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Ambiente

CAIVANO. Questione ecoballe. Emione fuori dal coro propone un Comitato di vigilanza ambientale

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CAIVANO – Sulla questione ambientale che sta vedendo protagonista l’ultima città a nord di Napoli si è espresso anche il leader di “Liberi Cittadini”.

Il pensiero di Francesco Emione va oltre, egli dichiara che le proteste fine a se stesse non hanno mai raggiunto il traguardo sperato. E come dargli torto. Gli abitanti di queste zone, in questo periodo dell’anno hanno sempre organizzato sfilate e passerelle ma sono sempre conviventi degli stessi problemi.

Emione non ha la medicina adatta ma propone una sua idea, almeno è il primo che decide di mettere sul piano una soluzione alternativa alle solite idee di protesta, passeggiata pacifica, fiaccolata e chi più ne ha più ne metta.

L’ex consigliere propone un tavolo di studio sulla materia ambientale, Comitato di vigilanza ambientale lo chiama, ma da quello che scrive attraverso la propria fanpage, non si tratterebbe di vigilanza fisica a mo’ di guardia ambientale od osservatori civici, ma una vigilanza delle istituzioni. Il famoso “fiato sul collo” tanto decantato e poi dimenticato dai grillini, per intenderci.

Secondo il leader rossoblu, i cittadini caivanesi devono saper informarsi per poi divulgare le proprie conoscenze su tutto il territorio caivanese. Insomma informarsi per informare, questa è la cura che ha in mente Emione, almeno per ovviare alle sorprese come quella dello stoccaggio di 15mila tonnellate di ecoballe.

Sapranno i caivanesi accogliere l’invito o la proposta avanzata da Francesco Emione? Una proposta che va al di là degli steccati ideologici, anche perché il Comitato dovrà essere formato sul territorio al solo scopo di decidere cosa fare in base alle varie iniziative che gli organi sovracomunali decidono ai danni del territorio caivanese.

Attualità

Campi Flegrei, il piano per la messa in sicurezza: 56 interventi da eseguire nell’arco di tre anni

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Cinquantasei interventi per le infrastrutture pubbliche nell’area del bradisismo ai Campi Flegrei, da eseguire nell’arco di tre anni con fondi per 260 milioni di euro.

E’ il massiccio piano di lavori per la sicurezza presentato oggi dal Ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, in un incontro con i sindaci del territorio svoltosi a Pozzuoli.

La riqualificazione sismica riguarderà anzitutto gli edifici scolastici, ma anche strutture pubbliche di rilevanza nazionale come la casa circondariale femminile di Pozzuoli e l’Accademia aeronautica, ma anche il comprensorio logistico della Guardia di Finanza a Miseno e quello militare di Nisida.
Un altro capitolo è dedicato alle opere idrauliche, cominciando dagli interventi sulla rete fognaria e su quella idrica a Pozzuoli e Bacoli.
Poi la rete viaria: previsto un nuovo ingresso per la Tangenziale di Napoli, dall’abitato di via Cigliano a Pozzuoli, e il completamento dello svincolo di via Campana.
Infine nel porto di Pozzuoli è prevista una nuova darsena traghetti e saranno eseguite opere di livellamento dei fondali con la creazione di moli galleggianti temporanei. Completano questa prima fase del programma gli interventi per la messa in sicurezza di costa e costoni a Bacoli.

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Attualità

Campi Flegrei, diminuzione del bradisismo: solo 18 eventi registrati in una settimana

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Il bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano, relativo alla settimana dal 14 al 20 ottobre 2024, ha evidenziato un rallentamento dell’attività sismica nell’area dei Campi Flegrei, con soli 18 eventi registrati, rispetto ai 30 della settimana precedente.

Il terremoto più forte della settimana, si è verificato il 20 ottobre alle ore 18:22 ed ha raggiunto una magnitudo di 1.3 con profondità 3 km con epicentro localizzato al largo del golfo di Pozzuoli.

Il fenomeno del bradisismo, ovvero il sollevamento del suolo nell’area flegrea, prosegue, sebbene si osservi una riduzione nella velocità del sollevamento a partire da agosto 2024.

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Ambiente

Fonti rinnovabili, Star Energia: “col sole potremmo diventare esportatori netti di energia”

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“L’Italia è il paese del sole e del vento. Potremmo diventare esportatori netti di energia, eliminando le politiche assistenziali per il Mezzogiorno e raggiungendo una vera indipendenza energetica”.

E’ quanto afferma Mario Palma, CEO di Star Energia, una delle aziende italiane più attive nel settore delle energie rinnovabili, che sottolinea come nella realtà “l’indipendenza energetica si scontri con le politiche governative attuali, che sembrano favorire interessi legati alle lobby delle energie fossili e nucleari”.

Capita per l’energia fotovoltaica, che rappresenta oggi una delle fonti più diffuse e accessibili a livello globale, con numerosi Paesi che stanno investendo pesantemente su questa tecnologia per accelerare la transizione energetica, e l’Italia che, come evidenziato da Palma, è dotata di un potenziale solare ineguagliabile, specialmente nelle regioni meridionali, con un boom nell’installazione di impianti fotovoltaici negli ultimi anni; un boom cui non corrisponde però, a suo avviso, un’adeguata politica di Governo.

(fonte: Ansa)

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