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AFRAGOLA. Scoppia il caso nucleo di valutazione tra mancanze di requisiti alti stipendi

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AFRAGOLA – Ancora una volta a denunciare un’altra anomalia dei settori afragolesi è il Consigliere Gennaro Giustino che attraverso il suo profilo facebook scrive: “Nonostante pochi giorni fa il dirigente competente abbia denunciato lo stato di predissesto del comune, ciò non gli ha impedito di aumentare il compenso del nucleo di valutazione, organo deputato a valutare il suo operato e quello degli altri dirigenti a circa 160.000,00 Annui!
Insomma l’ amministrazione paga circa 160.000,00 € (ben centosessanta mila euro) all’anno per 5 componenti del nucleo stesso, alcuni senza uno straccio di esperienza, chiamati a decidere le premialitá dei dirigenti del Comune per una somma complessiva annui di circa 100.000,00 euro! E nel contempo il dirigente competente denuncia uno stato di pre-dissesto del Comune. La DECENZA, questa sconosciuta! Se non è assurdo questo!”

Ma cosa c’è da sapere di più rispetto a queste parole? Prima che tutti leggendo questo post o quest’articolo diano addosso al sindaco è bene che si sappia che le anomalie di questa vicenda sono tutte in capo ai settori e che la politica in questo caso ha la sola responsabilità di controllo, così come ha fatto il consigliere di minoranza Giustino e così come facciamo noi nel nostro piccolo comunicando alla città e alla maggioranza tutta cosa sta avvenendo tra le maglie degli uffici comunali. Ovvio che nell’immobilità della politica allora sarà il caso di segnalare una sorta di connivenza.

Il 25 Luglio scorso il sindaco Claudio Grillo protocolla una lettera dove chiede le dimissioni dei membri del nucleo di valutazione (leggi qui) perché la Segretaria comunale aveva denunciato che alcuni di loro non avevano i requisiti per ottemperare tale incombenza. Dopo la espressa richiesta del Sindaco, da parte degli inadempienti è partita una corsa al requisito, tanto da produrre documenti che attestassero il contrario, in modo che il Sindaco e la Segretaria potessero cambiare idea.

Alla fine dei conti i cinque appartenenti il nucleo di valutazione sono ancora lì con qualche carta in più messa al suo posto, ma indagando bene ci si accorge che l’integrazione fornite da alcuni dei tre contestati allora dal primo cittadino, ossia Margherita Grimaldi, Margherita Di Vincenzo e Rosa Jessica Vitagliano, non sono altro che semplici scritture private tra studi legali e i soggetti interessati che attestano la loro collaborazione a titolo gratuito presso questi legali in merito a esperienze professionali in materia amministrativa delle pubbliche amministrazioni.

Ma è assurdo! In quale concorso, o bando pubblico si è mai visto che una semplice scrittura privata che attesti collaborazione a titolo gratuito presso studi legali abbia determinato un requisito? Ma allora il sottoscritto può anche vantare anni di Comunicazione presso il Quirinale, visto che un’agenzia di Comunicazione con cui ha collaborato, anche pagandolo, ha fornito elaborazioni delle grafiche per la Corporate identity del Quirinale!?

Per il resto dei membri invece, si è ancora in attesa delle proprie memorie in merito all’assenza di requisiti ma intanto non solo si acquisiscono queste testimonianze sui requisiti ma il buon Chiauzzi, dirigente all’economia e finanza, da un lato scrive una lettera dove attesta i debiti dell’ente ravvisando una possibile posizione di dissesto, dall’altro lato non disdegna di firmare ed approvare l’aumento dei cinque elementi del nucleo di valutazione. Il Presidente del nucleo Angelo Capone prima della richiesta del sindaco percepiva circa € 1350,00 lorde, oggi invece il suo stipendio è stato portato al € 2400,00 più oneri fiscali, mentre gli altri quattro elementi percepivano € 1150,00 lordi a differenza degli attuali 1900,00 più oneri fiscali. Per un totale di circa € 84,000 più oneri fiscali, il tutto farebbe superare di gran lunga i 100.000 euro che rappresentano il massimo premio riconosciuto ai quattro dirigenti rimasti all’interno della macchina burocratica.

Paradossalmente al Comune di Afragola converrebbe più riconoscere l’intera premialità a tutti i dirigenti ogni anno che pagare chi dovrebbe giudicare il loro operato. Ammesso che il nucleo di valutazione facesse il proprio operato senza aver paura di mettersi contro a chi ha autorizzato il loro lauto aumento di stipendio.

In tutta questa anomalia è anche doveroso fare un paragone col Comune di Napoli città di 970.000 abitanti, 15 volte più grande di Afragola, che ha in seno circa 100 dirigenti. Il Presidente dell’OIV Organo interno di valutazione (diverso dal nucleo di Afragola) i cui requisiti dei membri sono controllati dal Ministero, percepisce 20.000 euro lordi annui a differenza dei circa 39.000 lordi euro previsti per il Capone.

A questo punto il bubbone è scoppiato e come al solito a denunciare la cosa è il vulcanico Giustino ma questo è anche il compito dell’opposizione, ora la palla passa al sindaco Grillo che come minimo dovrebbe chiedere spiegazione ai settori interessati sul come sia stato possibile tutto questo ma soprattutto a che gioco sta giocando il dirigente Chiauzzi che da un lato tenta di mettersi a riparo da colpe inerenti il deficit del Comune, riempiendo di pensieri ed impegni la politica ed il Sindaco dediti a trovare soluzioni sul miglioramento delle entrate e dall’altro lato sperpera e regala soldi pubblici a gente che finora hanno dimostrato in maniera blanda di possedere i requisiti richiesti per ottemperare il proprio compito.

Al netto delle motivazioni che darà nel prossimo Consiglio Comunale sul ritiro delle proprie dimissioni, oggi il sindaco Grillo ha un’altra possibilità di tracciare una linea netta tra lui e l’ex senatore Vincenzo Nespoli visto che gli organi di valutazione così come alcuni dirigenti sono tutti riconducibili alla sua figura: Il presidente del nucleo Angelo Capone è stato assessore della giunta Nespoli, Margherita De Vincenzi già assistente parlamentare di Nespoli, Margherita Grimaldi candidata a consigliere in una delle liste vicine all’ex senatore e il commercialista Castiello anch’egli candidato in una delle liste del centrodestra.

E se proprio devono essere confermati per forza tutti, allora sarebbe bello sapere il perché e pubblicare tutti i documenti e titoli di studi che attestino la proprietà dei requisiti di ognuno degli elementi.

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Afragola

AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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Afragola

AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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