AFRAGOLA – Era nell’aria, qualcosa il Consigliere Raffaele Fusco era tenuto a fare. L’assenza delle sue firme sui documenti redatti dai sette consiglieri dissidenti erano il sintomo di un rapporto oramai deleterio. Un partito scollegato nelle figure di coordinatore e capogruppo. Un capogruppo svilito dalla sua carica anche grazie al rapporto tessuto, durante gli anni, tra il capogruppo e gli organi sovracomunali eletti.
Insomma, questa separazione in casa non faceva bene né al partito azzurro né al consigliere Fusco, così da persona matura, quest’ultimo ha deciso di rendere ufficiale la sua indipendenza in aula, confermando però il suo pieno appoggio alla maggioranza e al programma per cui è stato eletto.
Il Consigliere Fusco, attraverso la sua lettera protocollata ieri, denuncia la palese mancanza di coesione all’interno del gruppo che ha denotato la totale carenza di coordinamento politico da parte dei locali organi dirigenti di partito. E qui è palese la frecciatina lanciata all’indirizzo del Consigliere Antonio Caiazzo che in più di un’occasione, intervenendo specialmente in aula e dichiarando ciò che pensava, metteva in imbarazzo gli altri elementi del partito, in particolare il capogruppo ignaro dei suoi pensieri, che per la maggior parte degli interventi erano tendenziosi alla rottura.
Dibattuta, senz’altro, è stata la decisione del Fusco, visto che rendendosi indipendente, rinuncia anche alla promessa avanzata dal sindaco di ottenere un proprio assessore e sotto questo punto di vista, lascia spazio al coordinatore Caiazzo che senz’altro, nei prossimi giorni, si farà avanti a rivendicare il secondo assessore per Forza Italia.