ESCLUSIVA. Lina Sastri: “Bisogna avere una vocazione per essere artisti”.
LINA SASTRI, grande interprete teatrale, attrice televisiva, cantautrice si racconta a Minformo.
di Monica Cartia
Signora Lina, attrici si nasce o si diventa?
Più che attrice userei il termine di artista. No, non lo si diventa a mio parere. Si tratta di avere una vocazione, di avere dentro di sé la possibilità e la capacità di comunicare emozioni con la musica, con la parola e con l’arte in senso lato. Ecco chi può trasmettere ciò che ha dentro se stesso nasce con questa vocazione. Poi chiaramente si studia e ci si evolve anche se io non mai frequentato l’accademia, ho fatto solo pratica ed ho avuto la fortuna di incontrare grandi maestri. Certo si possono imparare la dizione, la tecnica e tante altre cose e sarai un bravo attore ma non un grande artista se non sei nato tale.
I suoi grandi maestri?
Ho cominciato a diciassette anni e tra i miei maestri ci sono Eduardo, Peppino Patroni Griffi, Armando Pugliese, Francesco Rosi in teatro, Nanni Loi, Nanni Moretti, Carlo Lizzani nel cinema, in musica Di Simone e tanti altri. Tutti gli incontri sono stati e sono importanti (anche quelli negativi), sia nel cinema sia nel teatro sia nella musica perchè io frequento tutti e tre questi campi. Cominciando da Masaniello, il primo spettacolo in cui debuttai da ragazzina, senza microfoni, sotto una tenda con grandi attori e con Di Simone che curava le musiche. Ho avuto la fortuna di vivere negli anni in cui la fantasia era al potere, nel periodo della rivoluzione culturale.
Cinema, teatro e musica: queste tra forme d’arte coesistono in lei con la stessa intensità?
Coesistono, sicuramente il cinema è venuto dopo e non è un’arte che prediligo anche se mi ha dato tanto e farlo mi piace molto. E’ comunque necessario incontrare un regista capace e valido e da Tornatore a Nanni Loi ho avuto la fortuna di incontrare dei grandissimi, per non parlare di Woody Allen e tanti altri.
Signora Sastri, nata a Napoli: che rapporto ha con la sua città?
E’ la mia città, è la mia lingua, è tutto quello che mi ha formata. Ho un rapporto profondo con Napoli, tutto quello che di importante ho fatto viene dalla mia città, che mi ha dato infinitamente.
Progetti futuri?
Inaugurerò la stagione del Teatro Diana con “Pensieri all’improvviso”, l’ultimo spettacolo in poesia e musica che ho scritto ed ideato, con poesie mie ed altre di grandi poeti. Poi girerò con lo spettacolo “Appunti di viaggio”, una biografia in musica da cui molti hanno tratto ispirazione e tanti altre cose che per scaramanzia non racconto.
Ha ancora molti sogni nel cassetto?
Moltissimi!
Grazie, Lina.