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Politica

L’ultimo disastro di Giorgio Magliocca. Il commissario azzurro non “sfonda” alle Europee

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Giorgio Magliocca non delude mai. Nel bene e nel male. Riesce sempre a far parlare di sé. Fin dai tempi in cui sostenne i candidati sindaci di centrosinistra a Orta di Atella e Trentola Ducenta. L’attuale Presidente della Provincia di Caserta, così com’è noto a tutti, è stato candidato in Forza Italia alle ultime Europee. In molti si aspettavano una performance importante. Ed invece no. Magliocca ne esce con le ossa rotte. Dimostrando una inconsistenza politica ai limiti del ridicolo. Entriamo nei dettagli. Dal voto europeo emerge un quadro inquietante e che non lascia spazio ad altre interpretazioni.

Innanzitutto i numeri. In Terra di Lavoro Forza Italia, il partito di Magliocca, è arrivato quarto. Avete capito bene. Si è attestato ad un misero 15% dietro a M5S, Lega e Pd. Un tracollo senza precedenti. Ricordiamo che Magliocca è al tempo stesso Presidente della Provincia di Caserta, commissario provinciale del partito di Berlusconi e sindaco di Pignataro Maggiore. Un cumulo di incarichi notevole sufficiente per l’exploit che tutti attendevano. Apriti cielo. Una figuraccia senza storia e senza scampo. Ma non è tutto. Passiamo alle preferenze. Magliocca ha ottenuto 17551 preferenze. Un dato che da solo non conta nulla. Ma che lo inchioda se lo rapportiamo, ad eccezion fatta per l’europarlamentare uscente del Pd, Nicola Caputo, ad un altro risultato. Parliamo di Valentino Grant, banchiere di Casagiove eletto a Bruxelles in quota Lega. Grant ha ottenuto nella provincia casertana 16370 voti. Proprio così. Quasi gli stessi voti del mitico Magliocca. Finita qui? Nemmeno per sogno.

Grant è stato un candidato “estraneo” dal dibattito politico sul tema europeo. Avulso da logiche “correntizie” ed elettorali interne al partito. In altre parole, senza “truppe camellate”. Magliocca, oltre ai diversi ruoli ricoperti, ha ricevuto l’appoggio dei Cesaro. Padre e figlio. Ecco perché rispetto al quadro delineato, il commissario azzurro colleziona l’ennesima figuraccia. In termini elettorali e politici. Con l’intera truppa a sostegno e col partito in mano, ottiene in sostanza gli stessi voti dello “sconosciuto” Grant. Andiamo avanti. In termini assoluti va addirittura peggio. Il neo deputato europeo leghista ottiene 33104 voti. Magliocca si ferma a 20376 preferenze. I numeri parlano da soli. Un disastro pazzesco. In piccola, media e grande proporzione. Numeri, storie e risultati che delimitano una realtà nuda e cruda. E che alimenterà una seria riflessione sul tracollo forzista in provincia pur candidando la migliore espressione sul piano politico. Si rischia l’estinzione e nessuno se ne accorge. Probabilmente gli elettori non si rivedono più in Giorgio Magliocca ed in Forza Italia.

O meglio, in questa Forza Italia. In quest concezione di un partito oramai completamente distante dai territori e che non rappresenta le esigenze reali dei cittadini in Terra di Lavoro. Una sconfitta che brucia più che mai. Nonostante i “festeggiamenti” affidati alla propria pagina ufficiale per un risultato mortificante. Ci chiediamo cosa ci sia da stare allegri. Niente di più, niente di meno. Non ci si smentisce mai …

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POLITICA

Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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Dal Mondo

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu per ‘crimini di guerra’

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto”, riferisce una nota parlando di “un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale “ha emesso all’unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif”, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita”. Pertanto, ha emesso il presente mandato d’arresto contro Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l’arresto di “altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar”, ma le richieste sono state ritirate “dopo la conferma della loro morte”. “L’accusa – prosegue la nota – continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d’arresto”.

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Attualità

Il nuovo Codice della strada è legge: come cambiano regole e sanzioni

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Il nuovo Codice della Strada è legge. Entrerà in vigore nelle prossime settimane, dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ma intanto il testo ottiene il via libera del Senato, dopo quello della Camera del 27 marzo scorso.

Cavallo di battaglia del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il rinnovato CdS aggiorna le regole approvate nel 1992 con una serie di novità, che vanno dalla stretta alla guida sotto effetto di alcol e droghe a quella sull’uso dei telefoni in auto, passando per i nuovi limiti di velocità o ai neopatentati, ma non solo.

GUIDA IN STATO DI EBREZZA:
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l si riceve una sanzione tra 573 e 2170 euro, con la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, con la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
– se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l la contravvenzione è punita con una sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da 1 a 2 anni.

CELLULARI:
– la sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro.
– la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
– mini sospensione automatica della patente per chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano.

DROGHE, VELOCITÀ E ANIMALI:
– per chi risulterà positivo ai test anti-droga scatterà la revoca della patente e la sospensione di tre anni
– sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità
– revoca e sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti e feriti.

MONOPATTINI:
devono essere dotati di assicurazione, targa e frecce, ed è obbligatorio l’uso del casco. Inoltre, si potrà circolare con i monopattini solo sulle strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali.

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