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AFRAGOLA. È in atto la più grande speculazione edilizia mai avvenuta. I manifesti? Opera di distrazione di massa

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AFRAGOLA – L’Urbanistica è sempre stata croce e delizia di tutte le amministrazioni e non da meno di quella attuale. Tutti ricorderanno quale sia stata la lotta intrapresa dal Consigliere Montefusco in qualità di Presidente della Commissione Urbanistica sul comportamento degli uffici comunali sin dall’insediamento dell’Amministrazione Grillo.

A distanza di un anno, a parte i ritardi e i vari dirigenti succeduti, si può benissimo affermare che la musica è sempre la stessa, con la sola differenza che forse il Consigliere Montefusco abbia scritto qualche “sic” in meno a mezzo social e chissà il perché? Ma veniamo ai fatti.

L’ultima vicenda da cui scaturiscono riflessioni e che possa suscitare dibattiti sul territorio riguarda il rilascio di una concessione edilizia di circa settanta appartamenti in via Niccolò Tommaseo in quel di San Marco. In data 18 Luglio 2018 il dirigente all’Urbanistica Marco Deviato riceve sulla propria scrivania la richiesta di un piano casa per la costruzione di diverse decine di appartamenti proprio nella strada intitolata al padre del dizionario italiano.

Il dirigente tentò dapprima di affidare la pratica all’Arch. Antonio Iazzetta che prontamente, date le sue vicende personali, non accettò l’incarico. Dopo il diniego dell’architetto afragolese Deviato pensò di affidare il tutto all’Ing. Paolo Aragosa che nel frattempo si divideva tra il settore Urbanistica di Marco Deviato e il settore Lavori Pubblici di Nunzio Boccia. Sollecitato dallo stesso Deviato a fare in fretta, in realtà l’Aragosa istituisce un provvedimento finalizzato al diniego poiché la pratica non sarebbe idonea per essere meritevole di questo Piano Casa.

A questo punto si registra la prima anomalia targata settore urbanistica perché seppure il diniego è registrato nei sistemi del SUED (Sportello Unico Edilizia Digitale) afragolese, in realtà tale provvedimento non sarà mai notificato alla parte richiedente. Ma a distanza di venti giorni i proprietari del terreno interessato, di propria iniziativa, ricordiamo senza essere stati raggiunti dalla notifica di diniego, istituiscono un’integrazione alla domanda che in realtà la stravolge in toto poiché la modifica trasforma la richiesta da licenza aderente al Piano Casa a semplice licenza con permesso a costruire.

Il buon Marco Deviato – ricordiamo è lo stesso dirigente che rilasciò un permesso a costruire per una cappella gentilizia all’interno del cimitero su un terreno che egli stesso, qualche anno prima, provvedette a dichiararlo decaduto togliendolo di fatto agli assegnatari – ha ritenuto opportuno assegnare la pratica di nuovo ad Aragosa che a questo punto non accetta l’incarico perché ritorna a fare il funzionario del settore Lavori Pubblici a tempo pieno.

Dopodiché scatta la seconda anomalia, perché l’istruttoria di tale richiesta passa nelle mani di Gerardo Ferone un geometra funzionario del Comune che istruisce la pratica e la mette a sistema. A questo punto al nuovo dirigente del settore Urbanistica Ing. Domenico Maiello non resta fare altro che ratificare il tutto e accettare la richiesta di rateizzo degli oneri concessori così come richiesto dalla parte richiedente. Anche qui si registra una piccola stranezza visto che il dirigente del settore ha chiesto ed ottenuto il cambio della polizza fideiussoria precedentemente presentata, la quale presentava, sempre secondo Maiello, qualche anomalia.

Descritti i fatti, ora è d’obbligo fare qualche riflessione e porsi qualche domanda. La prima riflessione è domandarsi come è possibile che al cospetto di richieste di concessioni edilizie presentate negli anni 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017 e primo semestre del 2018, il dirigente pro tempore Marco Deviato decida di dare priorità ad una pratica protocollata un anno fa, coincidente con l’insediamento della giunta Grillo? Forse gli altri afragolesi hanno avuto la sola colpa di presentare domanda sotto altra consiliatura?

Ma la cosa che più deve far riflettere è che in questo caso stiamo parlando di una delle più grandi, se non la più grande speculazione edilizia mai vista ad Afragola: sette edifici di tre piani cadauno fuori terra con garage annessi nei seminterrati. Un parco che sorgerà sul territorio afragolese, nel quartiere San Marco che non ha eguali.

Quindi la seconda domanda che sorge può essere: è corretto che all’indomani di un diniego esplicito e registrato a sistema si riesca a far mantenere lo stesso numero di protocollo quando viene totalmente rimaneggiata la prima richiesta? Sappiamo tutti che il diniego di una pratica, nei fatti chiude quell’istruttoria con un nulla di fatto. I proprietari rimodulano la richiesta, anche se non sono mai stati raggiunti da nessuna notifica, e qui si può pensare benissimo che forse all’interno della macchina burocratica ci sia una falla da dove fuoriescano importanti indiscrezioni. La domanda riformulata in effetti cambia la richiesta da Piano Casa a Permesso a Costruire, quindi in effetti un’altra pratica. Allora perché si mantiene lo stesso numero di protocollo? Per non perdere la priorità acquisita? Ma abbiamo dimostrato ampiamente che anche questa eventualità nel Comune di Afragola resta una chimera. Allora perché?

Un altro quesito che sorge spontaneo è vista la mole e l’importanza del cantiere edilizio che da qui a poco si dovrà aprire in quel di San Marco, può un semplice geometra come Ferone essere l’istruttore della pratica? Una pratica, tra l’altro che sicuramente interesserà anche il Genio Civile visto che si parla di opere cementizie.

Un’altra contraddizione è quella che il dirigente all’Urbanistica alcuni giorni prima ha necessitato di una consulenza di un tecnico esterno per delle semplici verifiche di Permessi a Costruire già rilasciati in precedenza, non accorgendosi che forse, in seno all’ente avesse già un geometra come Ferone capace al punto tale da istruire la pratica per una concessione di un parco di settanta appartamenti. Forse perché quella verifica fosse interessata dalla magistratura, allora tanto vale andare sul sicuro?

I retroscena:

Su questo pezzo di terreno, oggetto di questo Permesso a Costruire, secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pende una denuncia penale presentata alla competente Procura della Repubblica firmata dai Consiglieri comunali Biagio Montefusco e Gennaro Giustino. All’epoca dei fatti, addirittura si vociferò che l’estensore materiale della denuncia sia stato proprio l’Ing. Marco Deviato. Lo stesso dirigente che oggi, non solo sollecita i tempi di verifica degli estremi per l’istruttoria ma agevola anche la proprietà ad effettuare il percorso giusto non notificando il diniego alla parte richiedente, mantenendo lo stesso numero di protocollo in modo da regalare ai proprietari del terreno una corsia preferenziale rispetto ai tempi di attesa.

Ricordiamo inoltre che Marco Deviato è il dirigente comunale prossimo al prepensionamento del quale ha imbracciato una lotta il Consigliere Biagio Montefusco per evitargli il sollevamento dall’incarico per cause pensionistiche. Oltre a questo, c’è da sapere che il progettista dell’intera opera per conto dei privati che hanno presentato richiesta non è altri che l’Arch. Biagio Montefusco, cugino del più noto Consigliere comunale omonimo.

Dopo quanto letto ci si accorge subito quanto sia svuotata d’importanza l’azione “politica” dell’affissione di alcuni manifesti apparsi stamattina tra le strade di Afragola e ci si accorge subito come tali gesti non siano altro che un’opera di distrazione di massa.

A questo punto, sarebbe lecito sapere in che direzione andrà la battaglia “sic” di legalità intrapresa un anno fa dal Consigliere Montefusco, poiché se la linea resta tale, noi di Minformo insieme ai cittadini afragolesi saremo onorati di affiancarlo.

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