AFRAGOLA – La verità è unica e incontrovertibile. Gli abbattimenti, tema molto sentito e che riguardava i punti agli ordini del giorno del Consiglio comunale straordinario svoltosi stamattina, sono stati ordinati dalla Procura della Repubblica e poco ci può fare l’Amministrazione comunale.
Il sindaco, così come l’assessore all’Urbanistica e per ultimi i Consiglieri comunali di maggioranza poco ci possono fare e poche competenze gli sono state riservate a riguardo. Dispiace ammetterlo, soprattutto per i cittadini accorsi stamattina in aula consiliare che speravano parole da parte di quest’amministrazione che gli potesse accendere un barlume di speranza, ma quelle case dovranno essere abbattute per ordine della magistratura.
Dispiace anche stare qui a scrivere che forse quello di stamattina, in realtà è stato solo uno specchietto per le allodole. Un Consiglio comunale inutile che mai e poi mai poteva risolvere il problema annoso dell’abusivismo e/o scongiurare gli abbattimenti previsti dalla Procura.
Ma visto che stamattina, nessuno ha avuto il coraggio di dirlo, comprese le opposizioni, forse perché è difficile fare politica in maniera impopolare in un’era social dove la politica è sempre più attenta ai consensi e ai sondaggi e sempre meno attenta ai problemi dei cittadini, e visto che nei giorni passati, nessuno ha neanche avuto il coraggio di scriverlo pur volendo passare a tutti i costi per chi è eternamente sul pezzo, qualcuno si deve prendere quest’onere e quest’impopolarità di informare che la Procura della Repubblica non solo ha diffidato quest’amministrazione comunale ad abbattere i manufatti che oggi erano contemplati nei punti agli ordini del giorno ma che quando si è vista rispondere che l’ente afragolese non avesse avuto i fondi, ha anche indicato presso quali istituti di credito poteva trovare fondi a tassi agevolati e che quando la gara indetta dal Comune di Afragola per trovare la ditta che si doveva occupare degli abbattimenti è andata deserta, la Procura stessa ha fornito i dati aziendali della ditta che si occuperà delle demolizioni per nome e per conto del Comune di Afragola.
Quindi la domanda sorge spontanea: al netto delle delibere presentate in ritardo alle opposizioni, tra l’altro delibere uguali a quelle di Giugno che furono ritirate dopo il disconoscimento della firma da parte dell’assessore Affinito, al netto delle responsabilità che si è dovuta prendere l’assessora Iovino in così pochissimo tempo dopo che gli hanno rifilato la patata bollente da poter risolvere in quattro mesi, al netto delle diatribe nate in Consiglio comunale, ma qualcuno può spiegare di cosa si sta parlando?
La verità è che c’è un ordine della Procura della Repubblica che deve essere contrastato con atti integerrimi, solidi e che presentano contenuti. Questa è l’unica promessa che l’amministrazione Grillo ha potuto fare oggi, prendendo tempo con la speranza che da qui a quando sarà si potrà stabilire un percorso, un iter burocratico – che ad onor del vero fino ad oggi non è stato intrapreso così come ha dichiarato il Consigliere Tuccillo – che possa scongiurare gli abbattimenti.
Il tempo è poco e il lavoro da fare ne è tanto. L’unico a mettere in chiaro, la stessa chiarezza che chiedeva il Consigliere Gennaro Giustino, e a far capire i presenti della volontà dell’amministrazione è stato il Consigliere Antonio Boemio che pur ammettendo di votare un atto che vada a favore di chi ha commesso un illecito, pur ammettendo di non sapere cosa la Procura riserverà in futuro ai proprietari e all’amministrazione, ha cercato di far capire che almeno questa maggioranza sta ponendo le basi ad un iter procedurale che possa emulare alcuni comuni limitrofi e salvare almeno le case che si vogliono abbattere.
Una strada lunga e tortuosa ha scelto quest’amministrazione ma forse anche l’unica percorribile stando allo stato attuale. L’unica cosa che forse si poteva evitare ed è la stessa che protesta l’opposizione è la lentezza e la poca attenzione con cui sono stati prodotti gli atti. E su questo sono stati molto eloquenti sia Tuccillo che Giustino che elogiando l’assessore Iovino sul coraggio di prendersi questo tipo di responsabilità non hanno lesinato alla stessa dure critiche volte proprio all’inesperienza e alla sprovvedutezza con cui non solo sono stati redatti gli atti ma anche per le modalità con cui sono state presentati in aula, fermo restando che in Consiglio comunale gli atti li presenta la giunta e non il singolo assessore così come denunciato dal Consigliere Tuccillo.
Insomma una bella gatta da pelare per l’assessora Iovino e per l’amministrazione Grillo. La verità può essere anche dura da accettare ma forse oggi tutti si aspettavano, nel nome della trasparenza invocata a più riprese dal sindaco, un po’ più di sincerità e schiettezza e dire apertamente alle persone interessate come stanno realmente le cose e quanto poco possa fare quest’amministrazione su questo tema così delicato.