CAIVANO – Da pochi giorni al Comune di Caivano, dopo che Franco Ianniello ha rassegnato le sue dimissioni, è arrivata la nuova Segretaria Comunale Giulia Di Matteo. Per i più è solamente l’ex segretaria del Comune di Capri ma per la cronaca è conosciuta come “Lady D” dove “D” sta per “Desianko” l’inchiesta svolta dalla Procura di Napoli che oltre lei ha visto coinvolti anche Domenico De Siano (Senatore della Repubblica e coordinatore regione Campania di Forza Italia), Luigi Cesaro (Senatore della Repubblica di Forza Italia), Vittorio Ciummo (imprenditore, titolare della società Ego Eco), Enzo Rando (responsabile Ragioneria del Comune di Forio) e Oscar Rumolo (responsabile finanziario del Comune di Lacco Ameno).
L’attuale segretaria comunale di Caivano è stata accusata di turbata libertà degli incanti insieme con il sindaco di Monte di Procida Iannuzzi. La turbativa d’asta sarebbe stata resa possibile grazie all’accordo illecito tra Oscar Rumolo (secondo l’accusa operante in nome e per conto dell’allora consigliere provinciale Domenico De Siano), il sindaco di Monte di Procida e la stessa Giulia Di Matteo – l’attuale segretaria caivanese – a beneficio della società di Vittorio Ciummo (Ego Eco). Anche in questo caso, a fronte dell’affidamento dell’appalto, vi sarebbero state varie controprestazioni da parte dell’imprenditore. Rumolo avrebbe ricevuto denaro, ma anche a Iannuzzi ne sarebbe stato offerto così come rifornimenti di carburante per gli automezzi per la raccolta rifiuti nella stazione di servizio di un amico degli esponenti politici locali.
L’inchiesta esce fuori a Gennaio del 2016, mentre le indagini sono partite nel 2010 e riguardano la Di Matteo quando era segretario comunale di Monte di Procida e di Lacco Ameno. Nel gennaio del 2016, quando “Lady D” da pochi mesi era segretaria del comune di Capri, dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura e notificate dalla Squadra Mobile di Napoli furono emesse varie misure cautelari tra le quali quella dell’obbligo di firma all’indirizzo di Giulia Di Matteo, misura poi annullata dal Tribunale del Riesame.
Nel corso dell’inchiesta “Desianko” scrivono gli inquirenti: “L’asservimento della donna all’organizzazione, trovava un ulteriore riscontro tra il 5 e il 6 febbraio del 2012, quando veniva invitata a recarsi dal presidente Cesaro per partecipare a un incontro di vertice con altri esponenti del gruppo”. Praticamente la Di Matteo era o è la segretaria comunale preferita da Forza Italia, tanto è vero che nonostante la moltitudine di incarichi “Lady D” non perdeva nessuna occasione di presenziare agli appuntamenti più importanti di Forza Italia, con Domenico De Siano e i suoi feudi politici sparsi sull’isola di Capri, così come scrive anche “Il Dispari Quotidiano”.
Insomma a Caivano – al netto del fatto che ogni cittadino italiano è innocente fino al terzo grado di giudizio e con questo non sentiamo alcun bisogno di condannare a priori la neo segretaria caivanese – in una città massacrata da un problema annoso come la costante emergenza rifiuti, dove l’ultima gara bandita è all’attenzione della magistratura proprio per turbativa d’asta, la commissione straordinaria prefettizia ci fa dono di una nuova segretaria comunale che dovrebbe bandire la nuova gara sui rifiuti e che già è stata accusata dalla Procura della Repubblica per turbativa d’asta proprio in una gara per la nettezza urbana.
Assolutamente dei geni o dei semplici sprovveduti i tre commissari prefettizi caivanesi. Se solo si fossero aggiornati sul recente passato della segretaria, forse non avrebbero fatto la stessa scelta e se invece ne erano a conoscenza allora gli stessi dovrebbero dare delle spiegazioni alla città di Caivano, visto che l’attuale segretaria comunale è sempre stata considerata particolarmente addentro alla gestione del personale; gestione degli appalti pubblici; gestione dei rapporti con organi istituzionali; programmazione delle attività amministrative in termini amministrativi, contabili; partecipazione a procedure di gara per appalti e servizi pubblici ma con un passato burrascoso.
Nel Gennaio 2016 scrive il “Dispari Quotidiano”: C’è un intero capitolo delle indagini che ruota attorno alla figura di Giulia Di Matteo, segretario comunale a Monte di Procida e a Lacco Ameno, che viene indicata come «asservita» agli interessi del gruppo di potere che fa capo ad Oscar Rumolo (a sua volta ritenuto longa manus di De Siano), e al gruppo di potere riconducibile all’ex presidente della Provincia Luigi Cesaro (difeso dal penalista Vincenzo Maiello, il parlamentare qui è indagato per un’ipotesi di turbativa d’asta). Stando agli uomini della Mobile, a giugno del 2012, la donna è in barca con Francesco Cesaro, figlio del parlamentare, proprio nel periodo in cui l’allora segretario comunale potrebbe aver svolto un ruolo decisivo negli appalti sospetti. Ma non è tutto. È il 17 gennaio del 2012, quando l’ex segretario generale del comune di Lacco Ameno viene spinta a non prendere parte a una riunione in Comune, una manovra – scrivono gli uomini della Mobile – decisiva per creare problemi all’ex sindaco Restituta Irace, che si era messa di traverso al piano riconducibile a Rumolo-De Siano-Cesaro.
Un’altra riflessione che possiamo fare è quella della presenza costante di Forza Italia nella vita professionale della Di Matteo ma soprattutto nella vita politica caivanese a partire dal 2015. Domenico De Siano e Armando Cesaro, fratello di Francesco e figlio di Luigi il senatore della Repubblica, sono gli stessi che all’epoca del ricatto politico ai danni dell’ex sindaco Monopoli si schierarono dalla parte dei quattro dissidenti, facendo registrare poi l’epilogo che tutti conosciamo.
Sono anche note ai caivanesi le frequentazioni costanti di alcuni sovraordinati del comune gialloverde con alcuni ex consiglieri del partito azzurro e non ci meraviglieremo se le scelte dei commissari prefettizi coincidessero con i desideri di chi ha sempre voluto che Caivano restasse nello stato in cui versa oggi.