La campagna elettorale sta per entrare nel vivo. Nonostante i veleni, le mezze verità e il macigno della Commissione d’Accesso al Municipio. Un clima infuocato e senza luce. Veniamo ai fatti. Sarà ancora testa a testa fra Gennaro De Mare e Fiorella Esposito. Da una parte l’ex consigliere provinciale ed ex leader di opposizione, sostenuto da 3 liste civiche: “I Moderati”, “Nuova Generazione”, “Il popolo della famiglia”. Dall’altra parte l’ex sindaca “pasionaria” in salsa arancione, sostenuta da Dema, il movimento politico del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, “La Sinistra – Arzano in Comune”, lista riconducibile all’ex Assessore alla Pubblica Istruzione nella giunta Esposito nonché segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Gabriele Gesso, e dalla lista “Attivisti per Arzano”, gruppo di fedelissimi dell’ex prima cittadina arzanese. Spedita a casa il 22 febbraio scorso a causa delle dimissioni contestuali dei fatidici 13 consiglieri. La storia è nota a tutti. A fare la parte dell’outsider è Giuseppe D’Angelo, candidato sindaco per il centrodestra sostenuto da Fratelli d’Italia. Fin qui nulla di male. Oppure no.
Spulciando fra liste e personaggi, emerge un dato politico schiacciante. I grandi assenti della competizione. Coloro che non potevano e non dovevano mancare all’appuntamento elettorale. Pd e M5S. Sul partito di Zingaretti il ragionamento è leggermente diverso e ci torneremo nei prossimi giorni. Per adesso soffermiamoci sui pentastellati. La linea del partito di Grillo è nota pure alle pietre. Discontinuità assoluta dalla vecchia politica. Pura protesta come alternativa al sistema dei partiti. Dopo aver sfiduciato l’ex sindaca Esposito, i cittadini si sarebbero aspettati un’offerta di governo seria e credibile. Possibilmente diversa da quella messa in campo dall’amministrazione Esposito. Un pensiero alternativo nei metodi e nei tempi. Ed invece no. Il movimento pubblica una nota ufficiale sulla propria pagina per spiegare (e anche qui, cilecca incredibile) i motivi dell’assenza in campagna elettorale: “ELEZIONI COMUNALI – PERCHE’ NON PRESENTEREMO NESSUNA LISTA. Prima che gli squali della politica nostrana e non solo sguazzino e si tuffino in questa notizia, vogliamo raccontarvi il perché di questa scelta, la più triste e sofferta in assoluto, ma al contempo ponderata ed analizzata nei minimi particolari, perché purtroppo necessaria. La nostra Città vive una condizione di estrema difficoltà, al limite della normalità, con il terzo scioglimento commissariale che pende ancora sulla sua testa. Ad oggi, pur sforzandoci, allargando gli orizzonti ed immaginando di replicare sacrifici enormi, non abbiamo visto condizioni per offrire a questa città una proposta valida e concreta per governarla, perché, ricordatelo quando verranno a chiedervi il voto, Arzano non ha bisogno di maxi liste che vincono, ma di progetti seri, reali e condivisi per traghettarla verso porti migliori. Ad oggi, queste condizioni non ci sono, sia in termini di risorse umane che per effetto di un generale contesto sociopolitico.
E la politica come la intendiamo noi, non dà onori, né prestigio o favori, ma toglie tempo, denaro e richiede sacrifici costanti e spesso privi di risultati. Il nostro modo di vivere la politica è una missione, un servizio, è volontariato, e non è facile trovare persone disposte a mettere in stand-by la propria vita, il proprio lavoro ed i propri affetti in vista di una visione di paese migliore così a lungo termine e con un margine così basso in termini di risultati. Non abbiamo trovato investitori motivati in questo progetto fatto di smisurata passione, notti insonni e bocconi amari da ingoiare. Non abbiamo trovato professionisti e competenze disinteressate disposte a mettere in discussione tutto per provare ad offrire un’alternativa di governo serio e concreto, perché le nostre liste si formano così: con competenza, percorsi condivisi e visione d’insieme. Non si improvvisano per fare numero. Ma purtroppo, se la politica ci ha insegnato qualcosa in questi anni, è che a contare invece troppo spesso sono proprio i numeri. 16, 20 o 24 contro 100 non si vince mai nelle piccole realtà come la nostra dove tutti vogliono cambiare, ma poi votano la preside di turno i il consigliere provinciale camaleontico perché amico di famiglia, della parrocchia o di chissà chi. Non è stato affatto semplice giungere a questa decisione, ma sappiamo di aver agito con estremo coraggio, coraggio che deriva dalla libertà che ci contraddistingue da tutti gli altri. Perché noi siamo gli unici ad essere liberi dall’interesse che incatena a quelle poltrone, interesse che guida invece tutte le loro scelte, spingendoli ad alleanze prive di senso e credibilità, costringendoli a mentire e ritrattare spudoratamente, pur di servire ad una città martoriata e moribonda l’ennesimo inganno. Libertà e coerenza che abbiamo dimostrato anche quel 22 Febbraio, mossi dall’unica volontà di non negare ad una cittadina il suo sacrosanto diritto al voto, nonostante tutto.
A chi ci dava per vincenti consigliamo di riflettere con attenzione sulla logica che si cela dietro la formazione delle liste nei comuni, volta a spaccare famiglie e quartieri e di interrogarsi chiedendosi se nel suo piccolo si è mai opposto ad essa. A chi gioirà della nostra assenza auguriamo semplicemente che i cittadini votino con estrema critica e consapevolezza, dimostrando di non avere memoria breve. A chi ci accuserà di aver lasciato il paese nelle mani dei cattivi rispondiamo che a due anni di opposizione trascorsi a placare i battibecchi di una maggioranza litigiosa ed improduttiva, preferiamo riprendere un percorso di attivismo sul territorio, più proficuo, significativo ed aggregante. A rabbiosamente parla di assurdi accordi sottobanco con De Mare ricordiamo che sono stati loro ad allearsi con le più svariate anime di una sinistra inesistente, scegliendo il compromesso come strategia politica e la tecnica della menzogna ad ogni costo che li porta oggi ad essere di nuovo in corsa contrariamente a quanto dichiarato da sempre, dopo che non hanno avuto il coraggio di denunciare il marcio che li circondava. Prendiamo le distanze da voi così come dai vostri avversari, figli di un vecchio schema fatto di riempilista burattini e vecchi politici burattinai. A tutti voi che invece ci seguite da anni con sincero affetto, fiducia ed entusiasmo, vogliamo dire che questa non è da considerarsi una fine, ma l’inizio di un nuovo percorso di cittadinanza attiva, l’unica reale speranza da coltivare per giungere finalmente un giorno ad una rinnovata classe dirigente, fatta di facce nuove e figlie di nessuno, senza vincoli e legami. In fondo è quello che diciamo da sempre, se siete stanchi di una politica che fallisce, siate voi stessi la politica. E se a questa corsa dovesse presentarsi una rappresentanza di semplici cittadini che in maniera libera hanno scelto di riappropriarsi della cosa pubblica, sarà questa una nostra piccola vittoria. Poco importa se questa volta non si chiamerà Movimento 5 Stelle Arzano.”
Solita sinfonia in salsa grillina. Alle ultime elezioni la collettività aveva lanciato un segnale forte. Voleva voltare pagina scegliendo Fiorella Esposito al ballottaggio. E bocciando il M5S. Al di là dei limiti e degli errori. Oggi più che mai la scelta dei grillini di non presentare la lista, e continuiamo a non comprendere i motivi politici di tale scelta, rappresenta un suicidio senza precedenti. Un harakiri della peggior specie. Oltre le diversità di veduta, il M5S ha sbagliato clamorosamente a contribuire allo scioglimento anticipato di un’amministrazione che, seppur con qualche differenza, ha rimarcato in tutte le salse la sua stessa discontinuità. I campi in cui si muovevano Fiorella Esposito e M5S erano praticamente identici e no avrebbero mai dovuto dividersi sul nulla. E le urne hanno sancito questo verdetto. Pane al pane, vino al vino. E non è un caso che i grillini si siano trovati in difficoltà quando è arrivato il momento di offrire una proposta alternativa a Fiorella Esposito. Semplicemente perché nei contenuti non esiste. Due facce della stessa medaglia. La sfiducia non è stata altro che una mera scelta opportunistica buona per il momento. Pure perché l’elettorato distinto e distante dal passato, costellato da due scioglimenti per camorra, ed orfano del M5S, chi sosterrà in queste elezioni? Non ci vuole uno scienziato …