AFRAGOLA – Fatta chiarezza sull’iter burocratico che ha portato ad abbattere alcuni edifici sul territorio passiamo adesso ad una riflessione politica da fare.
Il sindaco più che mai oggi è davanti ad un bivio, la coalizione eterogenea diventa sempre più una morsa stringente più che un elemento di cui vantarsi. Adesso più che mai il primo cittadino è costretto a prendere delle decisioni, i tempi del “panta rei” sono passati, la città vuole risposte e prima di essa ancor di più i Consiglieri e chi negli ultimi tempi si è messo a scrivere “letterine di natale”. Ma veniamo ai fatti.
Da un lato abbiamo una Lega spaccata a metà. Un nipote che non risponde più ai diktat dettati dallo zio. Una deputata ex sottosegretaria al Ministero del Sud che per forza di cose vuole dettare l’agenda politica dell’amministrazione cittadina, prendendosi addirittura la libertà di nominare un coordinatore cittadino. Ma di questa nomina, mi domando, Salvini ne è a conoscenza, visto che proprio pochi giorni fa è sceso a Napoli per individuare in Nicola Molteni coordinatore regionale che a sua volta nominerà quelli provinciali? È risaputo che le nomine dei coordinatori vengono fatte a cascata e se ancora non si conoscono i nomi dei coordinatori provinciali che per natura sono quelli che a loro volta nominano i cittadini, con quale ardire l’ex sottosegretaria nomina Mauro Di Palo coordinatore cittadino? Ma le figure barbine della Lega non finiscono qui.
Pur di dare peso a quel documento vuoto di contenuti e di firme, la Castiello si inventa anche un capogruppo pro-tempore, peccato però che una volta che lo sprovveduto Francesco Fusco accortosi della trappola si sia subito chiarito con Benito Zanfardino unico capogruppo riconosciuto e abbia ricompattato il gruppo, lasciando la sola Maria Carmina Sepe a rispondere delle volontà dell’ex senatore.
Galeotto fu quel documento perché ha fatto sì che dall’altro lato della barricata in maggioranza si alzasse un altro fronte, ricompattando Forza Italia, Campania Libera e Democratici Popolari e formando così il gruppo dei moderati all’interno della maggioranza.
I moderati della maggioranza, per non essere da meno, producono così un altro documento, molto più propositivo di quello propinato dalla Lega e molto più vicino ai problemi della gente. Cambiano anche i metodi, mentre la Lega propone la non divulgazione in pieno stile totalitario – divulgato poi solo grazie alle indiscrezioni di Minformo che nei fatti ne rese pubblico il contenuto – i moderati consegnano copia del documento al Sindaco Grillo e a tutti i capigruppo.
Unica falla nel documento dei moderati è l’assenza della firma del capogruppo di Forza Italia Raffaele Fusco e qui il dato politico è evidente, e la domanda è obbligatoria. Se io fossi capogruppo di una fazione rappresentata da me e altri due consiglieri e su quel documento gli altri due consiglieri pongono la loro firma non seguendo il mio esempio, cosa mi resterebbe da fare? Semplice. Dimettermi da capogruppo e se il caso uscire anche dal partito. Non si riesce ancora a capire, invece, la posizione del Consigliere Raffaele Fusco che dapprima doveva essere colui che doveva indicare il secondo assessore in forza al partito azzurro dopo un anno di consiliatura e poi con le proprie azioni si mette in contrasto con il resto del gruppo e per risposta e rispetto dei cittadini si rintana senza comunicare nulla alla città.
Dal fronte “Afragola Civica per il sindaco Grillo”, oltre le novità dell’ennesimo cambio di casacca del Consigliere Arcangelo Ausanio – a proposito: ma qualcuno conosce i motivi per il quale il Consigliere Ausanio abbia lasciato solo Antonio Lanzano? Sarebbe bello sapere le reali motivazioni che hanno spinto il neo consigliere di Afragola Civica di abbracciare il progetto del primo cittadino e sarebbe bello ascoltarlo dalla sua bocca – il gruppo del sindaco si è riunito Venerdì scorso a pranzo in un rinomato bar della città, forse per stabilire le linee guida del gruppo in merito agli ultimi documenti redatti.
Al tavolo erano seduti il sindaco Grillo, Arcangelo Ausanio, Biagio Montefusco e l’assessore Affinito. Segno evidente che in un ipotetico rimpasto Affinito, così come anticipato da Minformo, verrà ampiamente confermato. Ma segno anche che la posizione del primo cittadino sia molto più vicina alle idee dell’ex senatore che dei moderati. Infatti non è da dimenticare che proprio il Consigliere Montefusco, pochi mesi fa, al tavolo dello stesso bar, si faceva istruire sulle soluzioni alla crisi pre-dimissioni del sindaco.
E se in un ipotetico rimpasto non sarà di sicuro riconfermata la posizione dell’assessora Lanzano, visto che il fratello è rimasto da solo nel suo gruppo, non si mette bene neanche per il vicesindaco che a sostenerlo in aula, già da diversi mesi è la sola Assunta Di Maso.
Facendo i conti in tasca al Sindaco, diciamo che non sarebbe neanche tanto difficile trovare la quadratura del cerchio. In un ipotetico rimpasto si libererebbero tre caselle, la Iovino – da sempre ritenuta sacrificabile dal sindaco – Lanzano e il vicesindaco Castaldo.
Basterebbe accogliere i suggerimenti di Forza Italia che da sempre chiede un secondo assessore, dei Democratici Popolari che sono sempre stati bistrattati sotto questo punto di vista e rimarrebbe ancora una casella vuota laddove davvero si volesse far fuori il vicesindaco. In questo caso a mettere in maggior imbarazzo il primo cittadino potrebbe essere proprio Raffaele Fusco che potrebbe uscire da Forza Italia e cominciare a dialogare con Antonio Lanzano. Tanto i consiglieri afragolesi ci hanno abituato a questo ed altro.