sarnataro è abilitato a guardarsi intorno. Di fronte ad un quadro simile, fatto di incertezza totale, c’è ben poco da fare. Finita qui? Nemmeno per sogno.

Infatti dal vertice notturno in salsa dem spunta l’alternativa. Incarnata da due pilastri del progetto (quasi) naufragato di Sarnataro. Pierluigi Schiattarella e Andrea Cipoletta. Entrambi papabili candidati sindaci. L’attuale Presidente del Consiglio Comunale e l’ex segretario cittadino del Pd si dichiarano pronti alla sfida alle urne. Avete capito bene. Sarnataro è letteralmente scaricato dal suo partito. Peraltro da sindaco uscente. L’antipolitica in persona. Roba da manicomio vero. Isolato dal Pd perché incapace di dettare la linea nella sua maggioranza. Morale della favola? Sarnataro può esser stato un buon sindaco. Ma ha fallito da leader politico. Ed a questo punto un cambio di rotta, seppur tardivo, serve come il pane. Un vero e proprio ribaltone in famiglia. A questo punto serve un sussulto di dignità da parte di Sarnataro. Oramai chiuso nell’angolo della stanza dei perché. Un buon esame di coscienza non sarebbe male. Soprattutto per sé stesso. Pensaci Sarnataro, pensaci.

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Covid-19 in Italia. I dati del giorno: più di 450 i decessi nelle ultime 24 ore

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Sono 23.987 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia quest’oggi, venerdì 26 marzo, a fronte di 354.982 tamponi eseguiti.

Il tasso di positività, secondo il bollettino del Ministero della Salute e della Protezione Civile, si attesta come giovedì al 6,8%.

Nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 457, per un totale di 107.256 dall’inizio della pandemia.

Aumentano di 8 unità le terapie intensive (3.628 in tutto), mentre sono 48 in più i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid.

I guariti odierni sono 19.764.

Sono 3.628 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, 8 più rispetto a giovedì nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione sono 288.

Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 28.472 persone per coronavirus, in aumento di 48 unità rispetto alle 24 ore precedenti.

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Coronavirus. La situazione in Campania: il bollettino dell’Unità di Crisi

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Quest’oggi, venerdì 26 marzo, come di consueto, l’Unità di Crisi della Regione Campania ha comunicato il consueto bollettino quotidiano relativo alla situazione del Coronavirus in Campania.

Questi i dati del giorno:

Positivi del giorno: 1.947 (*)
di cui
Asintomatici: 1.250 (*)
Sintomatici: 697 (*)
* (Positivi, Sintomatici e Asintomatici si riferiscono ai tamponi molecolari)
Tamponi molecolari del giorno: 18.599
Tamponi antigenici del giorno: 3.394
Deceduti: 42 (24 deceduti nelle ultime 48 ore, 18 deceduti in precedenza ma registrati ieri)
Totale deceduti: 5.158
Guariti: 2.894
Totale guariti: 226.818
Report posti letto su base regionale:
Posti letto di terapia intensiva disponibili: 656
Posti letto di terapia intensiva occupati: 181
Posti letto di degenza disponibili: 3.160 (Posti letto Covid e Offerta privata)
Posti letto di degenza occupati: 1.586

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CAMPANIA. Nuova ordinanza pronta: riaperti mercati con percorsi separati

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Il Governatore De Luca sta limando gli ultimi dettagli prima di annunciare e, pubblicare, probabilmente in giornata, una nuova ordinanza.

Con quest’ultima, sulla base degli ultimi dati acquisiti in relazione alla situazione epidemiologica, a modifica della precedente ordinanza numero 10, la Regione Campania dispone che le attività mercatali relative ai generi alimentari, agricoli e florovivaistici sono consentite.

Le attività saranno, però, subordinate all’adozione da parte dei Comuni di piani di sicurezza finalizzati a regolare gli accessi alle aree mercatali, con percorsi separati, a evitare assembramenti e comunque nel rispetto dei protocolli di sicurezza

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