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AFRAGOLA. Ausanio chiede a Minformo di rettificare la notizia ma “minaccia” querela su altre testate

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AFRAGOLA – Quest’oggi ha tenuto banco la vicenda dell’aggressione tra i due Consiglieri Ausanio e Caiazzo e si è protratta fino a serata inoltrata solo perché sul territorio, tra addetti ai lavori e testate giornalistiche che lavorano solo di riflesso su notizie non alimentate da esse che ignorano la lingua italiana e hanno un dizionario troppo povero per comprendere il significato dei nostri articoli. Ma veniamo ai fatti.

Subito dopo il nostro articolo pubblicato in esclusiva sul web (leggi qui), la nostra redazione è stata raggiunta da una missiva redatta dal pugno del Consigliere Arcangelo Ausanio dove scriveva testualmente inerente al nostro articolo: “Giammai chi scrive avrebbe potuto aggredire il Consigliere Caiazzo, non essendo aduso, per indole, storia personale e professionale ad atteggiamenti prevaricatori e violenti nei confronti di chiunque e a maggior ragione all’interno della Casa Comunale, del Collega Caiazzo”. Poi continua e si meraviglia del fatto che la nostra testata, a suo avviso, si lascia a tanta superficialità nel divulgare le notizie senza prima verificarle.

Ci teniamo innanzitutto rassicurare il Consigliere Ausanio sul fatto che le nostre notizie sono sempre verificate e in questo caso, non solo ci è arrivata l’indiscrezione dei fatti, ma la stessa è stata anche confermata da tre testimoni oculari. Con la sola differenza che l’aggressione è avvenuta non fuori la stanza del sindaco ma sul ballatoio in prossimità dell’ascensore e per amore della verità descriviamo meglio come sono andati i fatti: Dopo l’aggressione che Caiazzo ha fatto all’indirizzo del sindaco, lo stesso consigliere azzurro esce infuriato dalla stanza del primo cittadino e sul ballatoio incontra il Consigliere Ausanio che è noto per aver difeso fino ad oggi la figura della fascia tricolore a spada tratta. Appena lo vede il Caiazzo dà due pacche decise sulla spalla ad Ausanio e apostrafandolo con un epiteto che non staremo qui a ripetere gli dice: “Il tuo sindaco ne ha fatta un’altra delle sue rimangiandosi l’azzeramento, adesso voglio vedere come farai a difenderlo”. In un primo momento Ausanio non ha reagito, fermo poi tornare sui suoi passi e affermando di essere stato aggredito da Caiazzo avvicinandosi a muso duro verso il consigliere azzurro, ha cominciato a far volare forti parole al suo indirizzo fino al punto che il Presidente del Consiglio Tommaso Bassolino si è dovuto prodigare per dividere i due, portandosi il consigliere di Afragola Civica dietro la porta che divide il corridoio dagli uffici del secondo piano per sedare il momento infuocato.

Questa è la vera rettifica che doveva essere fatta e che in realtà non fa altro che dare forza al nostro articolo precedente (leggi qui) e che magari poteva essere anche evitata solo se il Consigliere Ausanio non avesse tentato la “furbata” di chiedere lealmente a noi la rettifica per poi andare a “minacciare” querela attraverso testate giornalistiche dirette da chi sul proprio territorio non riesce a stare al passo con le notizie, limitandosi così a diventare la nostra alternativa e che non riesce né a riportare la verità dei fatti né tanto meno a comprendere la lingua italiana.

La testata giornalistica a cui si è affidato il Consigliere Ausanio parla di rissa che in realtà non c’è stata, ma come potete leggere dal nostro articolo in esclusiva, Minformo non ha mai parlato di rissa ha parlato di aggressione verbale che è cosa ben diversa e che per onore della verità ci teniamo ad incollare qui il significato preso dal dizionario della lingua italiana in modo che il Consigliere Ausanio, il giornalista che ha raccolto le sue dichiarazioni e la stragrande maggioranza dei consiglieri afragolesi riescano a comprenderne il significato: AGGREDIRE: 1. Affrontare proditoriamente e con violenza, assalire. 2. FIG. Attaccare polemicamente, investire con parole violente o offensive. “a. qualcuno con critiche feroci”.

Poi ci sarebbe anche da discernere sul finale dell’articolo di quest’altra testata quando si parla che nessun atto di violenza fisica è stato consumato. Le pacche sulle spalle sono state date e delle stesse (violente o non) si è risentito lo stesso Ausanio, visto che le stesse sono state detonatore della lite e della volontà del Consigliere, una volta rientrato nella stanza del sindaco, di voler querelare il Consigliere Caiazzo minacciando di voler andare dai carabinieri, ripensandoci solo dopo aver ascoltato le parole del Consigliere Raffaele Fusco che da uomo che mastica politica da una vita, molto garbatamente si è offerto di fare da paciere, riuscendosi alla grande visto che poi alla fine tra i due si sono anche scambiati parole di scuse. Ma questo non toglie nulla ai fatti accaduti né tanto meno alla verità della cronaca fatta dalla nostra testata.

Siamo sicuri che al Consigliere Ausanio piaccia di più la versione riportata dalla testata che si limita ad essere sul territorio un’alternativa di riserva alla verità, ma lo stesso consigliere poi si è sincerato che quest’ultima abbia verificato la notizia o gli è bastata la prima versione arrivata nella loro redazione?

Un’altra vicenda che taglia la testa al toro – come si dice in gergo – sono le dichiarazioni del Consigliere Montefusco pubblicate dal collega Francesco Celardo attraverso il suo profilo Facebook che incolliamo qui di seguito:

Se nulla fosse accaduto, allora perché il Consigliere Montefusco parla di aggressione, ovviamente difendendo il proprio collega di partito?

Allora se proprio da questa storia bisogna tirare fuori un dato politico, quello che esce fuori è molto allarmante, visto che almeno i protagonisti di questa vicenda, politici e giornalisti, al posto di stare a guardare in che modo versa la città e ognuno di loro fare la propria parte, stanno lì a badare a cosa scrive Minformo, studiando quale sia il modo migliore per distorcere la verità dei fatti. Allora il nostro augurio è che realmente arrivi la querela a nostro indirizzo. Sarà un piacere discuterla davanti ad un giudice che sicuramente conoscerà la lingua italiana.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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