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CRISPANO. Il centrodestra ha difficoltà oggettive a trovare il candidato sindaco

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CRISPANO – Erano coloro che dovevano partire per primi, coloro che non dovevano neanche perdere a stilare un programma o a collezionare adesioni. Il centrodestra cittadino, il progetto “Adesso Crispano” aveva il dovere di comunicare ai cittadini di essere stata vittima e non carnefice e lo doveva fare al di là dei personalismi, doveva dimostrare che l’unica cosa che conta è il progetto, il bene pubblico e non il nome da dare in pasto alla gente o alla stampa. E invece?

Il centrodestra crispanese si è perso nei meandri dei corridoi del Tribunale Napoli nord, logorandosi nell’attesa di una sentenza che ad oggi non arriva e non si sa neanche se arrivi in tempo per la presentazione delle liste. In parole povere l’unica sintesi che metteva d’accordo tutti era, è e sarà ancora Antonio Barra, ma è mai possibile che un gruppo formato da giovani speranze, rampanti della politica e padri nobili non riesca a guardare oltre il naso dell’architetto? È giusto che il tutto si traduca in una scelta unica e ci si rimetta nelle mani di un giudice? A questo si è ridotta la politica nel paese a nord di Napoli?

Antonio Barra, se incandidabile o meno, di certo non deve dimostrare a nessuno di essere un bravo politico, il suo passato lo dimostra, attualmente l’unica cosa che dovrebbe interessare l’ex sindaco è quella di togliersi da dosso l’onta dell’infiltrazione camorristica, dimostrare alla gente che il suo nome, il suo buon nome non si sposa affatto con la criminalità organizzata e questi tipi di macchie di certo non si puliscono con una nuova candidatura, anzi si rischierebbe di macchiarsi ancor di più, allora perché tenere in ostaggio un intero gruppo e non lasciare il testimone a chi magari poteva mantenere alta la bandiera del progetto e dare una mano da dietro le quinte, come ogni padre nobile della politica può e deve fare?

L’errore fatto dal centrodestra crispanese è stato proprio questo, quello di non essere partito per primo, lasciare il tempo utile a Michele Emiliano di fare man bassa di candidati sul territorio. Magari con un nome altisonante, conosciuto, stimato e libero da ogni sospetto, il centrodestra poteva accaparrarsi quella fetta di società civile che ha a cuore realmente il cambiamento, invece con quest’attesa quasi snervante si è perso tempo inutile.

Così da un lato Antonio Barra non cede lo scettro, dall’altro ci sono persone che solidarizzano col pensiero dell’ex fascia tricolore purché non sia nessuno del gruppo a prevalere e intanto si è incassato anche il no dell’unica sintesi finora trovata, quella di Alfonso D’Errico che ha dovuto declinare l’invito a candidarsi come sindaco del centrodestra, visto che oramai parte della sua famiglia e conoscenze si sono candidate nelle file della parte avversa. Tra l’altro il nome del Presidente della Zona PIP lo si è andato a ricercare quando ci si è accorti di restare fuori dai giochi per il ritardo della sentenza di incandidabilità. Quindi la domanda che ci si pone adesso è come può il centrodestra trovare una sintesi interna, quando già si è tentato l’uscita esterna che ha sancito di fatto la divergenza di visioni all’interno del gruppo?

Perché Antonio Barra non ha indicato sin da subito un uomo che potesse prendere il suo posto da candidato sindaco – con un patto che magari poteva sembrare bislacco a primo acchito  – che alla sua eventuale candidabilità fosse stato disposto a fare un passo indietro? Così facendo si dava il via alla campagna elettorale, non si prestava il fianco alla parte avversa, ma soprattutto l’ex sindaco non veniva considerato una zavorra per il suo gruppo.

Adesso non si capisce fino a che punto il centrodestra vuole logorarsi in questa attesa che non porta giovamento a nessuno tranne che al centrosinistra. Una cosa è certa, chi ha le armi per mettere su un progetto serio lo potrebbe fare tranquillamente, al di là delle decisioni dell’ex sindaco, visto che più giorni passano e più lo scenario diventa personalistico e infantile. Dal punto di vista comunicativo sembrerebbe che l’ex primo cittadino stia comunicando ai suoi: “O io o nessuno” e questo non fa onore né a lui e né a tutto quello che ha dimostrato durante la sua militanza politica. Chi ha polvere per sparare, sparasse e se Antonio Barra tiene realmente alle sorti della propria città non può fare altro che accodarsi e dare una mano.

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