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AFRAGOLA. Caro sindaco cominci ad indagare al posto di espiare con spostamenti di dirigenti

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AFRAGOLA – Passato il santo, passata la festa. Abbiamo preferito far godere i festeggiamenti ai cittadini e alla politica afragolese, ma i problemi non sono scomparsi e non sono state trovate neanche soluzioni in questi sette giorni di festa. Allora partiamo dal punto più a cuore agli afragolesi. La situazione della raccolta rifiuti. Non ci si nasconda dietro alle parole del governatore De Luca, quando dice che tutte i comuni soffrono della emergenza rifiuti. Afragola non si accontenta del mal comune mezzo gaudio. Ricordiamo al sindaco Grillo che quando si è subìto l’emergenza rifiuti più grave, la città di Afragola non l’ha neanche percepita (per usare un termine molto caro al sindaco Grillo).

E non ci si nasconda neanche dietro all’impasse che sta vivendo in questi giorni lo Stir di Caivano perché tutti sanno che ad Afragola i problemi sono nati molto prima della chiusura di una linea dello Stir.

Facciamo un passo indietro. Torniamo al giorno in cui è stata sollevata la Dott.ssa Flagiello dall’incarico di Responsabile al settore Ambiente. Caro sindaco, possiamo dirlo anche ad alta voce che la stessa dirigente è stata usata come capro espiatorio? Chi ha desiderato la testa della Flagiello e perché è stato accontentato? Ad ogni intervista lei si dichiara capo di una coalizione eterogenea ma è sicuro di mantenere gli equilibri nella maniera giusta? Siamo sicuri che stiamo mantenendo i Consiglieri comunali lontani dalla gestione come legge prevede? Se proprio vuole sapere qual è il problema dei rifiuti, allora caro sindaco, se proprio non l’ha capito, cerchiamo di spiegarlo attraverso la nostra piccola esperienza sul campo.

In nessuna città, almeno in nessuna appaltata dalla Buttol srl, viene rispettato il capitolato d’appalto e il conseguente Piano Industriale. All’interno del capitolato d’appalto sono previste incombenze finora ancora non ottemperate dalla ditta come la stampa di materiale informativo e la distribuzione di sacchetti e bidoncini per la raccolta differenziata. Qualcuno sa il perché? Ve lo diciamo noi. In ottemperanza di alcuni servizi previsti nel capitolato, con l’attuale gestione, la ditta Buttol si sta facendo carico di altre spese come qualche riassetto quotidiano in più o qualche camion in più non previsto per la normale raccolta differenziata. Caro sindaco lei sa qual è stato il primo atto firmato dall’attuale dirigente Boccia? L’attuale responsabile ha firmato una richiesta alla Buttol di un ulteriore utilizzo di cinque camion da 35 quintali, il ché vuol dire ulteriore costo che graverà sul PEF e di conseguenza sulle tasche dei cittadini. Ma questo nessuno lo dice. Allora qui sorgono altri interrogativi: Alla Dott.ssa Flagiello era consentito fare richieste del genere? Se questo tipo di richiesta, dopo che è stata accusata essere l’amica della Buttol, l’avesse fatta la dott.ssa Flagiello cosa sarebbe successo nell’equilibrio della maggioranza? Cosa avrebbero pensato il duo Montefusco-Ausanio se Flagiello avesse chiesto 5 camion in più? Ma soprattutto: Se la Flagiello è amica della Buttol, per il malpensanti, Boccia amico di chi è?

Attenzione. Tutti questi quesiti non nascono per difendere la Flagiello o per accusare il neo dirigente Boccia. Il sottoscritto non conosce nessuno dei due. Ma unicamente per far capire a chi legge che questi non sono i metodi giusti per risolvere il problema. Semplicemente perché il vero problema risiede anche in quelle sacche di dipendenti compiacenti con cittadini e imprenditori che proprio non vogliono seguire le regole della raccolta differenziata e dello smaltimento di rifiuti speciali o pericolosi.

Caro sindaco è giusto che il riassetto pomeridiano danneggia la cultura della differenziata, ma lei, personalmente ha avuto modo di vedere cosa si smaltisce in quelle ore, ma soprattutto cosa caricano all’interno dei mezzi i dipendenti, quegli stessi dipendenti che qualsiasi azienda vincitrice di una gara europea è costretta a caricarsi nel proprio organico? Le rispondiamo noi di Minformo: di solito quando si permette il riassetto pomeridiano, automaticamente si permette di smaltire di tutto! A partire da rifiuti organici per finire al materiale di risulta di piccole e grandi ristrutturazioni di ditte edili che lavorano a nero. Siamo sicuri che questo non accada ad Afragola? Il vero problema, in realtà è insito nella cultura degli afragolesi, così come dei caivanesi, sangiorgesi, napoletani, torresi, casoriani etc.

Qualsiasi imprenditore può corrompere un addetto ai lavori e può smaltire i propri rifiuti speciali all’interno dei mezzi che in realtà sono preposti a conferire solo rifiuti solidi urbani. Specialmente in un clima di emergenza e guarda caso l’emergenza, nelle nostre zone, non manca mai, specialmente in estate.

Allora le ripetiamo la domanda: caro sindaco, è sicuro di tenere sotto controllo tutta la filiera della raccolta indifferenziata fino allo smaltimento nello stir? Se la risposta è negativa, come giusto che sia, un sindaco mica può mettersi appresso al camion della monnezza!? Le suggeriamo una piccola soluzione, comandi al suo assessore all’ambiente che dalla mano in cui regge la rosa la difende in qualità di delegato della sua giunta, mentre con quella che impugna lo scudiscio l’accusa attraverso le pagine del giornale di cui è direttore responsabile, di farsi spostare due dei 35 nuovi assunti della Polizia Locale al reparto Ambiente e insieme a loro, cominciare a fare indagini sulla questione sollevata dalla nostra testata. Vedere se, prima di tutto, tutti gli afragolesi rispettano il calendario della differenziata e in caso contrario multare i trasgressori e poi se tutti i dipendenti della Buttol srl adempiono al proprio dovere in maniera eccellente. Solo dopo possiamo assurgere ad un gradino superiore e punire ditta e responsabili che dir si voglia. Sempre se si ha voglia di punire i responsabili e cambiare lo stato di cose.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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