AFRAGOLA – Oramai è assodato e confermato il braccio di ferro tra il sindaco, il Responsabile del Settore Economia e Finanza Chiauzzi e il nucleo di valutazione. Due casi spinosi attanagliano il cronoprogramma dell’amministrazione e costringono la città a stare ferma al palo. Le indennità dei membri del nucleo di valutazione e la probabilità del dissesto delle casse comunali denunciata dal dirigente Chiauzzi.
Il responsabile del settore finanze fa le sue mosse come un buon giocatore di scacchi muove i propri pedoni. La sua meta è arrivare alla soluzione da lui auspicata e proposta alla politica, inadempiendo perfino agli indirizzi politici già comunicatigli. Insomma il dirigente che si vuole autoimporre gli indirizzi. Siamo alla follia più totale o a un disegno più sinistro nascosto nelle stanze domestiche di chi attualmente non ricopre nessun ruolo in città. Ma andiamo per gradi.
L’indirizzo dato al Responsabile Chiauzzi nel Febbraio scorso dalla politica attraverso il DUP (Documento unico di programmazione) è stato quello di trovare forze e capacità in house per la riscossione dell’imposta IMU. Il due settembre scorso, invece, lo stesso dirigente redige quella famosa relazione sullo stato delle Finanze del Comune di Afragola, dove si paventa lo stato di dissesto. Alla cittadinanza afragolese manca un passaggio fondamentale che dovrebbe essere accaduto in questi sette mesi di limbo. Cosa ha fatto il dirigente da Febbraio al due Settembre per far sì che le entrate dell’ente potessero aumentare grazie alla riscossione IMU? Ma la verità è un’altra, secondo il dirigente Chiauzzi, così come scrive una testata giornalistica locale, la soluzione è stata individuata nell’esternalizzazione del servizio. Praticamente il Responsabile di Economia e Finanze vorrebbe che la riscossione IMU fosse gestita dalla Geset azienda di riscossione tributi portata sul territorio proprio dall’ex senatore Nespoli nel 2009, così come nominato Chiauzzi dirigente grazie alla vittoria del concorso indetto dall’allora sindaco Vincenzo Nespoli sempre nello stesso anno. In fondo si sa l’amicizia è come un diamante.
Il mondo alla rovescia, un dirigente che non solo non segue gli indirizzi ricevuti ma vorrebbe anche decidere al posto della politica. Date “pieni poteri” a quest’uomo e saranno risolti i problemi di Afragola.
Un’altra anomalia che si registra sempre all’interno dello stesso settore è la cronologia che non si rispetta per le determinazioni di liquidazioni da emettere. Al Comune di Afragola ci sono cooperative che ricevono soldi di servizi espletati nel 2019, mentre ce ne sono altre che attendono ancora di essere liquidate per servizi svolti nel 2018. Amici di consiglieri comunali che si vedono liquidare decine di migliaia di euro per un semplice servizio di consulenza a settembre per il lavoro svolto a maggio, mentre ci sono professionisti che aspettano liquidazioni per pratiche istruite da più di 12 mesi. Insomma una gestione anomala che potrebbe causare seri contenziosi con conseguenti decreti ingiuntivi da parte dei creditori verso l’ente afragolese che si traducono in altri esborsi di soldi pubblici.
In realtà un creditore nulla avrebbe da denunciare all’ente se il dirigente del settore Finanze rispettasse la cronologia nei pagamenti perché vorrebbe dire che il Comune paga nel momento in cui possiede liquidità per farlo ma se non viene rispettata la cronologia in ordine di tempo si dimostra che ci sono soldi per uno e non per altri senza giustificata motivazione. Ed è proprio questo comportamento ingiusto che potrebbe portare i creditori ad adire nelle sedi opportune.
Altro nodo da sciogliere sono le indennità ritenute indecenti del nucleo di valutazione, i quali cinque membri con discussi requisiti forniti, si sono visti aumentare, col bene placito del dirigente settore finanze, il proprio stipendio di circa il doppio. Dopo varie botte e risposte e minacce di querele di alcuni componenti del nucleo, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, il sindaco avrebbe deciso di dare altre 24 ore di tempo ai cinque membri del nucleo per auto ridursi le indennità, in caso contrario sarebbe egli stesso a imbastire l’iter burocratico per la revoca del nucleo.
A questo punto mi voglio divertire pure io a dare qualche indirizzo, mi metto al posto di qualche dirigente, pardon, politico e proporrei al sindaco, sempre in ottica del risparmio e taglio di costi superflui di eliminare il nucleo di valutazione e nominare un solo membro monocratico – così come accade anche in alcune città metropolitane – a circa € 5000,00 mensili lordi, che avrebbe la funzione di controllare i quattro dirigenti rimasti e con i soldi risparmiati, pagare una ditta esterna in somma urgenza, per falciare l’erba di tutta la città e dei plessi scolastici.
Con un’azione sola il sindaco Grillo dimostrerebbe di essere la vera discontinuità sul territorio perché avrebbe vinto con molta autorevolezza il braccio di ferro con il dirigente e nucleo di valutazione, oltre che mandato un serio segnale all’ex senatore e a suo nipote, quest’ultimo attualmente assessore all’ambiente non pervenuto. Forse il più inconsistente di sempre.