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Province, proposta per farle tornare: il M5S dice no e riapre le tensioni con la Lega

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Nuovo scontro tra Lega e M5S, questa volta sulle province.

Il Sole24ore aveva anticipato un ritorno delle Province nelle linee guida della riforma degli enti locali.

Il Ministro Luigi Di Maio, attraverso i suoi profili social, ha affermato:

Per il M5S non esiste alcun tipo di poltronificio, quindi le Province si tagliano. Punto. Per noi è così, per il resto chiedete alla Lega. L’Italia ha bisogno di efficienza e snellimento, non di enti inutili e costosi.

Sulle Province non se ne parla. L’italia ha fin troppi problemi a cui pensare e non aggiungiamone altri. Io non spendo altri soldi degli italiani per rimettere su nuovamente un ente burocratico che già prima complicava la vita a tutti. Bisogna andare avanti, non indietro!

Per le tasse che pagano, gli italiani già meriterebbero di avere servizi dignitosi nelle proprie città. Non è riesumando un vecchio carrozzone che si danno più servizi ai cittadini. Io, nuove poltrone non le voglio. Bisogna tagliarle le poltrone, non aumentarle. E bisogna tagliare anche gli stipendi dei parlamentari. Subito!

Queste dichiarazioni hanno scatenato nuove tensioni con la Lega.

Fonti del Carroccio hanno così replicato:

I 5S non possono cambiare idea ogni giorno su tutto. Oggi tocca alle province, distrutte da Renzi con gravi danni per i cittadini e per la manutenzione di scuole e strade. Un viceministro 5S lavora per rafforzarle, un altro ministro 5stelle lavora per chiuderle. L’Italia ha bisogno di un sì e di serietà, non di confusione“.

Infine, sempre sulle Province, il Ministro Matteo Salvini ha dichiarato:

Vogliamo dare i servizi ai cittadini. Se i Comuni non riescono a farlo, servono le province“.

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