Il vicepremier grillino Luigi Di Maio ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un lungo post riguardante la Festa della Liberazione:
“Ebbene oggi è il 25 aprile, è festa nazionale, festa della Liberazione. Per giorni si è riusciti a discutere anche di questo, è incredibile. Si è discusso di una festa, come se il Paese non avesse altri problemi a cui pensare.
Io oggi ricordo il 25 aprile perché è un dovere istituzionale, oltre che storico. Perché è un valore. E tutti questi problemi sulla festa rossa o sulla festa di sinistra non me li faccio. Questo finto anticonformismo non mi ha mai entusiasmato nemmeno al liceo.
Il 25 aprile è una giornata di festa e le feste si celebrano, punto. Ognuno poi lo facesse come vuole, ma teniamoci stretto il ricordo di ciò che passò il nostro Paese, visto e considerato che il 25 aprile di 74 anni fa fu il momento fondante della nostra democrazia, che trova le sue radici nella Costituzione.
La Costituzione non è carta straccia, bensì la guida dei diritti e dei doveri per ogni singolo cittadino. È un pilastro di civiltà ed è anche per questo motivo che oggi sarò in Umbria, una regione recentemente colpita da uno scandalo giudiziario che ha interessato la sanità locale.
Proprio il diritto alla salute è un diritto riconosciuto nella nostra Carta costituzionale. È un diritto fondamentale dell’individuo e non è barattabile. Non lo si può mercificare per qualche poltrona politica come è stato fatto in Umbria. È un diritto riconosciuto a tutti, da Nord a Sud. E se qualcuno pensa di cancellarlo, se pensa di spaccare il Paese in due creando dei malati di serie A e di serie B, troverà il nostro muro“.